Andrea Caretto
Raffaella Spagna
Giorgio Cugno
magmapadano
Stefania Pettinato
Riccardo Todde
Alessandro Quaranta
Gianluca Sudano
Alberto Trapani
a.titolo
Sono cinque le 'case' con 'giardini' della Localita' a cui e' dedicata questa mostra curata da a.titolo, nell'ambito della rassegna Critica in opera, giunta alla sua 29 edizione. Un insediamento che potrebbe anche essere una piccola citta', accampata, poiche', come in tutte le mostre, il soggiorno delle opere e' temporaneo.
a cura di a.titolo
Giorgina Bertolino+Francesca Comisso+Nicoletta Leonardi+Lisa Parola+Luisa Perlo
(info@atitolo.it)
artisti: Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Giorgio Cugno, magmapadano (Stefania
Pettinato e Riccardo Todde), Alessandro Quaranta, Gianluca Sudano, Alberto
Trapani
enti promotori: Assessorato alla Cultura, Associazione Culturale Pneuma
Sono cinque le "case" con "giardini" della Località a cui è dedicata questa
mostra curata da a.titolo, nell'ambito della rassegna Critica in opera, giunta
alla sua 29ª edizione.
Un insediamento che potrebbe anche essere una piccola città , accampata, poiché,
come in tutte le mostre, il soggiorno delle opere è temporaneo. Tra la stabilitÃ
delle costruzioni e il loro transito, abbiamo trovato il pretesto per parlare
dell'abitare individuale e collettivo, di casa e di città , di territorio e di
paesaggio. Abbiamo scelto case - già pronte ed edificate - il più possibile
aperte alle questioni che ci premono e intorno alle quali l'arte gira, pensa,
dice: la comunità e la sua assenza, l'isolamento e la convivenza tra altri,
l'ospitalità , la comunicazione. Sono gli oggetti e i modi che otto artisti - di
cui quattro al lavoro in coppia - hanno costruito per trasformare gli spazi in
luoghi, per mostrare i confini tra abitato e non-abitato. La visita guidata
della nostra Località è segnata dal passaggio continuo tra esterno e interno,
dalle soste nelle loro "intersezioni", dalla ricognizione di differenti
"famiglie di spazi".
O' Ker (2002-2003) - che nella lingua dei Rom significa casa - è il grande cubo
di cartone dentro il quale Alessandro Quaranta ha raccolto i racconti di coloro
che, nel pensiero comune, non hanno casa. Per ascoltare ciò che dicono sul loro
abitare, dobbiamo seguire una traccia sonora che scorre lungo i quattro lati
dell'installazione. Un'inversione di ruoli e posizioni: noi in cammino e loro
fermi, noi chiusi fuori, loro chiusi dentro. È con O' Ker che l'artista ha
avviato un'intensa frequentazione di un "campo di sosta" Rom nella periferia
torinese, dalla quale sono nati progetti dedicati alla ricerca di sistemi di
mappatura capaci di restituire la complessità di una cultura sostanzialmente
incompresa. Ce la faccio, ce la posso fare (2003) è l'esercizio costruttivo con
il quale Alberto Trapani, impila, in forma di casa, ciocchi di legna tagliati da
un bosco. Il bosco - a San Giovenale di Peveragno - è un'"eredità " di famiglia
di cui l'artista si prende cura trasformandolo in tema di ricerca, spazio di
osservazione e di intervento, luogo di ospitalità e di lavoro condiviso. La
casa, costruita come una legnaia, lascia allo scoperto il legame tra natura e
architettura. Ritenta, con saperi quasi estinti, un equilibrio tra insediamento
umano e paesaggio, consapevole sin dal titolo, dell'attenzione richiesta dalla
costruzione e della sua precarietà . Recinto perfetto (2003) è il testimone di
una staffetta, un kit progettato da Raffaella Spagna che passa in dono ad Andrea
Caretto e diventa strumento sia per un lavoro individuale che per interventi
condivisi. Il kit - nato per un laboratorio didattico sul giardino - contiene
"arnesi" leggeri con i quali è possibile tracciare un perimetro su qualsiasi
terreno. Caretto usa il kit per un progetto errante, una raccolta di
documentazione (fotografie, elenchi, descrizioni) di giardini "istantanei". È su
questi ritagli di spazio che l'artista applica la propria competenza scientifica
riflettendo sulla distanza tra nome e cosa e sul rapporto, mediato dalla
conoscenza, tra uomo e territorio. Il Recinto perfetto si trasforma in un'azione
a due, riportata nello spazio pubblico di un giardino di Città di Catel San
Pietro. Serata a casa di Paolo (2002) di Giorgio Cugno ci sposta nello spazio
interno della casa. Un invito a guardare un film insieme - Following di
Cristopher Nolan - diventa la sceneggiatura di un video. L'artista ha filmato di
nascosto la serata, chiedendo poi agli amici di reinterpretarsi in un remake. Il
"rifacimento" estrania la quotidianità mettendola a confronto con la fiction.
