Instituto Cervantes
Roma
piazza Navona, 91
06 8537361 FAX 06 8543262
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Caneja
dal 14/12/2005 al 28/1/2006
dal Martedi' alla Domenica h. 16- 20
050 9711343
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Segnalato da

Rosi Fontana - Ufficio Stampa



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Caneja



 
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14/12/2005

Caneja

Instituto Cervantes, Roma

L'anima di Castiglia. Celebrazioni per il centenario della nascita 1905-1988. In mostra a Roma 36 opere provenienti dalla Fondazione Diaz-Caneja di Palencia, in un percorso espositivo che parte dalle opere iniziali come “El farol" del 1925 per giungere a “Tierra Roja" del 1987. L'artista fu rinchiuso in carcere dal 1948 al 1951 per la sua militanza politica in contrasto con il Franchismo ma la sua opera pittorica rimase sempre al di fuori di qualsiasi ideologia.


comunicato stampa

L’anima di Castiglia. Celebrazioni per il centenario della nascita 1905-1988

L’Instituto Cervantes di Roma in collaborazione con la Fondazione Di'az-Caneja e Caja Duero presenta in anteprima assoluta in Italia la prima retrospettiva di Juan Manuel Di'az-Caneja: straordinario protagonista e testimone dell’arte europea del Novecento. La rassegna sara' l’occasione unica e imperdibile per conoscere l’opera di questo grande artista spagnolo.

L’esposizione e' la prima tappa internazionale degli eventi espositivi volti a celebrare in tutto il mondo il centenario della nascita dell’artista e, giunge a Roma dopo il grande successo dei mesi scorsi durante la grande esposizione al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofi'a di Madrid (MNCARS).

Schivo e riservato, Caneja e' stato uno degli artisti della storica Galleria Theo di Madrid, la stessa di Picasso, Calder, Miro' e Chillida. Intellettuale, artista e poeta frequenta a Madrid la Residencia de Estudiantes, lo stesso circolo culturale di altri protagonisti della cultura spagnola del tempo quali, Federico Garci'a Lorca, Salvador Dali', Luis Bunuel e Severo Ochoa.

Impegnato politicamente prova anche la dura esperienza del carcere, dal 1948 al 1951, per la sua militanza politica in contrasto con il Franchismo. E anche se la sua opera pittorica rimarra' sempre al di fuori di qualsiasi ideologia, Caneja, “esiliato interiore", lavoro' in silenzio fino a che, con l’arrivo della democrazia negli anni ’70, si ampliera' il crescente riconoscimento ufficiale per la sua arte culminato con la concessione nel 1980 del Premio Nazionale delle Belle Arti (Premio Nacional de Artes Pla'sticas), al quale ne seguirono altri e importanti. Di lui scriveranno i piu' importanti storici e critici d’arte della Spagna. Muore a Madrid nel 1988.

“Caneja - L’anima di Castiglia" con motivo del Centenario della sua nascita (1905-1988) e' la retrospettiva che si presenta a Roma, dal 15 di dicembre 2005 al 29 gennaio 2006, presso la Sala dell’Instituto Cervantes in Piazza Navona, e curata da Javier Villa'n Zapatero e Juan Francisco del Valle Gori'bar. Dell’artista si presenta una selezione composta da 36 opere, rappresentative e significative di tutto il suo percorso artistico.

L’arte di Caneja, dalle origini cubiste alle occasionali influenze con i membri della cosiddetta “Scuola di Vallecas", e' un cammino sicuro verso la privazione e in cerca della verita' essenziale della pittura. E, dall’impronta cubista e dallo stile figurativo degli anni ’40 e ’50, Caneja, si evolvera' negli anni sessanta per giungere ad uno stile personale basato nella ricreazione del paesaggio di Castiglia, che lo fa diventare uno dei migliori interpreti del paesaggio spagnolo del secolo scorso. Concentrato su questo tema, in parte come percorso obbligato per le difficili circostanze del dopoguerra, per Caneja dipingere sara' lo svago della memoria. Trattato come una rete geometrica nella quale rimangono riflessi i diversi elementi geografici - e con una lettura ossessiva di questi - Caneja, negli anni ottanta, in piena maturita' artistica, produce le sue ultime opere nelle quali, le suggestioni cromatiche e compositive dei suoi paesaggi, consegnano all’arte del Novecento la testimonianza di questo grande protagonista.

In mostra a Roma 36 opere complessive, provenienti dalla Fondazione Di'az-Caneja di Palencia, in un percorso espositivo che parte dalle opere iniziali come “El farol" del 1925 per giungere a “Tierra Roja" del 1987 realizzata negli ultimi anni della sua vita. Oltre a opere di grande bellezza e intensita' poetica e pittorica come “Iban a comunicar" (1948) o “Mujer peina'ndose" (1950).

La Fondazione Di'az-Caneja
Il legame di Caneja con la sua citta' natale, Palencia - situata nell’entroterra settentrionale della Spagna -, lo portera' a donarle gran parte della sua opera, confidando nell’entusiasmo e nella caparbieta' della sua vedova, Isabel Ferna'ndez Almansa, per una adeguata sistemazione. Frutto di tutto questo e' la Fondazione dedicata alla sua opera - e alla promozione e diffusione dell’arte contemporanea in generale- costituita nel 1991 e inaugurata nel 1995. Oltre la Fondazione, le tele di Caneja sono presenti, tra le altre, nelle collezioni dei musei spagnoli piu' importanti come il Museo Nacional de Arte Reina Sofia di Madrid, l’Instituto Valenciano de Arte Moderno (IVAM) o il Museo Municipal de Madrid.

Juan Manuel Di'az-Caneja
Nasce a Palencia (Castilla y Leo'n) nel 1905, si trasferisce a Madrid a diciotto anni per studiare Architettura. Entro' per la prima volta in contatto con le avanguardie seguendo le lezioni di Va'zquez Di'az, uno dei pittori piu' noti dell’epoca.

Instituto Cervantes
Piazza Navona, 91 - Roma

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