Ufficio stampa Palazzo Pigorini
Sul tema del paesaggio, ''con la sua spazialita' tagliata all'orizzonte, Brugliera concentra fin dalla sua prima produzione le sue attitudini di colorista, dai registri di piu' sommessa tonalita' alle scale di un cromatismo di piu' intensa e accesa espressivita''' (Gianni Cavazzini, 1986).
Tua stessa natura
Opere 1992 - 2002
Sabato 23 Novembre 2002 si inaugura a Parma, presso la Galleria S. Ludovico, la
personale del pittore Lucio Brugliera, organizzata dall'Assessorato alle
Attività Culturali e Teatrali del Comune di Parma, dalla Fondazione Monte di
Parma e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Parma.
Sono rare e perciò ancora più significative le occasioni in cui un artista
schivo e riservato come Lucio Brugliera accetta di esporre la sua produzione al
pubblico. Allievo di Bruno Zoni, Brugliera è pittore di profonda cultura, in cui
il consapevole contatto con il passato è informato dall'autonomia di una
personale revisione critica delle tendenze contemporanee.
Naturalistico solo ad una visione superficiale, il suo paesaggismo nel corso
degli anni è andato inclinando sempre più verso "l'allucinata nettezza del
linguaggio simbolistico" (Franco Solmi, 1985), ma in modo tale per cui il
passaggio verso l'informalità , vissuto anche attraverso la rinuncia alle sottili
seduzioni tonali della sua fase figurativa, che aveva caratterizzato il periodo
dagli anni '50 agli anni '70, ha comunque assunto i modi saggi e quietati di un
"informale non dilaniato né dilaniante" (Solmi). Ma comunque in grado di dar
voce a segreti nodi interiori, un "magico insieme di fascinazioni e di tremori,
di inquietudini e di contemplazioni che si fissa nell'opera come un segno
stranito e vitale, necessario" (Solmi).
Sul tema del paesaggio, "con la sua spazialità tagliata all'orizzonte",
Brugliera concentra fin dalla sua prima produzione "le sue attitudini di
colorista, dai registri di più sommessa tonalità alle scale di un cromatismo di
più intensa e accesa espressività " (Gianni Cavazzini, 1986).
Ecco quindi che la componente naturalistica, immediata e ancora legata alla
estemporaneità dell'emozione, nella sua produzione più matura, testimoniata in
questa mostra, si fonde in modo più organico e viscerale con una tesa componente
intellettuale, che "controlla le spinte emozionali riconducendole, senza perdere
di tensione, ad un ordine quasi implacabile dell'immagine, non smentito dalla
pennellata materica" (Solmi).
Paesaggio, natura, colore: ecco gli elementi che informano di sé l'arte di
Brugliera, ma tutti legati dalla supremazia metafisica della luce, una luce che
"cala immota, immemorabile, sulle 'cose' che animano come fantasmi i
paesaggi-situazione di Brugliera" (Solmi), in cui dominano le forme
improvvisamente impietrite, e l'incombere incupito dell'atmosfera su di una
realtà più mitica che oggettiva.
Si tratta di "un mondo pittorico apparentemente paesaggistico, ma, in fondo,
fortemente frequentato dall'uomo. Una presenza latente, ma avvertibile nelle
tracce psichiche lasciate sulle superfici metafisiche" (Tiziano Marcheselli,
1981).
La sua arte è, più che in ogni altro artista, visione del mondo rispecchiata e
filtrata profondamente dalla sua interiorità , tanto che si può dire che "nate
come luci fisiche, le aperture sono divenute negli anni autentiche luci mentali,
seguendo gradatamente la rarefazione, l'essenzialità della solitudine. Si è
formata quindi, sul tema della meditazione, una pittura di lunghi silenzi, di
tese e cristalline riflessioni: una metafisica che, al posto degli oggetti
tradizionali o delle vedute (dei Carrà o dei De Chirico), usa elementi
spirituali, decisamente astratti" (Marcheselli).
Ecco perché le sue "composizioni limpidissime, di poche elementi, ma di una
saldezza stupefacente" (Marcheselli), alcune delle quali, già negli anni '70,
portavano il nome di "Introspezione", "Silenzio", "Meditazione", "offrono la più
concreta testimonianza di come possa essere affrontato, oggi, il tema della
natura senza negare l'apporto di un avanzato linguaggio d'immagine" (Cavazzini,
1985).
La mostra, organizzata dall'Assessorato alle Attività Culturali e Teatrali del
Comune di Parma, dalla Fondazione Monte di Parma e dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Parma, è aperta a Parma presso la Galleria S. Ludovico dal 23
novembre al 15 dicembre 2002 tutti i giorni tranne il lunedì con orario 10-13 e
16-19. L'ingresso è libero. L'inaugurazione è prevista per le ore 17 del 23
novembre.
La mostra e il catalogo, edito da Grafiche STEP (Parma), sono a cura di Gianni
Cavazzini.
Hanno contribuito all'iniziativa Fondazione Monte e Banca Monte di Parma,
Fondazione Cassa di Risparmio di Parma e Barilla.
Per informazioni: Silvana Randazzo, Palazzo Pigorini, tel. 0521/218669
CURATORE:
Gianni Cavazzini
INAUGURAZIONE: Sabato 23 novembre alle ore 17
ORARI DI APERTURA:
h. 10-13 e 16-19
Dal martedì alla domenica Chiuso il lunedì
ingresso gratuito
ORGANIZZAZIONE:
Comune di Parma - Pal. Pigorini
Strada della Repubblica, 29
43100 Parma
Silvana Randazzo
Tel. 0521/218669
UFFICIO STAMPA:
Barbara Pecchini
Uff. Stampa Palazzo Pigorini
tel. 0521/218914 fax 0521/231142
CATALOGO:
Grafiche STEP (Parma)
PROMOTORI:
Comune di Parma - Assessorato Attività Culturali e Teatrali
Fondazione Monte di Parma
Fondazione Cariparma
Galleria S. Ludovico
B.go Parmigianino 2/b - ang. Via Cavour
43100 Parma