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MU6 Anno 8 Numero 26 gennaio-marzo 2013



Chance and Re_place

Santa Nastro



arte – cultura – impresa – paesaggio – territorio


SOMMARIO N° 26

Editoriale, Per capire di più...

Eventi, Chance and Re_Place, di Santa Nastro

Laboratori, Polvere negli occhi, nel cuore sogni

Re_Place 3, Presentazione Progetto “Parco del Sole” - Collemaggio, di Adriana Annunziata, Corrado Terzi
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MASBEDO
Schegge d'incanto in fondo al dubbio, 2009
Courtesy Videoinsight

Cheryl Pope
Stacks 2010
still from HD video, 10 min

Ripercorriamo con Rebecca Luciana Russo, psicologa, psicoterapeuta e collezionista, l’esperienza di Aspettando Re_Place 3, l’appuntamento che dal 14 al 16 dicembre 2012 ha illuminato la città de L’Aquila con una serata Videoinsight® ed una selezione di sei video d’artista provenienti dalla sua collezione. “Chance” - questo il titolo della rassegna - ha costituito un primo, importante appuntamento verso Re_Place 3 che tornerà a L’Aquila nel 2013 e ha raccontato attraverso le opere i temi della crisi e della rottura, della relazione d’aiuto, dell’integrazione delle risorse per la costruzione di una nuova realtà e della rinascita. Vediamo come.

Santa Nastro: Raccontiamo innanzitutto cos’è il metodo Videoinsight...
Rebecca Luciana Russo: Il Metodo Videoinsight® è il modello teorico - clinico d’indagine psicodiagnostica e di trattamento psicoterapeutico attuato attraverso l’interazione con immagini scelte dell’arte contemporanea. Il metodo consiste nell’introduzione di selezionate immagini dell’arte contemporanea nella seduta di psicodiagnosi e di psicoterapia per la comprensione della personalità, la risoluzione del disagio psicologico e la promozione del benessere psicofisico. Si differenzia da qualunque altro approccio clinico basato sull’integrazione di arte e psicologia, è del tutto innovativo (2010) e unico nel contesto scientifico internazionale. Ha prodotto risultati apprezzabili e significativi, prima nell’ambito della Psicologia Clinica e della Psicosomatica, poi della Medicina. Nel 2012 il metodo è stato infatti applicato in una ricerca scientifica presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna con ottimi risultati rispetto al miglioramento clinico e al recupero postoperatorio. Prossimamente sarà applicato in nuovi contesti ospedalieri e in molteplici luoghi della cura e della promozione della salute. Videoinsight significa “presa di coscienza, visione interiore, intuizione, illuminazione, risoluzione di un problema da tempo incubato con un’idea improvvisa, immediata, vissuta come esperienza interiore, rivisualizzazione di una situazione nella sua globalità, promossa dall’interazione visiva con le immagini dell’arte”.

SN: Come è stata la tua esperienza a L’Aquila, presso il MUSPAC nell’ambito di Aspettando Re_Place 3?
RLR: L’invito dell’Associazione Amici dei Musei d’Abruzzo è stata una formidabile chance per legare l’arte e la vita rispetto alle tematiche primarie della crisi, del cambiamento, della rinascita e della ricostruzione.

SN: Con che obiettivi è nato “Chance”? Ci accompagni nel percorso che ha portato alla suddivisione tematica dei video scelti per la rassegna?
RLR: Ho scelto 6 video d’artista che provocano la riflessione e la risonanza emotiva su concetti chiave fondamentali che riguardano i bisogni primari: la vita e la morte, l’identità e la relazione, il disagio e l’evoluzione, lo svincolo e l’emancipazione. L’opera d’arte provoca, scatena un’esperienza intellettuale ed emozionale: fa pensare, fa sentire, fa cambiare. L’arte è un’avventura percettiva, mentale e affettiva, esprime messaggi e veicola significati che riguardano bisogni primari e universali, è uno specchio che, come una tavola di Rorschach, riflette la parte più intima di chi la osserva. Le opere d’arte possono rivelarsi efficaci per conoscere la personalità di chi le guarda, oltre che di chi le crea, perchè attivano proiezioni, pensieri e risonanze emotive assolutamente soggettive. Parlare dell’opera d’arte significa anche rivelare se stessi. Le immagini dell’arte possono anche curare perché promuovono il cambiamento in modo profondo, provocano, toccano e muovono le parti più nascoste della personalità. In particolare rispetto al tema della crisi ho selezionato le opere: “Schegge d’incanto in fondo al dubbio” degli artisti italiani Masbedo (2009) e “Stacks” (2010) dell’americana Cheryl Pope; rispetto a quello della relazione d’aiuto “Weak rot front” dell’artista russo Victor Alimpiev (2009) e “Passaggi” (2007) dell’italiana Alice Catteneo, infine per il tema della cura e della rinascita l’opera dell’artista californiana Shana Moulton “The galactic pot” (2010).

SN: Come cambia l’esperienza Videoinsight a seconda del contesto con cui ti confronti?
RLR: Ogni esperienza di Videoinsight è unica, speciale, irripetibile a causa del pubblico presente, delle differenze individuali, del contesto socio culturale di appartenenza, degli stimoli artistici proposti. L’opera d’arte è misteriosa e universale, si rinnova e si sfaccetta nell’hic et nunc a seconda di chi la guarda. L’arte contemporanea vissuta secondo il concept Videoinsight può trasmettere energia, può stimolare la catarsi, rompere lo stallo, promuovere la presa di coscienza, attivare risorse, aumentare la creatività, suggerire soluzioni, rinnovare, aiutare.