Galleria Comunale d'Arte Contemporanea
Castel San Pietro Terme (BO)
via Matteotti, 79
051 6954124

Localita'
dal 12/12/2003 al 11/1/2004
051 6954124 FAX 051 940320

Segnalato da

Gemma Voci




 
calendario eventi  :: 




12/12/2003

Localita'

Galleria Comunale d'Arte Contemporanea, Castel San Pietro Terme (BO)

Sono cinque le 'case' con 'giardini' della Localita' a cui e' dedicata questa mostra curata da a.titolo, nell'ambito della rassegna Critica in opera, giunta alla sua 29 edizione. Un insediamento che potrebbe anche essere una piccola citta', accampata, poiche', come in tutte le mostre, il soggiorno delle opere e' temporaneo.


comunicato stampa

a cura di a.titolo
Giorgina Bertolino+Francesca Comisso+Nicoletta Leonardi+Lisa Parola+Luisa Perlo (info@atitolo.it)

artisti: Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Giorgio Cugno, magmapadano (Stefania Pettinato e Riccardo Todde), Alessandro Quaranta, Gianluca Sudano, Alberto Trapani

enti promotori: Assessorato alla Cultura, Associazione Culturale Pneuma

Sono cinque le "case" con "giardini" della Località a cui è dedicata questa mostra curata da a.titolo, nell'ambito della rassegna Critica in opera, giunta alla sua 29ª edizione.

Un insediamento che potrebbe anche essere una piccola città, accampata, poiché, come in tutte le mostre, il soggiorno delle opere è temporaneo. Tra la stabilità delle costruzioni e il loro transito, abbiamo trovato il pretesto per parlare dell'abitare individuale e collettivo, di casa e di città, di territorio e di paesaggio. Abbiamo scelto case - già pronte ed edificate - il più possibile aperte alle questioni che ci premono e intorno alle quali l'arte gira, pensa, dice: la comunità e la sua assenza, l'isolamento e la convivenza tra altri, l'ospitalità, la comunicazione. Sono gli oggetti e i modi che otto artisti - di cui quattro al lavoro in coppia - hanno costruito per trasformare gli spazi in luoghi, per mostrare i confini tra abitato e non-abitato. La visita guidata della nostra Località è segnata dal passaggio continuo tra esterno e interno, dalle soste nelle loro "intersezioni", dalla ricognizione di differenti "famiglie di spazi".

