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29/10/2008

Sergio Barboni

Human-Made Design, Torino

a cura di Rossana Mosso, Glauco Gianoglio

Tutto il mondo è un¹eterna Metamorfosi, non c¹è vita, dalle cellule primitive fino alla formazione delle galassie, senza metamorfosi e questa verità è valida soprattutto per il design che cerca di adattare la forma all¹uomo, la linea al corpo umano, come aveva già fatto Leonardo con l¹Uomo Vitruviano. È questa la strada percorsa da Sergio Barboni, che ha inventato attraverso le metamorfosi delle forme, che ha costruito attraverso l¹elaborazione delle linee, che ha ridisegnato il presente attraverso il ricordo. Interpretare un oggetto, come l¹artista ha già fatto in passato, significa inventare il nuovo. Il significato del passato diventa il significato del contemporaneo. La coesistenza del presente e del passato contribuisce a dare le coordinate di un nuovo ed originale oggetto contemporaneo. La forma comunica il desiderio che va dalla morte alla vita, dal riciclaggio alla rinascita. Rielaborazione è soprattutto ripensamento, come Nietzsche ripensava Kant e Kant ripensava Platone.

L¹oggetto ritrovato, l¹oggetto che deve essere reinterpretato può essere anche molto vecchio, ma le linee che lo compongono sono estremamente estetiche, armoniche ed originali. Si tratta di un riavvicinamento della materia e della forma che tendono ad esistere di nuovo per esprimere quello che originariamente non avevano ancora detto, poiché imprigionate da un passato che solo l¹opera di un designer artista può riportare in vita. Queste forme, provenienti dalla storia, ci insegnano a riflettere sul cambiamento, decostruendo e ricostituendo le immagini del passato. La materia ha in sé una forte componente ludica che si inserisce nel gioco della creazione ed in quello della contemplazione.

Questo percorso è spiegato brillantemente dallo stesso Sergio Barboni, che ha già avuto occasione di presentare più di una volta in sedi diverse le sue opere. Quando plasma la materia antica è sempre per ottenere un risultato sorprendente. Partendo da un tavolo e da un divano, che appartengono ad una materia informe ed antica, giunge ad un approdo che è illuminato da un pensiero interiore, gli oggetti sono trasfigurati da una nuova idea, da un nuovo pensiero che fa apparire sulla superficie del reale una nuova forma più energica, più vitale, più essenziale. ³La sua rinascita ­ spiega Sergio Barboni parlando dell¹oggetto che ha estratto dal tempo ­ avviene attraverso un naturale processo istintivo. L¹oggetto passato mantiene la sua funzione nella contemporaneità.

Per un divano ho preso spunto dallo stile claw bowl utilizzato nell¹800, che consisteva generalmente in una sfera impugnata dalla zampa di un rapace con la funzione di gamba per tavoli, divani, eccetera². Si tratta di un procedimento complesso, di carattere innovativo e creativo, che gli consente di passare da una forma ad un¹altra, di trasformare rimanendo fedele e di rimanere fedele trasfigurando, spostando da un piano all¹altro le forme che utilizza: nelle gambe (zampe) del nuovo divano, nella superficie del nuovo tavolo, nell¹inserimento di nuove materie, ferro, ghisa, acciaio inox, legno di faggio, cristallo, in un gioco di specchi e di rimandi circolari e convergenti.

Questa mostra è qualche cosa di più di una semplice esposizione di alcuni oggetti ben identificati.
È un evento poiché ha un carattere storico evolutivo, intende mettere in luce i nessi filologici ed il processo creativo del costruttore, del designer, dell¹inventore che entra nell¹antica materia del tempo per trascinarla nel sentiero della modernità. La mostra-evento è quindi anche work in progress: è un percorso mentale, è continuità nel tempo, è fedeltà verso il passato, ma è anche fiducia verso l¹avvenire.

Inaugurazione Giovedì 30 18.30-22

Human-Made Design
Via Principe Amedeo 38/D - Torino
martedì-sabato 16.00-19.30
Apertura speciale
LA NOTTE DELLE ARTI CONTEMPORANEE
sabato-08/11/2008 16.00-24

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