Galleria San Ludovico
Parma
Borgo del Parmigianino, 2/b
0521 218914 FAX 0521 231142

Lucio Brugliera
dal 22/11/2002 al 15/12/2003
0521 218914 FAX 0521 231142

Segnalato da

Ufficio stampa Palazzo Pigorini




 
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22/11/2002

Lucio Brugliera

Galleria San Ludovico, Parma

Sul tema del paesaggio, ''con la sua spazialita' tagliata all'orizzonte, Brugliera concentra fin dalla sua prima produzione le sue attitudini di colorista, dai registri di piu' sommessa tonalita' alle scale di un cromatismo di piu' intensa e accesa espressivita''' (Gianni Cavazzini, 1986).


comunicato stampa

Tua stessa natura

Opere 1992 - 2002

Sabato 23 Novembre 2002 si inaugura a Parma, presso la Galleria S. Ludovico, la personale del pittore Lucio Brugliera, organizzata dall'Assessorato alle Attività Culturali e Teatrali del Comune di Parma, dalla Fondazione Monte di Parma e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Parma.

Sono rare e perciò ancora più significative le occasioni in cui un artista schivo e riservato come Lucio Brugliera accetta di esporre la sua produzione al pubblico. Allievo di Bruno Zoni, Brugliera è pittore di profonda cultura, in cui il consapevole contatto con il passato è informato dall'autonomia di una personale revisione critica delle tendenze contemporanee.

Naturalistico solo ad una visione superficiale, il suo paesaggismo nel corso degli anni è andato inclinando sempre più verso "l'allucinata nettezza del linguaggio simbolistico" (Franco Solmi, 1985), ma in modo tale per cui il passaggio verso l'informalità, vissuto anche attraverso la rinuncia alle sottili seduzioni tonali della sua fase figurativa, che aveva caratterizzato il periodo dagli anni '50 agli anni '70, ha comunque assunto i modi saggi e quietati di un "informale non dilaniato né dilaniante" (Solmi). Ma comunque in grado di dar voce a segreti nodi interiori, un "magico insieme di fascinazioni e di tremori, di inquietudini e di contemplazioni che si fissa nell'opera come un segno stranito e vitale, necessario" (Solmi).

Sul tema del paesaggio, "con la sua spazialità tagliata all'orizzonte", Brugliera concentra fin dalla sua prima produzione "le sue attitudini di colorista, dai registri di più sommessa tonalità alle scale di un cromatismo di più intensa e accesa espressività" (Gianni Cavazzini, 1986).

Ecco quindi che la componente naturalistica, immediata e ancora legata alla estemporaneità dell'emozione, nella sua produzione più matura, testimoniata in questa mostra, si fonde in modo più organico e viscerale con una tesa componente intellettuale, che "controlla le spinte emozionali riconducendole, senza perdere di tensione, ad un ordine quasi implacabile dell'immagine, non smentito dalla pennellata materica" (Solmi).

Paesaggio, natura, colore: ecco gli elementi che informano di sé l'arte di Brugliera, ma tutti legati dalla supremazia metafisica della luce, una luce che "cala immota, immemorabile, sulle 'cose' che animano come fantasmi i paesaggi-situazione di Brugliera" (Solmi), in cui dominano le forme improvvisamente impietrite, e l'incombere incupito dell'atmosfera su di una realtà più mitica che oggettiva.

Si tratta di "un mondo pittorico apparentemente paesaggistico, ma, in fondo, fortemente frequentato dall'uomo. Una presenza latente, ma avvertibile nelle tracce psichiche lasciate sulle superfici metafisiche" (Tiziano Marcheselli, 1981).

La sua arte è, più che in ogni altro artista, visione del mondo rispecchiata e filtrata profondamente dalla sua interiorità, tanto che si può dire che "nate come luci fisiche, le aperture sono divenute negli anni autentiche luci mentali, seguendo gradatamente la rarefazione, l'essenzialità della solitudine. Si è formata quindi, sul tema della meditazione, una pittura di lunghi silenzi, di tese e cristalline riflessioni: una metafisica che, al posto degli oggetti tradizionali o delle vedute (dei Carrà o dei De Chirico), usa elementi spirituali, decisamente astratti" (Marcheselli).

Ecco perché le sue "composizioni limpidissime, di poche elementi, ma di una saldezza stupefacente" (Marcheselli), alcune delle quali, già negli anni '70, portavano il nome di "Introspezione", "Silenzio", "Meditazione", "offrono la più concreta testimonianza di come possa essere affrontato, oggi, il tema della natura senza negare l'apporto di un avanzato linguaggio d'immagine" (Cavazzini, 1985).

La mostra, organizzata dall'Assessorato alle Attività Culturali e Teatrali del Comune di Parma, dalla Fondazione Monte di Parma e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Parma, è aperta a Parma presso la Galleria S. Ludovico dal 23 novembre al 15 dicembre 2002 tutti i giorni tranne il lunedì con orario 10-13 e 16-19. L'ingresso è libero. L'inaugurazione è prevista per le ore 17 del 23 novembre.

La mostra e il catalogo, edito da Grafiche STEP (Parma), sono a cura di Gianni Cavazzini.

Hanno contribuito all'iniziativa Fondazione Monte e Banca Monte di Parma, Fondazione Cassa di Risparmio di Parma e Barilla.

Per informazioni: Silvana Randazzo, Palazzo Pigorini, tel. 0521/218669

CURATORE: Gianni Cavazzini

INAUGURAZIONE: Sabato 23 novembre alle ore 17

ORARI DI APERTURA: h. 10-13 e 16-19 Dal martedì alla domenica Chiuso il lunedì
ingresso gratuito

ORGANIZZAZIONE: Comune di Parma - Pal. Pigorini Strada della Repubblica, 29 43100 Parma Silvana Randazzo Tel. 0521/218669

UFFICIO STAMPA: Barbara Pecchini Uff. Stampa Palazzo Pigorini tel. 0521/218914 fax 0521/231142

CATALOGO: Grafiche STEP (Parma)

PROMOTORI:
Comune di Parma - Assessorato Attività Culturali e Teatrali
Fondazione Monte di Parma
Fondazione Cariparma

Galleria S. Ludovico
B.go Parmigianino 2/b - ang. Via Cavour
43100 Parma

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