Casa Bolognini e Torre Alberici
Bologna
Via Santo Stefano, 4
346 6420206
WEB
Due mostre
dal 26/1/2011 al 30/1/2011
10-13 e 16-20
346 6420206
WEB
Segnalato da

Marco Testa




 
calendario eventi  :: 




26/1/2011

Due mostre

Casa Bolognini e Torre Alberici, Bologna

Nella personale di Fabrizio Migliucci, dal titolo 'Alla ricerca della Forma', alcuni volti di donna accompagnano il suo studio sulle emozioni. La mostra Shock Terapy inaugura invece il progetto "I care" di Marco Testa, dove 5 curatori hanno selezionato 19 artisti del gruppo "inUTILI".


comunicato stampa

Fabrizio Michelucci
Alla ricerca della Forma

a cura di Marco Testa

Fabrizio Michelucci, cerca nella materia il suo conforto, conscio che questa sarà sempre imperfetta, ricca di disarmonicità, piena di graffi, incisioni e apparenti lacune, perché soltanto il solco che sfregia la materia la rende reale, la rende viva. Volti di donna accompagnano il suo studio sulle emozioni. La matericità delle opere di Fabrizio Michelucci è quel bisogno di dare concretezza a ciò che è soltanto una percezione, è voler esplorare momenti, istanti, talvolta impercettibili, dell’animo umano. Un broncio, un sorriso, un pensiero, un urlo strozzato, escono dal quadro con prepotenza, portano alla memoria momenti indimenticabili, indelebili, che ciascuno porta dentro di se. La libertà coloristica permette di percepire la dinamicità dei sentimenti, colti e non fermati, nell’istante del divenire.

Nasce nel 1959 a Firenze dove vive e lavora. Figlio d’arte ha sempre trovato nella espressività figurativa una forma di ricerca personale. Studi scientifici, negli anni 1980-90 ha collaborato con stilisti di moda, realizzando e rappresentando le collezioni , studiando la fisicità del corpo umano partendo dalle realizzazioni dei classici. Dopo il 2007 decide di impegnarsi esclusivamente della sua produzione artistica, nel 2008 espone le sue opere nella sua prima personale e successivamente in una collettiva alla Ken's Art Gallery Firenze, nel 2009 vince il primo premio del concorso d’arte contemporanea Ars Palliorum a Narni, e partecipa con le sue opere alla collettiva In Ordine Sparso, ed In Ordine Sparso #2, presso la Galleria RestaurArte a San Gemini (TR) a cui viene dedicato uno spazio nel TG.RAI Regione Umbria. Nel 2010 partecipa alla collettiva Teseo segnalata tra le mostre Art OFF di Art First Bologna.
Marco Testa

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I care
Shock Terapy per inUTILI

a cura di Marco Testa

La mostra “SHOCK THERAPY”, inserita tra gli eventi Arte Fiera OFF di Art First Bologna 2011, è la prima mostra che inaugura il progetto di Marco Testa “I CARE” nel quale si chiede a giovani curatori d’arte, posto un titolo all’evento, di occuparsi specificatamente degli artisti, dell’allestimento delle opere e di un testo critico. Marco Testa, ha selezionato i giovani curatori Alessandra De Bianchi, Valentina Filice, Chiara Ronchini, Olivia Turchi, che insieme a lui cureranno 19 artisti del gruppo degli inUTILI: un movimento d’arte e di pensiero, nato a Bologna nel 2009.

Durante la Art White Night del 29 gennaio, si svolgerà la perfomance dell’artista Sciandra.

Curatori:
Marco Testa, Alessandra De Bianchi, Valentina Filice, Chiara Ronchini, Olivia Turchi

Autori inUTILI:
Stefano Aspiranti (Puff), Stefano Dall’Omo, Susanna de Paolis, Liviana Di Francesco, Susanna Gerardi (Sciandra), Giorgio Granozio, Luca Guenzi, Silla Guerrini, Luciano LeoNbruni, Federica Mazzoni, Marco Nerieri, Roberto Parmeggiani, Salvatore Pellitteri, Angelo Rambaldi, Marco Rendina, Enzo Sbarra, Laura Soprani, Stefania Ugolini, Giovanni Oscar Urso.
Genere: Arte Contemporanea Collettiva
www.artesangemini.it - ristorartelibero@libero.it
www.inutili.info - inutilman@libero.it

In una società che globalmente sta vivendo una crisi così profonda da coinvolgere persino le dinamiche culturali e tanto ampia da non riuscire ancora a stimarne realisticamente gli effetti presenti e futuri, ci si chiede quale possa essere il ruolo dell’arte, apparentemente un’inUTILE categoria che sempre con più difficoltà riesce a strappare l’attenzione di politiche blindate all’autoconservazione. In un mondo sempre più distante dalle reali esigenze del vivere quotidiano, in un mondo in cui ci riconosciamo sempre meno, in un mondo sempre più insensibile ad investire in cultura poiché la sua incidenza economica si muove in percentuali insignificanti sui PIL nazionali, ci si chiede quali inUTILI sforzi l’arte debba compiere per giustificare la sua sopravvivenza.

“SHOCK THERAPY” è il tentativo di riprendere il controllo delle nostre vite. Mentre tutto può sembrare incline ad un imbarbarimento di valori, anche spirituali, dove l’economia è divenuta virtualità autoreferenziale, come quella finanziaria, dove la comunicazione sembra essere stata fagocitata dai mass media, dove tutto sembra pronto a implodere da un momento all’altro, ci sono sentori di uno shock culturale in atto, una sorta di shock terapeutico di sopravvivenza. Una terapia d’urto culturale si può realizzare attraverso la creatività, coscienti di una sua inutilità solo apparente, dal momento che essa mette in moto sinergie e pensieri che, attraverso l’ironia, la provocazione, la riscoperta di emozioni sopite, permette di poter distinguere, e dunque scegliere individualmente, ciò che non ci appartiene. L’utilità di poter scegliere rende gli uomini liberi, liberi di pensare persino di poter cambiare un mondo che non piace più. Non attraverso formule utopistiche ma utilizzando la forza dell’aspetto ludico della vita quotidiana. La rottura di schemi precostituiti ha messo in evidenza le contraddizioni di una società, innescando involontariamente la ricerca di nuovi mezzi, di nuove strade espressive e comunicative. La creatività attraverso forme d’arte ha sempre stimolato il progresso dell’umanità. Fin dal Paleolitico, quando l’uomo riusciva a malapena a soddisfare i propri bisogni primari, ha avuto bisogno di segnare e arricchire la propria vita di forme artistiche. Già questo dovrebbe far comprendere la forza e l’importanza di un valore che, seppur inUTILE, permette di creare le dinamiche utili a migliorare la qualità dei luoghi e il senso della vita quotidiana delle persone. Chi rimane insensibile al crollo di Pompei, chi è pronto a scaricare le proprie responsabilità per il dissesto culturale del nostro mondo, non può non accorgersi che l’arte può essere uno dei mezzi culturali per rivoluzionare un pensiero, una filosofia di vita.
Marco Testa

Immagine: La ricerca della forma, Embrace Sorrowful. Smalti ed olio su tela, 90X130

Inaugurazione: giovedi 27 gennaio ore 18.30

Performance di Sciandra: Sabato 29 gennaio ore 21

Casa Bolognini
Via Santo Stefano, 4 - Bologna
orario: 10-24
Ingresso libero

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