Galleria Civica
Modena
corso Canalgrande, 103 (Palazzo Santa Margherita e Palazzina dei Giardini)
059 206911, 059 2032940 FAX 059 206932
WEB
Tre mostre
dal 17/9/2009 al 9/1/2010
mart-ven 10,30-13 e 15-18, sab, dom e festivi 10,30-18

Segnalato da

Studio Pesci




 
calendario eventi  :: 




17/9/2009

Tre mostre

Galleria Civica, Modena

Ironico o dissacrante manipolatore di stili, Christian Holstad usa diverse modalita' espressive per visionarie incursioni in spazi e situazioni che giocano un ruolo di rivistazione, o riabilitazione degli immaginari piu' diversi. Olivo Barbieri ha dedicato un progetto alla propria citta'. La mostra 'Ethos degli italiani' infatti, rivisita l'allestimento precedentemente proposto nell'ambito del progetto di riqualificazione della Zona Tempio e presenta il suo punto di vista sul paesaggio urbano contemporaneo. L'installazione di Ana Maria Bresciani e' il IV appuntamento della nuova edizione di Area Progetto. L'installazione accoglie i visitatori nell'accesso a Palazzo Santa Margherita con strumenti per l'animazione, con i quali essi saranno invitati ad interagire.


comunicato stampa

Christian Holstad. I confess
a cura di Milova Farronato

Ironico o dissacrante manipolatore di stili, Christian Holstad usa con disinvoltura diverse modalità espressive - scultura, installazione, disegno, collage, assemblage, video e performance - per visionarie incursioni in spazi e situazioni che giocano un ruolo di rivistazione, o riabilitazione degli immaginari più diversi.
Artista eclettico e versatile non disdegna il ricorso a manufatti artigianali e cuce con ago e filo, e all'occorrenza lavora a maglia e all'uncinetto, nuove interpretazioni di icone, ideologie e oggetti di un passato recente.
Domenica 20 settembre 2009 alle 12,00 inaugurerà a Palazzo Santa Margherita, a Modena, la mostra Christian Holstad. I Confess.
Prima personale italiana dell'artista americano, organizzata e coprodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, curata da Milovan Farronato, la mostra si accompagna alle iniziative del festivalfilosofia, dedicato quest'anno al tema della Comunità. In occasione del Festival la mostra sarà aperta al pubblico già a partire da venerdì 18 settembre 2009, giorno in cui è prevista la visita ufficiale delle autorità, alle 17,30.

Il percorso espositivo presenta installazioni, sculture e disegni inediti, un itinerario personale e crudo che si spinge ad investigare le contraddizioni della società americana contemporanea. Un racconto introspettivo articolato in 12 stazioni successive. Tra ascese e cadute, creatività e dissacrazione, la mostra rivisita le tappe salienti della produzione di Christian Holstad, includendo alcune delle opere più celebri dell'artista americano: le sculture mobiles realizzate con abiti usati, grucce e accessori; i serpenti realizzati in tessuti preziosi; una serie di disegni inediti su carta da giornale e foglia in oro. L'arte di Holstad si lega visceralmente alla sua manualità, trasformando, in alcuni casi, vestiti e costumi in un bestiario, come accade per i serpenti di Defined Through Deflation and Limits of Exposure (2004/2005).

