La mostra propone scheletri di epoca romana e altomedievale che attestano pratiche e rituali funerari non convenzionali
Indagini archeologiche e antropologiche dall'epoca classica al medioevo in Emilia-Romagna. La mostra espone scheletri di epoca romana e altomedievale, provenienti dal territorio bolognese, che attestano pratiche e rituali funerari non convenzionali (mutilazioni, infissione di chiodi nel cadavere, ecc.) rivelando un complesso rapporto dell'uomo con la morte. Questi rinvenimenti possono essere interpretati alla luce delle diffuse credenze che il morto non fosse "definitivamente morto" e che potesse stabilire un inquietante rapporto con il mondo dei vivi che ha alimentato, in tempi storici, il folklore sui vampiri o revenantes: da qui gli interventi sul cadavere volti ad impedirne il ritorno. La mostra e' curata da Maria Giovanna Belcastro, responsabile del Laboratorio di Bioarcheologia e Osteologia forense dell'Universita' di Bologna, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna e il Comune di Castelfranco Emilia. Il 2 novembre, alle 20 inaugurazione con vino e castagne per tutti.