Tramite circa 60 opere di 44 artisti, la mostra indaga sul senso del cibo e della sua presenza nell'arte contemporanea globale, in particolare a partire dalla Pop Art, dal Nouveau Realisme e da Fluxus.
A cura di Antonio d'Avossa, Coordinamento Ilaria Tamburro
Artisti:
Maurizio Arcangeli, Joseph Beuys, Paolo Bini, Clara Bonfiglio, George Brecht, Delfina Camurati, Vincenzo Carucci, Marcello Chiarenza, Michele Chiossi, Philip Corner, Antonio Di Biase, Barbara Faessler, Limbiana Fieschi, Enzo Fiore, Fabrizio Garghetti, Mauro Ghiglione, Piero Gilardi, Al Hansen, Geoffrey Hendricks, Ayrson Heraclito, Alison Knowels, Milan Kunc, Corrado Levi, George Maciunas, Armando Marrocco, Peter Martin, Francesco Martines, Eris Mone, Bruno Munari, Sergio Nannicola, Dennis Oppenheim, Mauro Panichella, Ben Patterson, Lucio Perone, David Reimondo, Mimmo Rotella, Nicola Salvatore, Berty Skuber, Daniel Spoerri, Aldo Spoldi, Ben Vautier, Ferdinando Vassallo, Emmett Williams.
Dal 22 dicembre al 22 gennaio 2015 l’edificio dell’ex scuola Edmondo De Amicis, ristrutturato e restituito alla città di Battipaglia dopo circa un decennio, ospiterà la mostra
internazionale Arte in Cibo. Cibo in Arte a cura di Antonio D’avossa. L’esposizione, inserita
nel più ampio evento Serre d’Inverno, patrocinato da Expo 2015, indaga il rapporto
millenario tra arte e cibo, una corrispondenza che si concretizza già nei primi graffiti
paleolitici e nelle antiche decorazioni funerarie come rappresentazione dell’auspicio di
un nutrimento collettivo e che prosegue indissolubilmente in tutta la storia dell’arte,
esprimendosi in tutte le declinazioni della pratica artistica, fino a superare i limiti della
figurazione, grazie allo sviluppo prorompente dei nuovi mezzi espressivi, attraverso
fotografia, cinema, video, performance, happening e installazioni.
Tramite le circa 60 opere dei 44 artisti selezionati, la mostra indaga sul senso del cibo e della sua
presenza nell’arte contemporanea globale, in particolare a partire dalla Pop Art, dal Nouveau
Realisme e da Fluxus. Joseph Beuys, infatti, con il suo Food for thought e tanti altri artisti della seconda metà del secolo scorso, come Warhol, Spoerri e Maciunas, hanno dichiarato con sicurezza che il cibo
e l’arte non individuano confini definiti, ma si producono nel luogo dell’incontro. Luogo in cui si creano
anche delle contraddizioni, spesso legate alla pratica della produzione e del consumo e dove le due
discipline si rivelano come ugualmente necessarie alla sopravvivenza: entrambe si dichiarano
indispensabili alla continuazione della specie umana, entrambe si supportano e si legano, entrambe
radicano e ramificano la convivenza dei linguaggi e delle culture, entrambe infine dichiarano la loro
ragione d’essere come una forma di conoscenza e di convivenza delle nostre vite e come sostanza
della visione delle nostre anime. In questo incontro troviamo l’essenza stessa della creatività.
Arte e cibo sono dunque, allo stesso modo,
nutrimento collettivo ed espressione culturale, un
connubio che ha ispirato grandi artisti ed è stato
interpretato attraverso i più svariati linguaggi
artistici: Da Andy Warhol a Joseph Beuys, da Ben
Patterson a Ben Vautier, da Aldo Spoldi a Nicola
Salvatore e ancora Daniel Spoerri, Aldo Mondino,
Alison Knowels, Philip Corner, George Maciunas,
Clara Bonfiglio, Barbara Faessler, Berty Skuber,
Ayrson Heraclito che sono solo alcuni delle eccellenze internazionali presenti in mostra dove
affiancano i più giovani Eris Mone, Antonio Di
Biase, Gianluca Miniaci e Mauro Panichella. A consolidare e caratterizzare l’esposizione battipagliese che segue la recente Art is Food. Food is Art
inaugurata lo scorso maggio presso il grattacielo Pirelli a Milano e che anticipa la grande
mostra che si terrà nei padiglioni di Expo 2015,
è la presenza di alcuni artisti campani e soprattutto battipagliesi come V. Carucci e P. Bini che
apportano una straordinaria energia alla
collettiva legandola fortemente al territorio. La
mostra vuole essere oltre ad una riflessione sul
tema della presenza del cibo nell’arte contemporanea, anche un mezzo attraverso cui
riappropriarsi di una nuova consapevolezza
critica riguardo alla dimensione sociale, economica e culturale in cui viviamo. L’arte e la
cultura, dunque, possono e devono agire come
denuncia, riflessione e stimolo al cambiamento.
Immagine: Eris Mone, Provole Ebony and Ivory live together in perfect harmony, 10 cm x 20, cioccolato bianco e nero, 2014
La mostra sarà inaugurata ufficialmente lunedì 22 dicembre 2014 alle ore 18.30 e sarà accompagnata dal concerto della famiglia Gibboni.
A seguire, all’interno della sezione “Il Territorio in Cucina”, verranno proposte degustazioni di alta cucina a cura dello chef stellato Gennaro Esposito e dei maestri pizzaioli Maria Cacialli e Felice Messina, affiancati da rappresentanti della gastronomia locale e dagli allievi dell’Istituto alberghiero IPSIA Ferrari di Battipaglia.
ex scuola Edmondo De Amicis
piazza Amendola Battipaglia (SA)