Strutturata in due ambienti contigui la mostra si apre con una "cappella votiva" realizzata con assi di legno inchiodate tra loro, sulle cui pareti sono affissi dodici disegni inediti, che ripercorrono una personale via crucis. E una seconda stanza, in cui l'illuminazione è capovolta e le opere appese al soffitto sono collegate tra loro da catene che disegnano un improbabile candelabro. Anche in questo caso si tratta di dodici stazioni, dodici tappe introspettive, un itinerario tra visione e allucinazioni, cadute e ascese sul Monte Calvario percorso dalla comunità americana contemporanea.
"Ed è proprio la società americana - scrive Milovan Farronato - nei suoi paradossi, miti, ideologie e contraddizioni, il suo privilegiato campo d'indagine. In questi meandri si compie la sua "ricerca sentimentale", e la sua ipotetica confessione. La leggendaria Marilyn Monroe, l'icona pop Maria Veronica Ciccone, l'infausto e grottesco caso del Superman Christopher Reeve sono alcuni dei personaggi che Holstad ha investigato in altrettante opere. E insieme a loro storie di cronaca recente e passata. I titoli stessi di alcune mostre di Holstad sembrano puntare l'accento sul "dominio" e sul "consumismo" americani: American Standard o American Express. Al di là della produzione più propriamente scultorea e installativa, ogni suo disegno ha come base e supporto le immagini e gli articoli delle più importanti testate americane".

Sempre nell'ambito del festivalfilosofia, in occasione della notte del Tiratardi, nel Chiostro di Palazzo Santa Margherita, sabato 19 settembre, a partire dalle 24,00, Dj Set by Christian Holstad. Ingresso gratuito.

Note Biografiche
Christian Holstad è nato ad Anaheim, California, nel 1972; è cresciuto in Minnesota e si è diplomato presso il Kansas City Art Institute. Dal '94 vive a New York. I suoi lavori sono presenti nelle più importanti collezioni museali americane, tra cui il MOMA di New York, il Carnegie Museum of Art di Pittsburg, il Museum of Modern Art di Los Angeles, di North Miami, di Chicago, e inoltre l'Hammer Museum e il County Museum of Art di Los Angeles. Ha esposto in importanti rassegne internazionali come la Biennale del Whitney (2004), di Mosca (2007), di Lione (2007) e la Triennale di Yokoama (2008). Kunstverein di Amburgo, X-Iniziative di New York, Kunsthalle di Zurigo, MOCA di Miami, P.S.1 di New York sono alcune delle istituzioni che gli hanno dedicato recentemente una personale. E unitamente a queste, l'artista ha esposto in spazi non convenzionali come al Prince Dali, un locale indiano abbandonato sulla terza avenue di New York.

Inaugurazione domenica 20 settembre alle ore 12
sabato 19 settembre, ore 23,00, Chiostro di Palazzo Santa Margherita
Dj Set by Christian Holstad. Ingresso grauito

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ETHOS DEGLI ITALIANI. OLIVO BARBIERI. site specific_MODENA 08
A cura di Angela Vettese

In occasione del festivalfilosofia la Galleria Civica di Modena presenta Ethos degli italiani, una delle tappe della trilogia di mostre fotografiche allestite alla Bilbioteca Civica di Storia dell'Arte Luigi Poletti, all'ex ospedale Sant'Agostino a cura del Fotomuseo Giuseppe Panini e a Palazzo Santa Margherita. Modena dagli anni '20 al Dopoguerra (con una selezione di pezzi dalla Collezione Tonini) alla Poletti, momenti di carattere rituale e collettivo della città negli anni '50 all'ex ospedale Sant'Agostino, la città contemporanea, le sue trasformazioni e le sue contraddizioni a Palazzo Santa Margherita: questo l'itinerario proposto al pubblico del festival.
Negli ultimi anni la Civica ha guardato Modena da molti punti di vista: con nostalgia e ad altezza-cane con Franco Vaccari (Opere 1955-1975, 2007, Palazzina dei Giardini), in volo sulla Ghirlandina con Mimmo Paladino, che ha ideato un film (Torretreno. Mimmo Paladino per Modena coproduzione Galleria Civica di Modena e Ananas Cinema, 2008), che documenta il centro di Modena e il Duomo visti dall'alto, e ora con il progetto site specific MODENA_08 di Olivo Barbieri che ci restituisce un'immagine totalmente inedita dei luoghi, percepiti come disegno e pittura.

L'eccentricità dello sguardo sul territorio contemporaneo sarà il tema portante dello step di Palazzo Santa Margherita, che comprende due momenti distinti: un'installazione alle Sale Superiori e un evento pubblico, a cura dell'autore, in programma la sera di sabato 19 settembre nel Chiostro del Palazzo.

