Moretti Fine Art Gallery
London
43-44 New Bond Street
+44 2074910533
WEB
Sherrie Levine
dal 12/10/2008 al 30/10/2008
lunedi-venerdi 10-18.30

Segnalato da

Studio Pesci


approfondimenti

Sherrie Levine



 
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12/10/2008

Sherrie Levine

Moretti Fine Art Gallery, London

Le opere di Levine vengono interpretate come un commento sulla morte del Modernismo e dei suoi ideali, sull'autenticita' e l'autonomia dell'oggetto artistico e il suo status come oggetto di uso quotidiano. I lavori in bronzo presentati in questa occasione fanno parte di un'installazione unica dal titolo The Bachelors.


comunicato stampa

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SHERRIE LEVINE (Hazelton, 1947), fotografa e artista concettuale americana, ottiene la prima attenzione della critica all'inizio degli anni Ottanta quando è associata ad artisti come Cindy Sherman, Robert Longo e David Salle, conosciuti come “appropriazionisti” per il riuso e il remake del paesaggio mediatico e della cultura popolare contemporanea.

Le opere di Levine vengono interpretate come un commento sulla morte del Modernismo e dei suoi ideali, sull'autenticità e l'autonomia dell'oggetto artistico e il suo status come oggetto di uso quotidiano. Riproducendo fotograficamente e tridimensionalmente i lavori di altri artisti, Sherrie Levine esprime con chiarezza il suo interesse a promuovere il dibattito post-strutturalista sulla paternità artistica, ma tale rigore teoretico è integrato da un delicato, timido, se non distaccato, trattamento dei materiali, che aggiunge una dimensione sensuale a un procedimento altrimenti accademico.

I lavori in bronzo presentati in questa occasione, esposti per la prima volta da Mary Boone Gallery a New York nel 1989, fanno parte di un’installazione unica dal titolo The Bachelors, e sono una rappresentazione personale di una delle opere più complesse e affascinanti di tutta la storia dell'arte occidentale: La Sposa messa a nudo dai suoi scapoli (conosciuta anche come Il Grande Vetro) di Marcel Duchamp.

In teche di vetro dall’aspetto clinico, la Levine racchiude adattamenti tridimensionali di sei dei nove stampi maschi duchampiani (rappresentazioni delle diverse identità dello scapolo), liberandoli simbolicamente dal vetro che li costringeva come parte di un bizzarro e visionario meccanismo amoroso, ma rendendoli, al tempo stesso, vulnerabili.

L’idea di isolare ogni “scapolo” dai propri compagni, dalla sposa, dagli attrezzi e dall’intero apparato, è proprio ciò che Sherrie Levine aggiunge all’opera del maestro francese, e l’installazione diventa dunque essa stessa un modello della perdita e dell’assenza, una rappresentazione del desiderio giocata anche sulla visione feticistica dell’oggetto artistico.

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SHERRIE LEVINE (Hazelton, 1947), American photographer and conceptual artist, first gained critical attention for her work in the early 1980s when she was associated with artists such as Cindy Sherman, Robert Longo e David Salle, known as “appropriationists” for their reuse and reworking of the media reality and contemporary popular culture.

Levine’s works are seen as a comment on the death of Modernism and its ideals, on the authenticity and autonomy of the artistic object and its status as everyday object. Through the photographic and three-dimensional reproduction of other artists’ works, Sherrie Levine clearly expresses her interest in furthering the post-structuralist debate about artistic heritage, but her theoretical rigour is expressed through a delicate, shy, if not detached, treatment of the materials, adding a sensual dimension to an otherwise academic procedure.

The works in bronze presented here, first exhibited at the Mary Boone Gallery in New York in 1989, are part of a single installation entitled The Bachelors, and are a personal representation of one of the most complex and fascinating works in the entire history of Western art: The Bride Stripped Bare by her Bachelors (also known as The Large Glass) by Marcel Duchamp.

In glass cases with a clinical appearance, Levine has placed three-dimensional adaptations of six of Duchamp’s nine male prints (representations of the various identities of the bachelor), symbolically freeing them from the glass which constrained them as part of a bizarre, visionary, amorous mechanism, but making them at the same time vulnerable.

The idea of isolating each “bachelor” from his companions, from the bride and from all his paraphernalia is precisely the aspect that Sherrie Levine adds to the French master’s work, and the installation thus becomes a model of loss and absence, a representation of desire which also plays with the fetishistic vision of the artistic object.

Vernice per la stampa Martedì 14 ottobre 2008, dalle ore 18.00 alle ore 20.00

Moretti Fine Art Gallery
43-44 New Bond Street - London
Orari: lunedì-venerdì dalle 10.00 alle 18.30; sabato e domenica su appuntamento
Ingresso: gratuito

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dal 12/10/2008 al 30/10/2008

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