O' Ker (2002-2003) - che nella lingua dei Rom significa casa - è il grande cubo di cartone dentro il quale Alessandro Quaranta ha raccolto i racconti di coloro che, nel pensiero comune, non hanno casa. Per ascoltare ciò che dicono sul loro abitare, dobbiamo seguire una traccia sonora che scorre lungo i quattro lati dell'installazione. Un'inversione di ruoli e posizioni: noi in cammino e loro fermi, noi chiusi fuori, loro chiusi dentro. È con O' Ker che l'artista ha avviato un'intensa frequentazione di un "campo di sosta" Rom nella periferia torinese, dalla quale sono nati progetti dedicati alla ricerca di sistemi di mappatura capaci di restituire la complessità di una cultura sostanzialmente incompresa. Ce la faccio, ce la posso fare (2003) è l'esercizio costruttivo con il quale Alberto Trapani, impila, in forma di casa, ciocchi di legna tagliati da un bosco. Il bosco - a San Giovenale di Peveragno - è un'"eredità" di famiglia di cui l'artista si prende cura trasformandolo in tema di ricerca, spazio di osservazione e di intervento, luogo di ospitalità e di lavoro condiviso. La casa, costruita come una legnaia, lascia allo scoperto il legame tra natura e architettura. Ritenta, con saperi quasi estinti, un equilibrio tra insediamento umano e paesaggio, consapevole sin dal titolo, dell'attenzione richiesta dalla costruzione e della sua precarietà. Recinto perfetto (2003) è il testimone di una staffetta, un kit progettato da Raffaella Spagna che passa in dono ad Andrea Caretto e diventa strumento sia per un lavoro individuale che per interventi condivisi. Il kit - nato per un laboratorio didattico sul giardino - contiene "arnesi" leggeri con i quali è possibile tracciare un perimetro su qualsiasi terreno. Caretto usa il kit per un progetto errante, una raccolta di documentazione (fotografie, elenchi, descrizioni) di giardini "istantanei". È su questi ritagli di spazio che l'artista applica la propria competenza scientifica riflettendo sulla distanza tra nome e cosa e sul rapporto, mediato dalla conoscenza, tra uomo e territorio. Il Recinto perfetto si trasforma in un'azione a due, riportata nello spazio pubblico di un giardino di Città di Catel San Pietro. Serata a casa di Paolo (2002) di Giorgio Cugno ci sposta nello spazio interno della casa. Un invito a guardare un film insieme - Following di Cristopher Nolan - diventa la sceneggiatura di un video. L'artista ha filmato di nascosto la serata, chiedendo poi agli amici di reinterpretarsi in un remake. Il "rifacimento" estrania la quotidianità mettendola a confronto con la fiction. Tra le regole assunte dall'artista per i suoi remake (tra questi una sequenza de Il posto delle fragole di Bergman), vige quella della localizzazione stretta che riduce la ricerca di location, attori, costumi e attrezzi di scena, al comune di residenza - un paese montano - e alla propria comunità. Con le Prove etiche di trasmissione (dal 2003) di Stefania Pettinato e Riccardo Todde - in arte magmapadano - entriamo nello spazio della rete. I due artisti - coppia anche nella vita - lavorano sullo spostamento dei contenuti quotidiani della loro casa-sito nel territorio non dimensionato di internet. Dalla loro recente collaborazione con radiodigitale nasce l'installazione in mostra: una postazione radio per una trasmissione in diretta, dedicata al tema della casa, che avverrà durante la sera d'inaugurazione. Anche in questo caso l'evento fa da staffetta. Il tema dell'abitare viene ripreso da altri autori di radiodigitale con la trasmissione Suito homu che anticipa la mostra. Con Interno (2001) di Gianluca Sudano concludiamo la ricognizione della nostra Località. Nata come video installazione multipla per la Biennale dei giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo, nell'edizione del 2001 a Sarajevo, è riproposta su monitor. È un gesto - due mani che graffiano una parete - che al di là del contesto specifico per cui è stato progettato, viene accolto in mostra per la forza che esprime nel cercare una via di uscita. Un gesto drammatico, ostinato e orientato al superamento dei confini. Superamento che l'artista indica, questa volta attraverso l'operazione curatoriale Buillabasse e Brus, promossa dall'associazione Il Magnete, sul tema del cibo e dell'ospitalità. Negli spazi dell'internet-café Bu.net, a Torino, Sudano ha invitato, nel crorso del 2002-2003, altri artisti (tra cui Caretto, Spagna, Quaranta e magmapadano) a preparare una serie di cene, improntate ai temi delle loro singole ricerche. La documentazione di Buillabasse e brus è presente in mostra.

inaugurazione: sabato 13 dicembre 2003, h. 18

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eventi in mostra:

sabato 13 dicembre, h. 19, Prove etiche di trasmissione, trasmissione radiofonica di magmapadano, in diretta su http://www.radiodigitale.info

domenica 14 dicembre, h. 12, Recinto 01, azione di Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Parco Lungo Fiume, Città di Castel San Pietro

eventi correlati:
lunedì 8 dicembre, h. 20,30 Pinku eiga: Suito Homu, trasmissione radiofonica di e con Tore Andre Flo e Sara, in diretta su radiodigitale.info (in memoria tutta la settimana)

catalogo in mostra

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Le "Case" in mostra e i Siti

Andrea Caretto, Il recinto perfetto, 2003, kit e documentazione fotografica

Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Recinto 01, Parco Lungo Fiume, Città di Castel San Pietro, 14 dicembre 2003, azione

luogo: Galleria Comunale di Arte Contemporanea, Città di Castel San Pietro
via Matteotti 79, Città di Castel San Pietro, 40024, Bologna, tel. 051.940320

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