Ethos degli italiani. Olivo Barbieri. site specific_MODENA 08, a cura di Angela Vettese, sarà inaugurata venerdì 18 settembre 2009 alle 17,30 e resterà aperta al pubblico fino al prossimo 18 ottobre.

Dopo aver realizzato con la serie site specific_ progetti fotografici e film che hanno per soggetto città come Roma, Montreal, Amman, Shanghai, Las Vegas, Los Angeles, Siviglia, New York, Olivo Barbieri ha dedicato un progetto alla propria città e, per la prima volta, lo ha reinterpretato, traendone nuovi spunti espressivi. Ethos degli italiani infatti, rivisita l'allestimento precedentemente proposto nell'ambito del progetto di riqualificazione della Zona Tempio e presenta, con una nuova installazione, il punto di vista di Barbieri sul paesaggio urbano e sulla complessità che ruota attorno alla città contemporanea, teatro di storie individuali e collettive, coabitazione/integrazione e nuovi contesti urbanistici, in sintonia con il tema di questa edizione del festivalfilosofia, la Comunità. La città si svela, quasi inconsapevolmente, allo sguardo dell'autore che la osserva dall'alto, e rivela così, efficacemente, ciò che altrimenti sarebbe impossibile percepire.
Nuovi abitanti, nuovi cantieri, nuovi confini balzano agli occhi di un Grande Fratello intento a scrutare a bordo di un elicottero, sospeso tra trecento e cinquecento piedi d'altezza. Barbieri definisce questa nuova presentazione installazione immersiva, là dove è fondamentale la portata narrativa degli oggetti e delle rivelazioni provocate dal loro accostamento e dal loro posizionamento nello spazio. Per questo, nelle Sale Superiori, due grandi schermi sospesi accostati di spalle al centro della prima sala, coniugano e giustappongo l'immagine elettronica con il disegno progettuale. Nella sala attigua i dittici del progetto site specific_MODENA 08 nel nuovo allestimento pensato per l'occasione.

Organizzata e prodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la mostra è stata promossa e ha ricevuto il contributo degli Assessorati alle Politiche Economiche e alla Cultura del Comune di Modena.

Al bookshop di Palazzo Santa Margherita sarà disponibile il catalogo bilingue Olivo Barbieri. site specific_MODENA 08, (Damiani editore), che contiene un ricco repertorio di immagini, testi critici di Antonello Frongia e Angela Vettese.

Note Biografiche
Olivo Barbieri Carpi (MO), 1954. Vive e lavora a Carpi. Frequenta la facoltà di Pedagogia e il D.A.M.S. di Bologna. A partire dal 1971, intensifica il suo interesse per la fotografia, inizialmente concentra la sua ricerca sull'illuminazione artificiale nella città europea e orientale. Dal 1978 espone in numerose mostre in Italia e all’estero. Dal 1989 compie viaggi regolari in Oriente, particolarmente in Cina, nazione di cui studia il repentino cambiamento. Sue opere sono state esposte alla Biennale di Venezia del 1993, 1995 e 1997. Nel 1996 presenta una retrospettiva al Folkwang Museum di Essen.
Dalla metà degli anni Novanta adotta una nuova tecnica fotografica, che gli permette di mantenere a fuoco solo alcuni punti dell'immagine. I paesaggi rappresentati, spesso dall'elicottero, appaiono così come dei plastici, delle sorprendenti e stranianti visioni: Olivo Barbieri sembra chiedersi continuamente, quanta realtà esista nel nostro sistema di vita, o ancora, quanto profondamente la nostra percezione sia atta a comprendere ciò che ci circonda.
Tra le mostre più significative degli ultimi anni, si ricordano quelle al CCA di Montreal nel 2005 e quella al Bloomberg Space di Londra nel 2006, occasioni nelle quali Barbieri ha presentato parti del ciclo site specific_; inoltre nello stesso anno ha partecipato alla mostra di UBS Art Collection, alla Tate Modern di Londra e alla Biennale di Siviglia.
Nel 2008 realizza il progetto TWIY per il Museo di Capodimonte di Napoli e il film site specific_LAS VEGAS 05 è presentato nella mostra Double Down Two Visions of Vegas al SFMOMA (San Francisco Museum of Modern Art).
Tra i libri che hanno segnato le tappe del suo percorso artistico: Virtual Truths (Milano, 2001), site specific_ROMA 04 (Roma, 2004), site specific_LAS VEGAS 05 (Toronto, 2005), The Waterfall Project (2008).

