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Next Mag (2008-2009) Anno 1 Numero 3 giugno-luglio 2008



Mo(vi)menti d’acqua

Francesca Casalino

Intervista a Patrizia Savarese



for Creative People


SOMMARIO

×7 - Mo(vi)menti d’acqua
Intervista a Patrizia Savarese, l’artista di copertina .

×15 - Save The Date
Cose da fare, vedere, vivere.

×20 - Streeters
Un focus sulla urban art.

×25 - Live foto di Letizia Petrucci e Pasquale Pino
Street artist italiani creano dal vivo.

×32 - Il solido in divenire di Federico Geremei
Basilea contemporanea, tra arte ed architettura.

×36 - Movimento in quattro quarti
di Francesca Casalino Luca Saini ti ritrae con il tuo vinile preferito.

×40 - Quelli che migrano
I movers che cambiano paesi di residenza.

×44 - Cosa cercano gli stranieri ad Istambul?
di Alessandra Signorini Istambul: the hype place d’Europa.

×48 - L’energia degli equivoci di Bruno Ballardini
Equivoci culturali in giro per il mondo.

×50 - Quelli che muovono
Fund raiser, blogger e…”talents movers”.

×55 - Il marketing chiamato brusio
di Arianna Pasquale Chi muove le tendenze dal mondo virtuale.

×58 - Case History. The movers connection
di Grazia Convertino Chi muove talenti sparsi nel mondo. Ecco tre nomi.

×61 - Quelli del labirinto foto di Barbara Oizmud

×69 - Dove vuol dire come vuol dire perché
di Ivana Carmen Mottola Paese che vai sapori che trovi.

×74 - Time Shifters foto di Monimix

×85 - Huntingtrip di Dixi Romano
Due coolhunter fra Barcellona e Parigi.

×96 - Il magico mondo di Amelia’s
di Francesca Casalino Un creative magazine da sfogliare in Next Mag.



Il sommario di questo numero è dedicato a Gary Taxali, uno degli artisti scelti nel numero sei di FEFÈ visual magazine, dal titolo: “Se non giochi non te ne vai”. 25 artisti e un bambino interpretano una frase del film “Confessioni di una mente pericolosa” di George Clooney.
ARTICOLI DAGLI ALTRI NUMERI

Lionel Bayol Themines
Fracensca Casalino
n. 5 dicembre 2008-gennaio 2009

David Field
Francesca Casalino
n. 4 settembre-ottobre 2008


Patrizia Savarese
dalla serie Acquatica
Danza marina e Fate marine.

Patrizia Savarese
dalla serie Acquatica
Danza marina e Fate marine.

Patrizia Savarese
dalla serie Acquatica
Danza marina e Fate marine..

Tutto scorre. È quello che rappresenta Patrizia Savarese, fotografa romana,che porta avanti una ricerca formale e tecnica nella fotografia “acquatica” già da diversi anni ed è per questo numero la nostra artista di copertina. Fin dall’inizio della sua carriera è il “momento” il suo interesse principale.
Inizia infatti come fotografa nello show-business, in giro per il mondo al seguito delle più famose rock star internazionali, negli anni 80. In movimento lei stessa, è sempre artisticamente alla ricerca del movimento. Fra sogno e realtà, i suoi scatti non hanno grande bisogno di descrizioni, rivelando da soli un senso di appartenenza a un mondo seducente, onirico, irriducibilmente femminile.

Da dove nascono le sue fotografie d’acqua?
Da un particolare amore per il mare, e in secondo luogo da un felice connubio con un’azienda come la Teuco Guzzini che ha facilitato la costruzione dei miei set subacquei.

Cosa significa la presenza dell’acqua?
L’acqua è evocativa di mille suggestioni… elemento primordiale della terra e liquido amniotico che accoglie la vita umana. È un elemento trasparente che, senza una forma, ci sfugge dalle mani e, al tempo stesso, è capace di provocare molteplici e forti sensazioni corporee: da quella rilassante nel galleggiamento a quella energizzante nelle onde.
Un elemento che sembra senza peso e senza corpo ma che può comporre alternate note musicali con il rumore della pioggia o il fragore assordante delle cascate,oppure ipnotiche impressioni visive con i movimenti ondosi o i riflessi di luce infiniti dei fiumi e dei mari.

L’utilizzo dell’acqua è un elemento ricorrente ormai anche in altri fotografi: c’è qualcuno che trovi interessante o che secondo te aggiunge qualcosa di nuovo?
Di quelli che conosco posso dire che a volte mi confrontano con il lavoro acquatico di Howard Schatz, ma ritengo le due ricerche diverse da ogni punto di vista sia visivo che concettuale, anche se nate praticamente in contemporanea a metà anni ’90, in due paesi molto lontani tra loro. Il suo lavoro è bellissimo ed unico poi, eseguito con potenti mezzi tecnici e scenografici.
Le mie foto sono eseguite decisamente con dei budget molto più ridotti rispetto ai suoi. All’inizio del mio lavoro neppure lo conoscevo, ma ritengo sia stato uno dei primi nel mondo a fare questo tipo di immagini. Così come ritengo di essere stata, senza presunzione, tra i primi fotografi in Italia ad aver avviato una specie di moda nell’utilizzo dell’acqua per le foto di pubblicità o negli spot televisivi (c’è un recente spot di un noto brand
del caffé, in cui un’immagine sembra davvero ripresa da un mio lavoro del 2002). In Italia mi piace il lavoro di Fabrizio Ferri, elegante nella sua essenzialità.