Moltiplicare la narrazione. Complessi architettonici pensati come sistemi di connessione tra le parti, da intendere non come oggetti finiti e identificabili in un sistema chiuso.
a cura di Lorenzo Mingardi con Sandro Gravili, Andrea Pastorello
Giancarlo De Carlo (1919-2005) ha lavorato sul tema dell’abitare - dalla casa privata alla residenza
collettiva - seguendo una linea di ricerca riconoscibile sin dal suo esordio professionale, avvenuto
negli anni Cinquanta con i progetti elaborati per il Piano INA-Casa.
La mostra, allestita con i materiali conservati presso l’Archivio Progetti dell’Università Iuav di
Venezia, illustra la continuità con cui De Carlo si è accostato alla ricerca sulla residenza. Gli esiti
sono complessi architettonici pensati come sistemi di connessione tra le parti, da intendere non
come oggetti finiti e identificabili in un sistema chiuso, ma come vere e proprie similitudini del
tessuto della città storica, che si definisce nel tempo per addizioni successive.Nei progetti esposti, ogni volume è pensato come il centro di una rete di relazioni, e si sviluppa
come in un processo narrativo che l’architetto sceglie di seguire nelle sue infinite possibilità di
espansione.
Nei lavori di De Carlo, il principio insediativo non si traduce nella ricerca della singola figura
armoniosa, ma valorizza, sotto l’effetto di una forza centrifuga che esso stesso genera, gli spazi tra
gli edifici, concepiti, così, come catalizzatori di vita sociale.
Ne risulta una visione plurima e sfaccettata della realtà che l’architetto ha scelto, per tutta la sua
vita, di rappresentare senza attenuarne l’inestricabile complessità.
Attraverso l’arco cronologico di venti anni (1949-1969), la mostra testimonia come la critica ai
principi dogmatici del Moderno, sia presente nella produzione di De Carlo ben prima che questi
entrasse a far parte del dibattito culturale internazionale. Le relazioni che l’architetto instaura oltre i
confini italiani attraverso gli incontri del gruppo del Team X e in tante altre occasioni a partire dal
CIAM di Otterlo del 1959 non innescano nella elaborazione di De Carlo un nuovo metodo
progettuale, ma ne acuiscono semmai la direzione e ne ampliano la scala.
Nella mostra sono esposti disegni originali, materiali fotografici e documenti dell’archivio Giancarlo
De Carlo, conservato presso l’Archivio Progetti.
Saranno altresì presentate stampe gentilmente riprodotte grazie alla collaborazione dell’Archivio
Fotografico della Triennale di Milano.
info
SBD Archivio Progetti
+ 39 0412571011/1012
archivioprogetti@iuav.it
www.iuav.it/archivioprogetti
Inaugurazione 25 giugno 2015, ore 12
Archivio Progetti, Sala espositiva
Venezia, Dorsoduro 2196, Cotonificio
lunedì > venerdì 9.30 > 13.30 – giovedì 15 > 17.30
chiuso sabato e festivi
ingresso libero