Tra le regole assunte dall'artista per i suoi remake (tra questi una sequenza de
Il posto delle fragole di Bergman), vige quella della localizzazione stretta che
riduce la ricerca di location, attori, costumi e attrezzi di scena, al comune di
residenza - un paese montano - e alla propria comunità . Con le Prove etiche di
trasmissione (dal 2003) di Stefania Pettinato e Riccardo Todde - in arte
magmapadano - entriamo nello spazio della rete. I due artisti - coppia anche
nella vita - lavorano sullo spostamento dei contenuti quotidiani della loro
casa-sito nel territorio non dimensionato di internet. Dalla loro recente
collaborazione con radiodigitale nasce l'installazione in mostra: una postazione
radio per una trasmissione in diretta, dedicata al tema della casa, che avverrÃ
durante la sera d'inaugurazione. Anche in questo caso l'evento fa da staffetta.
Il tema dell'abitare viene ripreso da altri autori di radiodigitale con la
trasmissione Suito homu che anticipa la mostra. Con Interno (2001) di Gianluca
Sudano concludiamo la ricognizione della nostra Località . Nata come video
installazione multipla per la Biennale dei giovani artisti dell'Europa e del
Mediterraneo, nell'edizione del 2001 a Sarajevo, è riproposta su monitor. È un
gesto - due mani che graffiano una parete - che al di là del contesto specifico
per cui è stato progettato, viene accolto in mostra per la forza che esprime nel
cercare una via di uscita. Un gesto drammatico, ostinato e orientato al
superamento dei confini. Superamento che l'artista indica, questa volta
attraverso l'operazione curatoriale Buillabasse e Brus, promossa
dall'associazione Il Magnete, sul tema del cibo e dell'ospitalità . Negli spazi
dell'internet-café Bu.net, a Torino, Sudano ha invitato, nel crorso del
2002-2003, altri artisti (tra cui Caretto, Spagna, Quaranta e magmapadano) a
preparare una serie di cene, improntate ai temi delle loro singole ricerche. La
documentazione di Buillabasse e brus è presente in mostra.
inaugurazione: sabato 13 dicembre 2003, h. 18
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eventi in mostra:
sabato 13 dicembre, h. 19, Prove etiche di trasmissione, trasmissione
radiofonica di magmapadano, in diretta su http://www.radiodigitale.info
domenica 14 dicembre, h. 12, Recinto 01, azione di Andrea Caretto e Raffaella
Spagna, Parco Lungo Fiume, Città di Castel San Pietro
eventi correlati:
lunedì 8 dicembre, h. 20,30 Pinku eiga: Suito Homu, trasmissione radiofonica di
e con Tore Andre Flo e Sara, in diretta su radiodigitale.info (in memoria
tutta la settimana)
catalogo in mostra
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Le "Case" in mostra e i Siti
Andrea Caretto, Il recinto perfetto, 2003, kit e documentazione fotografica
Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Recinto 01, Parco Lungo Fiume, Città di
Castel San Pietro, 14 dicembre 2003, azione
luogo: Galleria Comunale di Arte Contemporanea, Città di Castel San Pietro
via Matteotti 79, Città di Castel San Pietro, 40024, Bologna, tel.
051.940320