Logos Art Studio
Latina
Piazza Aldo Moro

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dal 14/12/2001 al 17/12/2001

Segnalato da

Massimiliano Clemente




 
calendario eventi  :: 




14/12/2001

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Logos Art Studio, Latina

I prossimi appuntamenti al Logos Art Sudio. Oggi i Madrigali Liberi e il 17 Emidio Clementi.


comunicato stampa

I prossimi appuntamenti al Logos Art Sudio. Oggi i Madrigali Liberi e il 17 Emidio Clementi.

15 dicembre
Madrigali Magri

''Madrigali Magri: materiali poveri o canzoni scarne. È stata una di quelle profezie che si autorealizzano, infatti quando abbiamo cominciato nel '94 non eravamo poi così magri. Se la storia interessa, il madrigale si differenzia dalla canzone per una forma più libera e temi meno codificati, meno nobili, più bassi. Una forma più umile e popolare, meno poetica rispetto alla canzone. Chiamare ''magri'' i madrigali vale a rinforzare ulteriormente questo concetto e a contemporaneizzarlo in qualche modo. Ma a parte tutto, è un impasto bello acido, ci calza a pennello''. Il trio piemontese è uno dei gruppi italiani più difficilmente catalogabili. Nelle loro influenze rientrano di sicuro certi minimalismi del post rock più estremo, ma anche riferimenti al blues, per quanto camuffati dalla quasi totale assenza di linee melodiche, per lo meno nel senso comune del termine. Ma se si guarda a fondo, la melodia la si può scovare nei ricami chitarristici o nella vocalità, seppur espressa in maniera timida, quasi a volersi nascondere. I Madrigali Magri ci introducono silenziosamente al pulsare sommesso e all'universo costretto e raggrumato della loro musica, un western twangin' e riflesso di chitarre e andamenti bluesy sincopati e ansiogeni; certi acquerelli chitarristici potranno far pensare a Fahey ma tutto poi si sfalda in pece, desolata pece esistenziale come fosse un racconto di Cormac McCarthy sotto eroina, come sensazione d'intimità sanguinante che è sconosciuta al cerebrale blues dell'americano. Personalmente mi ricordano il fare di un autore misconosciuto e grandissimo che si chiama Dava Fischoff, del quale sentiremo ancor presto parlare...
Bellissimi il ritmo e l'estasi chitarristica: un posto strano in cui il Neil Young di ''Zuma'' s'incontra con gli Storm&Stress e alla batteria hanno Doug Scharin. Temibili e raggelanti gli scheletrici chiaroscuro, laddove il terzetto sperimenta qualche discrasia rumorosa e s'abbandona al fluire degli eventi per avvicinarsi parecchio agli ultimi Einsturzende Neubauten, ai quali peraltro lo accomunano il sapore aspro di blues futurista, la scarsezza dei suoni, il recitare sommesso: un parlare a ritroso, quasi venisse da fuori, e a bassissima voce, per entrarsi poi dentro da solo. Benefica implosione, non dichiarazione... Vi toccherà cercarli insomma. Musiche e testi bellissimi: poesia grezza e disossata, umida e sofferta. Deliqui, piccole morti quell'ora di notte in cui non si respira ma salita - e vorresti esser li.
>Cut-up da interviste e recensioni apparse su: Rumore [Rossano Lo Mele], il manifesto [r.pe], Blow-Up [Stefano I. Bianchi].

I Madrigali Magri sono: Valerio Rossi [batteria] Giambeppe Succi [chitarra e voce] e Nicoletta Pardi [basso]

1998 - Lische [autoprodotto]
2000 - Negarville [Wallace Records]
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17 dicembre
Emidio Clementi

La produzione letteraria di Emidio Clementi si è sempre mossa a cavallo tra la parola scritta e la sua messa in scena. Lo ha fatto nei Massimo Volume dove l'immediatezza del parlato è stata inserita in un ambito rock, modificando la forma-canzone e dando spazio al racconto. Ma lo ha fatto anche nei suoi lavori editoriali che sono diventati veri e propri spettacoli di lettura portati in giro in tutta Italia.
Con La notte del Pratello, Clementi ha sentito ancora una volta l'esigenza di dare voce alla scrittura e lo ha fatto in maniera differente rispetto al passato. Il libro e i personaggi lo richiedevano. Perché in questo romanzo a più voci, l'ambientazione urbana è parte strutturante del racconto e lo sforzo è stato quello di riprodurre il suono della città e quel sottosuolo in cui i protagonisti si muovono.
Con l'aiuto di Massimo Carozzi: dj e autore di colonne sonore, è nato qualcosa che si allontana dai lavori precedenti più lirici e in linea con la produzione del gruppo e si avvicina di più al monologo teatrale e al radiodramma. Ne La notte del Pratello, attraverso la voce dell'autore, tutti i personaggi entrano in scena e la lettura si trasforma in opera teatrale.

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