ex Convento delle Orsoline
Fidenza (PR)

Ettore Ponzi
dal 26/10/2001 al 9/11/2001

Segnalato da

Prof. Anna Coccioli Mastroviti


approfondimenti

Ettore Ponzi



 
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26/10/2001

Ettore Ponzi

ex Convento delle Orsoline, Fidenza (PR)

A Ettore Ponzi. Pittore di paesaggio (1908- 1992) e' dedicata la mostra allestita nell'ex convento delle Orsoline. Promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Fidenza, per la cura scientifica di Anna Coccioli Mastroviti, responsabile anche del catalogo (Mattioli editore), la mostra e' la prima ampia retrospettiva dedicata a questo importante ancorche' poco noto pittore fidentino del pieno Novecento che con Oreste Emanuelli e Igino Gatti e' tra i protagonisti della pittura di paesaggio a Fidenza nel secolo appena concluso.


comunicato stampa

A Ettore Ponzi. Pittore di paesaggio (1908- 1992) è dedicata la mostra allestita nell'ex convento delle Orsoline a partire dal 27 ottobre 2001. Promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Fidenza , per la cura scientifica di Anna Còccioli Mastroviti, responsabile anche del catalogo (Mattioli editore), la mostra è la prima ampia retrospettiva dedicata a questo importante ancorché poco noto pittore fidentino del pieno Novecento che con Oreste Emanuelli e Igino Gatti è tra i protagonisti della pittura di paesaggio a Fidenza nel secolo appena concluso.

Allievo di Guido Marussig (1885- 1972), riconosciuto scenografo triestino che dal 1923 è docente all'Istituto d'Arte "Paolo Toschi" di Parma, autore di tonalità smorzate ed evanescenti alle quali sembra volgere Ponzi, e dal quale il pittore fidentino deriva la necessità di dipingere en plein air; Ettore Ponzi segue i corsi di Pietro Berzolla, architetto piacentino di interessi novecentisti. Fra i suoi maestri anche Paolo Baratta e Aldo Raimondi. Al diploma conseguito all'Istituto d'Arte, la carriera di questo artista schivo che amava dipingere sur le motif, privilegiando il plein air, e che sosteneva che "un quadro deve essere pittura mai racconto storico", subì una forte accelerazione creativa nonostante gli anni tragici della seconda guerra, durante i quali fu impegnato in Albania.

La mostra si articola in tre sezioni. L'avvio è offerto dalla grafica.
Numerosissimi fogli a carboncino, che documentano le forme di una città scomparsa. Memorie di una città perduta , o profondamente mutata. Con un segno secco, preciso Ponzi costruisce la forma e i piani spaziali.
La seconda sezione è dedicata ai paesaggi .Attratto dal paesaggio intangibile, da una natura alla quale vuiole carpire tutti i segreti, Ponzi dipinge più volte lo stesso luogo. Sono paesaggi della campagna fidentina e non, dello Stirone, della Albania. Alla base della sua ricerca c'è l'esperienza concreta della natura. E' il capitolo più importante dell'intera sua produzione.

Opere che, stante la qualità alta dei disegni, del tutto inediti, offrono più di una sorpresa, ma soprattutto l'opportunità di una analisi da condurre con agio su un gruppo omogeneo di pezzi.
La terza sezione presenta le vedute urbane. Qui confluiscono pezzi inediti precedenti la Guerra, opere legate al periodo bellico, immagini dell'Albania e del rientro a Borgo S. Donnino, l'antica Fidenza, fino alla tarda attività pittorica, per certi versi debitrice alle ricerche dell'Informale (di Pollock per esempio), così diversa da quella precedente. Lavori riuniti a documentare la stagione matura , libera da influssi. Sono i lavori dell'universo formale colto nella sua dissoluzione.

La mostra vuole essere un tentativo di riconsegnare Ponzi alla storia dell'arte del Novecento con il peso che gli spetterebbe.
La scelta delle opere, per la verità non numerose, ha verosimilmente il significato di sottolineare dei punti di passaggio nel lavoro del pittore, l'insorgere di nuovi temi, minime variazioni di stile dalle quali si percepiscono lo spazio invisibile del mito e un tempo remotissimo dentro quello spazio.
L'obiettivo nella composizione di questo affascinante panorama pittorico e grafico è quello di creare una "architettura" di dipinti di forte intensità emozionale, espressiva e di sicura qualità.
Emerge la figura di un artista che nel panorama della pittura italiana degli anni Trenta e oltre del Novecento, nello specifico contesto della pittura di paesaggio , declara debiti formativi in direzione lombarda, con una intelligente apertura al Chiarismo lombardo.

Orario: 10-12.30; 16-19.30

Catalogo Mattioli editore, a cura di Anna Còccioli Mastroviti; schede di Guglielmo Ponzi, Appendice di Simone Ponzi.

Fidenza, ex Convento delle Orsoline

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