Galleria dell'Immagine Dea
Firenze
via Borgo Pinti, 42/r
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Gian Luca Azzurri
dal 16/3/2007 al 30/3/2007

Segnalato da

Davide Pinelli



approfondimenti

Gian Luca Azzurri



 
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16/3/2007

Gian Luca Azzurri

Galleria dell'Immagine Dea, Firenze

Retrospettiva. Nei suoi ritratti, carichi di angoscia, l'artista riesce ad esprimere, con il suo linguaggio libero e fantasioso, tutte le incertezze e le paure che negli ultimi decenni hanno aggredito l'intera umanita'.


comunicato stampa

Retrospettiva

Gian Luca Azzurri lo ricordiamo come uno dei primi soci del Centro di volontariato D.E.A. prensente come artista in molte delle attività culturale del Quartiere 1 di Santa Croce a Firenze negli anni ottanta/novanta. Ha avuto una vita complicata dove come "giovane" contestatore ha provato varie esperienze fino alla sua fine avvenuta in solitudine, morto per colpa di una società dove l'indifferenza uccide. Di lui hanno scritto:

"Nei suoi ritratti, carichi di angoscia, Gian Luca riesce ad esprimere, con il suo linguaggio libero e fantasioso, tutte le incertezze e le paure che negli ultimi decenni hanno aggredito tutta l'umanità. Nei volti di Gian Luca, spesso sfigurati e carichi di colori violenti, si manifesta chiaraemnte tutto il tormento che l'artista che era in lui ha fatto suo". (Mino Azzurri)

"La coscienza viene smossa, risvegliata, disturbata. Sale inspiegabilmente un senso di disagio, quasi imbarazzante. I ritratti interiori siamo noi, denudati samrriti, indifesi, analizzati dall'occhio attento e sofferente di Gian Luca. La coscienza si permea con la comprensione, la domanda, l'eventuale risposta. La rinascita è la postuma realtà della sofferenza, il superamento della stessa, la genesi di un nuovo Io. I ritratti interiori sono i nostri ritratti". (Alessandra Fagnani)

"Da uomo qualunque ad artista di strada, che ha modificato il concetto di estetica fino al superamento dell'immagine, violandola e trascendendo nel colore del tormento e dell'inquetudini. Lui, l'artista solitario, che instancabilmente ha riempito le sue tele e ha trovato nel disegnare come..."sbarcare" la giornata. Lui, sempre attento al realtge e all'irreale, al risolto e all'irrisolto. Conteso tra momenti di veglia e di disperazione. Ora come ieri la presenza nei suoi quadri ci rende consapevoli della sua forma di ribellione. A Gian Luca figlio di una generazione di estinti troppo presto, vogliio rendere l'omaggio che la società biogotta e disattenta non ha saputo fare. Un omaggio all'artista che nasce dall'arte per morire con lei". (Silvana Grippi)

Inaugurazione: 17 marzo 2007

Galleria dell'Immagine Dea
via Borgo Pinti, 42/r - Firenze
Ingresso libero

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