Retrospettiva. Nei suoi ritratti, carichi di angoscia, l'artista riesce ad esprimere, con il suo linguaggio libero e fantasioso, tutte le incertezze e le paure che negli ultimi decenni hanno aggredito l'intera umanita'.
Retrospettiva
Gian Luca Azzurri lo ricordiamo come uno dei primi soci del Centro di
volontariato D.E.A. prensente come artista in molte delle attività
culturale del Quartiere 1 di Santa Croce a Firenze negli anni
ottanta/novanta. Ha avuto una vita complicata dove come "giovane"
contestatore ha provato varie esperienze fino alla sua fine avvenuta in
solitudine, morto per colpa di una società dove l'indifferenza uccide.
Di lui hanno scritto:
"Nei suoi ritratti, carichi di angoscia, Gian Luca riesce ad esprimere,
con il suo linguaggio libero e fantasioso, tutte le incertezze e le paure
che negli ultimi decenni hanno aggredito tutta l'umanità.
Nei volti di Gian Luca, spesso sfigurati e carichi di colori violenti, si
manifesta chiaraemnte tutto il tormento che l'artista che era in lui ha
fatto suo". (Mino Azzurri)
"La coscienza viene smossa, risvegliata, disturbata. Sale inspiegabilmente
un senso di disagio, quasi imbarazzante. I ritratti interiori siamo noi,
denudati samrriti, indifesi, analizzati dall'occhio attento e sofferente
di Gian Luca. La coscienza si permea con la comprensione, la domanda,
l'eventuale risposta. La rinascita è la postuma realtà della sofferenza,
il superamento della stessa, la genesi di un nuovo Io. I ritratti
interiori sono i nostri ritratti". (Alessandra Fagnani)
"Da uomo qualunque ad artista di strada, che ha modificato il concetto di
estetica fino al superamento dell'immagine, violandola e trascendendo nel
colore del tormento e dell'inquetudini. Lui, l'artista solitario, che
instancabilmente ha riempito le sue tele e ha trovato nel disegnare
come..."sbarcare" la giornata. Lui, sempre attento al realtge e
all'irreale, al risolto e all'irrisolto. Conteso tra momenti di veglia e
di disperazione. Ora come ieri la presenza nei suoi quadri ci rende
consapevoli della sua forma di ribellione. A Gian Luca figlio di una
generazione di estinti troppo presto, vogliio rendere l'omaggio che la
società biogotta e disattenta non ha saputo fare. Un omaggio all'artista
che nasce dall'arte per morire con lei". (Silvana Grippi)
Inaugurazione: 17 marzo 2007
Galleria dell'Immagine Dea
via Borgo Pinti, 42/r - Firenze
Ingresso libero