Giovanni Fattori
Telemaco Signorini
Silvestro Lega
Odoardo Borrani
Nicolo Cannicci
Eugenio Cecconi
Vittorio Matteo Corcos
Giovanni Costa
Arturo Faldi
Raffaello Sorbi
Angiolo Tommasi
Francesco Vinea
La mostra propone una riflessione su uno dei piu' rilevanti movimenti artistici dell'Ottocento, recentemente riscoperto dalla critica e dal pubblico. L'allestimento prevede 14 opere degli autori piu' celebri come Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini e Odoardo Borrani ma anche 8 tele di alcuni artisti che con questa scuola hanno avuto importanti contatti: Nicolo' Cannicci, Eugenio Cecconi, Vittorio Matteo Corcos, Giovanni Costa.
Collettiva
Si apre venerdì 12 ottobre 2007 presso la galleria Bottegantica di Bologna
la mostra I Macchiaioli e la pittura toscana di fine '800. L'esposizione,
che consta di 22 tele di grande pregio visibili fino al 10 novembre 2007,
costituisce un ampliamento della selezione di opere presentata nella XXV
Biennale edizione 2007 della Mostra Mercato Internazionale
dell'Antiquariato, in programma a Palazzo Corsini di Firenze dal 28
settembre al 7 ottobre 2007, all'interno della sala n. 67 (preview per la
stampa venerdì 28 settembre alle ore 11.00).
Mantenendo fede alla tradizione che vede la galleria Bottegantica impegnarsi
ogni anno in un¹importante collettiva su Ottocento e primo Novecento, il
tema e il periodo storico scelti per il 2007 propongono una riflessione su
uno dei movimenti artistici più significativi dell¹Ottocento, la macchia,
recentemente riscoperto dalla critica e dal pubblico. L¹allestimento vedrà
esposte 14 opere degli autori più celebri come Giovanni Fattori, Silvestro
Lega, Telemaco Signorini e Odoardo Borrani ma anche 8 tele di alcuni artisti
che con questa scuola hanno avuto importanti contatti: Nicolò Cannicci,
Eugenio Cecconi, Vittorio Matteo Corcos, Giovanni Costa detto Nino, Arturo
Faldi, Raffaello Sorbi, Angiolo Tommasi e Francesco Vinea.
L'esposizione presenta opere che si collocano cronologicamente tra gli anni
Sessanta (Telemaco Signorini, L¹inverno, 1861) e la fine dell¹800 (Arturo
Faldi, La madre, 1895-1900), e caratterizzate da una vicenda storica
estremamente significativa in quanto a partecipazioni in esposizioni di
grande fama fin dalla loro comparsa sul mercato. E¹ questo ad esempio il
caso di L¹appello dopo la carica di Giovanni Fattori, un olio di grandi
dimensioni (82x196 cm) del 1895 che fu esposto lo stesso anno a Venezia alla
Prima Esposizione Internazionale città di Venezia o di Braccaiuoli che
chiamano i cani (Capalbio) di Eugenio Cecconi terminato ed esposto nel 1889
a Torino alla XLVIII Esposizione della Società Promotrice di Torino.
Al pari
rappresentano una particolarità alcune partecipazioni quali quella di
Vallata tra i monti del Gabbro di Silvestro Lega del 1888 esposto in
Giappone nel 1979 a Tokyo e nel 1983 a Kobe presso The Museum of Modern Art.
Arricchiscono la collezione alcune tele che nel corso della loro storia sono
appartenute per lunghi periodi a collezionisti privati quali ad esempio
Vicolo a Siena e Il Vento di Telemaco Signorini rispettivamente del1869-1875
e del 1880-1990 che dopo un¹esposizione a Firenze nel 1933 hanno fatto una
breve ricomparsa solo nel 1997 a Palazzo Pitti in occasione della mostra
Telemaco Signorini. Una retrospettiva.
I paesaggi ricchi di colori accesi della Maremma, le scene di vita agreste e
quelle di battaglie, soldati e cavalli, rimangono i temi principali con i
quali questi straordinari pittori si sono confrontati. Il soggetto militare
in particolare risulterà sempre il prediletto assieme a quello paesaggistico
dal livornese Giovanni Fattori. Intimamente legato al mondo rurale, invece,
il romagnolo Silvestro Lega che con le sue macchie di luce e colore si fece
il portabandiera dei valori di un'intera classe. L'altro livornese, Telemaco
Signorini, fu, tra i maestri della scuola, quello che maggiormente pose
l¹accento su una tensione al rinnovamento che ponesse la condizione umana al
centro della scena politica. Grande amico di quest'ultimo, Odoardo Borrani
si dedicò intensamente allo studio dal vero in campagna, apportando
attraverso il suo eccezionale senso della luce importanti elementi di
innovazione per la pittura italiana ed europea dell'epoca.
Evidente risulta l'influenza della scuola dei macchiaioli nelle opere degli
altri artisti in mostra che pur avendo poi intrapreso percorsi differenti,
conservano nella ricerca luministica (Raffaello Sorbi ma anche Vittorio
Matteo Corcos), nell¹inclinazione realistica aperta all¹aneddoto (Arturo
Faldi), nello spirito patriottico (Giovanni Costa detto Nino), nel segno
costruttivo (Francesco Vinea) e nella predilezione paesaggistica e rurale
(Eugenio Cecconi) gli elementi distintivi acquisiti da quella lezione.
I Macchiaioli e la pittura toscana di fine '800 rappresenta dunque una
importante occasione per apprezzare opere di grande fama, spesso fruibili al
di fuori dei circuiti più conosciuti, e per riscoprire i frutti di un
movimento divenuto ormai una pietra miliare nella storia della pittura
italiana.
Per tutto il periodo dell'esposizione sarà disponibile presso la galleria
Bottegantica un catalogo a colori di tutte le opere esposte, corredato da
dettagliate schede sulle singole opere.
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Inaugurazione venerdi 12 settembre 2007
Bottegantica
Via D' Azeglio, 96/A, Bologna
Ingresso libero