Galleria Colonnato
L'Aquila
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Maurizio Roasio: 813C
dal 17/5/2000 al 30/6/2000
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Verso l'Arte



 
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17/5/2000

Maurizio Roasio: 813C

Galleria Colonnato, L'Aquila

La mostra è composta da una cinquantina di opere recenti tra dipinti, disegni, inchiostri ed è corredata da un volume, edito da Verso l'Arte, di 224 pagine, contenente le riproduzioni a colori di tutte le opere esposte


comunicato stampa

La mostra "Maurizio Roasio: 813C", allestita nella prestigiosa Galleria del Colonnato, adiacente il Museo d'Arte Sacra Antica - Castello Cinquecentesco de L'Aquila, si inaugurerà giovedì 18 maggio 2000, alle ore 17 alla presenza dell'artista stesso e del curatore, Davide Pellegrini.

Essa è composta da una cinquantina di opere recenti tra dipinti, disegni, inchiostri ed è corredata da un volume, edito da Verso l'Arte, di 224 pagine, contenente le riproduzioni a colori di tutte le opere esposte, la presentazione del Soprintendente ai Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e storici dell'Abruzzo, architetto Giovanni Bulian, i testi del dottor Davide Pellegrini suddivisi nei capitoli: "Maurizio Roasio: le ragioni dell'astratto", "Le opere", "Ultima produzione", "Intervista", "Antologia critica"; infine, una sintesi biografica aggiorna sull'attività artistica di Roasio.
Sarà possibile visitare la mostra fino al 30 giugno, tutti i giorni - escluso il lunedì - dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30.

Così, Davide Pellegrini introduce alla lettura delle opere recenti di Roasio: "813 C, l'ultima, più recente produzione dell'artista, una sigla numerica che richiama le creazioni di Capogrossi e Hartung e dell'uno e dell'altro contiene gli elementi. La superficie, studiata come un campo aperto di possibilità linguistiche, diventa luogo di costruzione di configurazioni percorse dal segno, apre ai vapori del non - formale e all'intrusione delle geometrie. Non c'è mai puro calcolo razionale in Roasio ma mediazione - proprio come nel caso del monolito -, l'idea di un'armonia di contrari nello sposarsi dialettico dell'ordine con il disordine. E' un pensiero che si fa spirito nella riflessione che le forme dell'artista concedono al mondo, l'eventualità che l'esistenza sia, nel grado più profondo, null'altro che un percorso in cui ogni elemento si incontra col proprio contrario per trascendere la pura materialità della natura e proporre una nuova conoscenza. In questa cifra si nasconde una formula simbolica che descrive un passaggio dell'artista, ormai nomade, lungo le pianure dell'espressione, in essa si concentra ciò che ogni numero descrive nel variare dei riferimenti e il contrasto dell'assenza di un significato preciso: quello che e certo è il potere del numero, la qualità di dominare qualsiasi cosa possa essere concentrata in esso. .....".

La peculiarità tecnica di queste opere, oli, tecniche miste, alchilici, su tela o su legno, è data da una sorta di "ritorno" alla sovrapposizione di piani e conseguente intersecazione o prolungamenti di linee e di geometrie, già presenti nelle opere degli anni Ottanta, in particolare in quelle che compongono il Ciclo di San Sebastiano. Inoltre, i dipinti, quasi tutti verticali, rispettano misure massime ricorrenti di cm 110x45.
Anche le fantastiche maree bretoni hanno avuto un ruolo non indifferente nella suggestione delle opere, che Maurizio Roasio ha realizzato in parte nel suo studio di Perros Guirec.

Per qualsiasi informazione, notizia o richiesta di materiale, telefonare direttamente ad Adriano Villata: tel: 0347.9614012

Verso l'Arte
Viale della Grande Muraglia, 540 - 00144 Roma - Italy
Tel. +39.06.5298047 - Fax +39.06.52209513

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