Tatranska Galeria Poprad
Poprad
Hviezdoslavova 341/12
+421 527721968
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Laura Pitscheider
dal 10/6/2011 al 2/7/2011
tutti i giorni dalle 10 alle 17

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Laura Pitscheider


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Laura Pitscheider



 
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10/6/2011

Laura Pitscheider

Tatranska Galeria Poprad, Poprad

Le Icone dell'Essere. Una mostra di opere pittoriche articolata in 4 sezioni: Il giardino del poeta, Mysterium ineffable, Alfabeto di polvere e Un infinito canto.


comunicato stampa

La Tatranska Galeria di Arte Moderna di Poprad esporrà nelle sue prestigiose sale le opere di Laura Pitscheider, sensibile artista che, fin dal suo esordio, ha dedicato tutto il suo lavoro alla poesia, sviluppando con tenace impegno la ricerca di tracce tra scrittura, suono e colore. Questa mostra è stata voluta dall’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava, con il patrocinio del Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Slovacca Mikulas Dzurinda, del Ministro della Cultura della Repubblica Slovacca Daniel Krajcer, del Sindaco di Bratislava Milan Ftacnik ,del Sindaco di Trnava Vladimir Butko,e del Sindaco di Poprad Anton Danko . Avrà luogo nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, del Festival “Il Giugno Culturale Italiano” e si avvarrà della presenza di S.E. l’Ambasciatore italiano Brunella Borzi Cornacchia, che sarà presente all’evento. La mostra è accompagnata da un catalogo ed è suddivisa in 4 sezioni:

“Il Giardino del poeta”, nato attorno alle poesie di Yvan Goll e Luis Cernuda. “Mysterium Ineffabile” dedicato al romanzo di Renè Daumal “Il Monte Analogo” “Alfabeto di Polvere” e “Un Infinito Canto” attorno a due poesie dell’artista.

Quasi tutte le opere sono dipinte su carta, con colori (acrilici, acquerelli, colle, ori, resine , pigmenti) che l’artista realizza da sé. Nel testo del catalogo che accompagna la mostra, intitolato :”Le Icone del Silenzio” è scritto:

(…)Nel raccoglimento del suo studio, di fronte a quel poeticissimo “ramo del lago di Como” di manzoniana memoria, dove tutto è arte, ma soprattutto purezza, la Pitscheider continua oggi l’esercizio della sua ininterrotta scrittura dove pittura e poesia fluiscono e confluiscono. Ne escono le icone della mutevole e multiforme accidentalità dell’essere, che è poi anche la sua e la nostra precarietà e finitudine. Le icone del silenzio, di estremo rigore e di rastremata asciuttezza: una pittura condotta con ferrea tensione intellettuale, priva di compiacenze e di colpi di effetto, anzi non di rado ostica e spoglia. Ecco perché scegliere di esporre le spoglie icone della Pitscheider significa fare una scelta inequivocabile in favore della pittura e della nobiltà dell’arte. Ma in questo inarrivabile tendere sta anche l’eticità del vivere come del far pittura. ”La pittura – mi ha detto un giorno la Pitscheider - è cercare e trovare facendo...forse è un’illusione, ma un’illusione che ci aiuta a sopravvivere in un mondo che tende ad annullarci come soggetti”. Quand’ anche da lì non venissero risposte solutive (che non verranno), far arte per la nostra artista non è solo una forma di resistenza morale al fluire insensato degli elementi ma diventa un valore eticamente connotato quale fedeltà al proprio sentire e come testimonianza di un ininterrotto tendere verso un altrove. Essere pittore oggi, come ieri, è stare altrove; parola che nella sua profonda semplicità sta vicino a quelle che avevano potuto dire Klee o Giacometti. „Altrove” è il “mondo di dentro”, il luogo della poesia, dello spirito, dove il tempo è misurato in modo diverso, dove regnano silenzio e oscurità. E’ per questo motivo che l’artista non dà titolo alle opere. Quella loro nudità onomastica è proprio una necessità, poiché la sensazione che trasmettono, di contemplazione, di intuizione, di metamorfosi dallo stimolo primario all’immagine finale, è molto vasta, multipla, spirituale, consecutiva, aperta alla contemplazione e all’intuizione di chi guarda, e allora un titolo restringerebbe, localizzandolo, il campo del comprendere.

I quadri, uno per uno, hanno una loro storia, un loro frammento di spirito che vi brucia dentro, una loro vis poetica che stimola in noi l’avvio di una fascinazione. Fascinazione che deve però essere subito abbandonata perché ci porterebbe fuori strada. L’analisi deve spingersi molto più in profondo, coinvolgerci totalmente, farci capire che ogni riferimento è sbagliato poiché bisogna inventare tutto di nuovo. E quando si verifica questa coincidenza, allora l’opera s’ illumina della sua vita, del suo dolore, della sua poesia.

Nei luminosi spazi della Tatranska Galeria di Poprad “II giardino del Poeta” della Pitscheider, insieme alle altre sezioni della mostra, trovano un abbraccio ideale, una bella liaison dell’essere. Teresa Triscari Direttore Istituto Italiano di Cultura di Bratislava

Tatranska Galeria Poprad
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