Sala Piazza del Quartiere Navile
Bologna
via Marco Polo
WEB
Livio Senigalliesi
dal 23/3/2012 al 30/3/2012
tutti i giorni 9-18
0464 424230
WEB
Segnalato da

Osservatorio Balcani e Caucaso



approfondimenti

Livio Senigalliesi



 
calendario eventi  :: 




23/3/2012

Livio Senigalliesi

Sala Piazza del Quartiere Navile, Bologna

Balcani vent'anni dopo. 1991-2011. La mostra si compone di 25 foto di grande formato, a colori e in b/n dedicate al ventennale dell'inizio dei conflitti nella ex Jugoslavia. I suoi scatti talvolta crudi e disperati, talvolta discreti e minimalisti, sono oggi una testimonianza unica.


comunicato stampa

Mostra fotografica di Livio Senigalliesi prodotta da Associazione ADL a Zavidovići e Osservatorio Balcani e Caucaso.

Un viaggio lungo una generazione. Venti anni di conflitti e tragedia, ma anche resistenza, ricostruzione, voglia di sanare le ferite. Il conflitto che ha smembrato la Jugoslavia, esploso vent'anni fa, ha toccato tutti i popoli e gli stati della Federazione di Tito. In pochi sono riusciti a testimoniare gli eventi bellici, ma anche il lungo dopoguerra e la faticosa ricostruzione, quanto Livio Senigalliesi.

I primi fuochi a Plitvice, il dramma di Vukovar. E poi l'assedio infinito di Sarajevo, Mostar, col crollo del ponte e l'incrinarsi dei secolari rapporti di tolleranza, il dramma della Kraijna durante l'operazione “Tempesta”. E quando il dramma si sposta in Kosovo, Senigalliesi è uno dei primi fotoreporter ad arrivare, ed uno di quelli che decidono di restare fino in fondo, per continuare a raccontare storie e destini dopo che le telecamere dei grandi network televisivi hanno fatto le valigie in cerca di crisi nuove e più telegeniche.

Nella sua lunga carriera, Livio Senigalliesi ha raccontato i fronti caldi di mezzo pianeta, dal Medio-Oriente al Kurdistan, da Berlino a Mosca, passando per Afghanistan, Iraq, Mozambico, Sudan, Congo, Ruanda, Caucaso. Ma la “guerra in casa” dall'altra parte dell'Adriatico, nella Jugoslavia che implode nel cuore dell'Europa, proprio mentre il Vecchio continente sogna la riunificazione politica e ideale al crollo della Cortina di ferro, è più che un assignment tra i tanti.

È un percorso lungo quasi due decenni, non solo professionale, ma anche e soprattutto umano e personale. È la voglia di vedere, imprimere su pellicola e raccontare storie e destini oltre le categorie e i pregiudizi, i falsi miti dei “buoni e cattivi”, scavalcando i muri dell'odio, ma anche quelli, più sottili, invisibili, e intossicanti della propaganda. Una voglia che supera l'evento bellico, per entrare con pazienza e capacità di ascoltare nelle vite dei protagonisti e raccontare anche “il dopo”.

Perché la Jugoslavia non significa solo guerra e divisione. Non significa solo dolore e perdita. La Jugoslavia significa anche piccole storie di quotidiana resistenza alla violenza, di muta e testarda voglia di non perdere la propria umanità, di difficili percorsi di dignità e voglia di futuro. Per vent'anni, macchina fotografica in mano, Livio Senigalliesi è entrato e uscito dalle mille storie partorite da questo pezzo d'Europa a noi così vicino e così distante. I suoi scatti talvolta crudi e disperati, talvolta discreti e minimalisti, sono oggi una testimonianza unica degli ultimi tormentati vent'anni al di là dell'Adriatico. Ma anche il racconto senza tempo degli abissi e degli slanci più alti dell'animo umano.

L'AUTORE
Livio Senigalliesi inizia la carriera di fotogiornalista nei primi anni '80 dedicandosi ai grandi temi della realtà italiana, le lotte operaie e studentesche, l'immigrazione, l'emarginazione, i problemi del sud, la lotta alla mafia. Dopo anni di militanza nel collettivo del quotidiano il Manifesto, alla fine degli anni '80 amplia il raggio delle collaborazioni e rivolge sempre di più la sua attenzione all'attualità internazionale pubblicando ampi reportage sulle maggiori testate nazionali ed estere. La passione per la fotografia intesa come testimonianza e l'attenzione ai fatti storici di questi ultimi decenni l'hanno portato su fronti caldi come il Medio-Oriente ed il Kurdistan durante la guerra del Golfo, nella Berlino della divisione e della riunificazione, a Mosca durante i giorni del golpe che sancirono la fine dell'Unione Sovietica. Ha seguito tutte la fasi del conflitto nell'ex-Yugoslavia e dalla fine delle ostilità ha iniziato un ampio lavoro di documentazione sui problemi del dopoguerra. Ha lavorato in Palestina, Cipro, Afghanistan, Iraq, Kashmir, Mozambico, Sudan, Congo, Ruanda, Nord-Uganda, Caucaso, Guatemala e Libano. Da alcuni anni porta avanti un progetto dedicato alle vittime civili dei conflitti e collabora con il Photo-desk dell'UNHCR, con l'Ufficio della Cooperazione Italiana e con numerose Ong italiane e straniere. I drammatici reportage dal Kosovo, frutto di una lunga permanenza nella tormentata regione balcanica, sono valsi all'autore la nomination per il prestigioso "Bayeux War Correspondents Award '98". Nel 2006 gli è stato conferito il Premio Antonio Russo per il reportage di guerra.

Con il patrocinio di Quartiere Navile del Comune di Bologna

Il 24 marzo l'inaugurazione prevede un incontro pubblico con Livio Senigalliesi dalle 10.30 alle 13.00.

Info:
Associazione DPS - Dispositivi PsicoSociali
Via Giovanni Battista Melloni 25 - Bologna
dispositivi@gmail.com
www.associazionedps.org

È promossa da Osservatorio Balcani e Caucaso (OBC) e l'Associazione Ambasciata per la Democrazia Locale a Zavidovići (ADL Zavidovići), con il sostegno della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol.

Osservatorio Balcani e Caucaso - segreteria@balcanicaucaso.org
Associazione Ambasciata per la Democrazia Locale a Zavidovići - info@lda-zavidovici.it

Inaugurazione sabato 24 marzo alle ore 18:00

Sala Piazza del Quartiere Navile
via Marco Polo Bologna
tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 18
ingresso libero

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