Inaugurazione venerdì 18 settembre 2009 ore 17,30

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ANA MARIA BRESCIANI. OMNIA VINCIT LABOR
a cura di Silvia Ferrari, Serena Goldoni e Ornella Corradini

Inaugurerà venerdì 18 settembre alle 17,30 a Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103 a Modena, l'installazione di Ana Maria Bresciani dal titolo Omnia Vincit Labor, quarto appuntamento della nuova edizione di Area Progetto, iniziativa dedicata alla creatività giovanile emergente promossa dalla Galleria Civica di Modena in collaborazione con l'Ufficio Giovani d'Arte del Comune di Modena, a cura di Silvia Ferrari, Serena Goldoni e Ornella Corradini che a partire da quest'anno, grazie alla collaborazione con il GAI, Associazione per il Circuito Giovani Artisti Italiani, interessa tutto il territorio nazionale.
Ana Maria Bresciani è stata proposta per la selezione dal Progetto Giovani della Città di Padova.

Omnia Vincit Labor si ispira alla storia di Palazzo Santa Margherita, sede della Galleria Civica di Modena, e, in particolare, alla vicenda del Patronato dei Figli del Popolo (dal 1874 ospitato nello stesso Palazzo), e dei suoi piccoli ospiti. L'immagine di partenza è un dipinto anonimo trovato dall'artista nell'archivio del Patronato, dove la figura femminile in primo piano, che sembra evocare la rappresentazione del lavoro o della città, accoglie al suo cospetto alcuni patronatini in divisa.
L'idea consiste nell'utilizzare il quadro - che ha un forte impatto simbolico e che sarà al centro della comunicazione dell'evento - in modo che possa richiamare nel pubblico quell'immaginario che in esso è già rappresentato: la costruzione di un mondo infantile in cui il lavoro è l'attività per eccellenza.

L'installazione accoglierà i visitatori nell'ammezzato dello scalone di accesso di Palazzo Santa Margherita con alcuni strumenti per l'animazione, i fenachistoscopi, con i quali essi saranno invitati ad interagire direttamente. Grazie ad un gesto dello spettatore, che esercita una azione dinamica mentre osserva attraverso una finestra una sequenza di immagini, si crea l'illusione del movimento, ed ecco che i gesti, i giochi e il lavoro di alcuni bambini sembreranno prender vita, animandosi.
L'artista utilizza i fenachistoscopi, (inventati nel 1831 da Joseph Plateu, intuizione che avrebbe poi portato allo sviluppo della tecnica cinematografica), per rappresentare il ruolo dell'infanzia, momento fondamentale per il riscatto sociale e pietra miliare dei valori di un popolo vincente, attraverso l'illusione delle azioni compiute dai patronatini. I disegni che compongono i meccanismi traggono ispirazione dall'universo iconografico delle collezioni del Museo della Figurina, anch'esso ospitato a Palazzo Santa Margherita. Negli oltre 500 mila pezzi delle raccolte museali lo sguardo all'infanzia e al ruolo che essa ricopre per dare forma e identità nazionali e modelli di società, è, come per l'installazione della Bresciani, protagonista.

