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Bologna
Via Zanardi, 51
051 6344649 FAX 051 6343568
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Tazio Secchiaroli
dal 15/3/2002 al 4/5/2002
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Patrizia




 
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15/3/2002

Tazio Secchiaroli

Image Gallery, Bologna

E il cinema. La mostra si compone di circa 50 opere originali (vintage prints) e rappresenta il panorama di attori e registi dell'epoca dorata del cinema italiano con una sezione dedicata a quello che internazionalmente viene definito il film culto di Federico Fellini, 'Otto e mezzo'.


comunicato stampa

Secchiaroli organizza un team che riesce a trasformarsi in agenzia investigativa ; le sue fotografie, scattate durate un lungo inseguimento poliziesco, entrano di diritto negli atti del processo.
Ferragosto del '58, un altro scatto importantissimo rubato all'ex Re Farouk nelle calde notti di Via Veneto segnerà il futuro suo e di tanti colleghi nel mondo. Secchiaroli ha superato il confine dell'iconografia divistica dei tempi, affidata a splendide foto posate, tutte molto simili, studiate nei minimi particolari negli atelier di grandi fotografi specializzati. Con lui la fotografia entra per la prima volta nel privato dello star system.

Le immagini rubate della Roma notturna incuriosiscono Fellini che lavora alla sceneggiatura di 'La Dolce Vita', il cui protagonista è proprio un fotografo d'assalto: nasce un sodalizio che durerà molti anni. La sua carriera nel cinema si muove in quel campo che gli americani chiamano 'special': diverso dalla fotografia di set, lo special è la pura documentazione di ciò che avviene durante la lavorazione del film. Anche attratto dai diversi guadagni, Secchiaroli gradualmente abbandona l'attività di 'fotografo d'assalto' per dedicarsi a tempo pieno all'impegno professionale con le grandi major cinematografiche americane e intensificando il rapporto con Federico Fellini del quale diventa fotografo ufficiale fino al 1979, ultimo impegno di Secchiaroli sul set di 'La città delle donne'.
Ormai popolarissimo nell'ambito del cinema italiano Secchiaroli si garantisce anche la fiducia di due divi molti esigenti come Sophia Loren e Marcello Mastroianni, lavorando con loro fino agli anni Ottanta.

Abbandona la fotografia nel 1983 e muore a Roma nel 1998 lasciando un immenso patrimonio legato non solo a Cinecittà e al cinema, ma anche alla storia della fotografia italiana.

La mostra si compone di circa 50 opere originali (vintage prints), di cui una buona parte firmate, altre timbrate dall'Archivio Ufficiale, e rappresenta il panorama di attori e registi dell'epoca dorata del cinema italiano con una sezione dedicata a quello che internazionalmente viene definito il film culto di Federico Fellini, 'Otto e mezzo'.

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