La mostra, che inaugura in contemporanea con la personale Christian Holstad. I Confess ospitata in Sala Grande, e con Ethos degli italiani. Olivo Barbieri site specific_MODENA 08 visibile nelle Sale Superiori, sarà aperta al pubblico fino al prossimo 18 ottobre nei seguenti orari: dal martedì al venerdì 10,30 - 13,00; 15,00 - 18,00. Sabato, domenica e festivi 10,30 - 18,00. Lunedì chiuso. Ingresso gratuito

Note Biografiche
Ana Maria Bresciani è nata a Bogotà, Colombia, nel 1978. Consegue la laurea in Artes Plásticas presso l'Universidad de los Andes nel 2001. A Venezia frequenta il corso di Laurea Specialistica in Progettazione e Produzioni delle Arti Visive dell'Università IUAV, portata a termine nel 2005, anno in cui le viene affidato uno studio d'artista dalla Fondazione Bevilacqua La Masa. Nei due anni successivi è invitata a partecipare ad un workshop Spektakle Stadt al Kunstverein di Stoccarda con altri giovani artisti di diverse accademie europee. Di qui una mostra nel museo cittadino e una tavola rotonda a Berlino.
Nel 2008, per la Fondazione March di Padova cura la pubblicazione dal titolo Cos'è il contemporaneo ? Tra il 2005 e il 2007 è stata collaboratrice alla didattica di Rene Gabri, docente allo IUAV di Venezia, e ha curato fine del gioco, documentazione delle attività laboratoriali degli studenti dell'anno 2005/2006. Ha partecipato a VideoReportItaly (2008), Fair Play (2008), Video and Film Award a Lugano, VI Donne (2007) a Guarene d'Alba, Tende a infinito, Venezia (2006), Gemine Muse, Padova, (2005), XII BJCEM, Biennale di Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo, Napoli (2005) con il collettivo il Gruppo, Foresti a Venezia, Venezia (2005), Travelling Magazine Table (2004).

Area Progetto: prossimi appuntamenti
Nel corso dell'anno si alterneranno le proposte artistiche di Alessio Bogani, (Modena), Vania Comoretti, (Udine), Giovanni Lami, (Ravenna), Jebe - Adriana Jebeleanu, (Modena).

E' inoltre disponibile presso il bookshop di Palazzo Santa Margherita il catalogo Area Progetto 2005/2008. Giovani Artisti alla Galleria Civica di Modena, che presenta il lavoro dei diciotto giovani artisti modenesi protagonisti, fra il 2005 e il 2008, dell'iniziativa.
Invitati a presentare progetti pensati appositamente per la zona di accesso di Palazzo Santa Margherita, gli artisti si sono misurati con lo spazio architettonico, sperimentando linguaggi, tecniche e orchestrazioni spaziali diverse. In catalogo circa 160 pagine a colori, testi critici sui singoli artisti e ampie sezioni dedicate con le immagini relative ai progetti.
Il volume è in vendita a € 10,00.
Ulteriori informazioni anche sul sito http://www.comune.modena.it/gioarte

Inaugurazione venerdì 18 settembre 2009, ore 17,30

Ufficio Stampa Galleria Civica di Modena
galcivmo@comune.modena.it, 059 203 2883

Organizzazione e Produzione Galleria Civica di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
Patrocinio e contributo Assessorati alle Politiche Economiche e alla Cultura del Comune di Modena

Ufficio Stampa Studio Pesci, Bologna +39 051 269267 info@studiopesci.it

Ufficio Stampa Galleria Civica di Modena galcivmo@comune.modena.it

Immagine: Christian Holstad

Conferenza Stampa mercoledì 16 settembre 2009, ore 11,30

Galleria Civica di Modena
corso Canalgrande, 103 (Palazzo Santa Margherita)
Orari: martedì - venerdì 10,30 - 13/ 15 - 18
sabato, domenica e festivi 10,30 - 18, lunedì chiuso.
Orari durante il Festivalfilosofia
venerdì 18 settembre 9- 23, sabato 19 settembre 9 - 2
domenica 20 settembre 9 - 21
ingresso libero

IN ARCHIVIO [103]
Daniel Spoerri
dal 9/10/2015 al 30/1/2016

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