Rappresentazioni, percorsi e visioni della citta' contemporanea nelle opere dei giovani artisti e autori italiani.

In questo terzo appuntamento la mostra vuol rendere conto di alcune di quelle ricerche artistiche che prediligono la pratica dell'intervento urbano e delle azioni dirette nel tessuto metropolitano, che acquistano carattere sociale, con opere che stimolano una riflessione sullo statuto dell'opera pubblica nella cultura artistica contemporanea, il ruolo e la funzione sociale dell'arte e degli artisti, che si muovono sulla sottile linea che delimita l'etica e l'estetica.

In questa prospettiva, gli artisti invitati, Fabrizio Basso, Cesare Pietroiusti, Stalker, Undo.Net, Luca Vitone, hanno deciso di realizzare un'opera collettiva per riflettere sull'operazione iniziata con il workshop organizzato dal gruppo Stalker, laboratorio di arte urbana, dal titolo 'Da Cartonia a Piazza Kurdistan in occasione della Biennale dei Giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo.'

I profughi curdi arrivati da tutto il mondo in seguito alla vicenda Ocalan avevano costruito nel centro di Roma, di fianco al Colosseo, uno spazio interamente fatto di baracche di cartone dove avevano creato una vera e propria comunità con tanto di servizi sociali e di accoglienza, vero frammento di periferia inserito nel cuore del centro. Lo spazio è stato ora completamente smantellato, rimuovendo di fatto il problema. Scopo del workshop è stato quello di 'ricostruire uno spazio di visibilità per la causa curda, un luogo dove sia consentita l'aggregazione sociale dei profughi in esilio e che costituisca un luogo di scambio e di dialogo con la cittadinanza'. A questo scopo è stato individuato uno spazio abbandonato all'interno dell'area del Foro Boario che è stato ristrutturato ed è ora diventato uno dei punti di riferimento per la comunità curda di Roma e che è stato denominato 'Ararat'.

Nella mostra questa vicenda serve da punto di partenza per una riflessione più ampia che si interroga su l'idea di luogo inteso come luogo d'origine che si è stati costretti a lasciare e che sopravvive soltanto nella memoria, che si ricostruisce nell'immaginazione e che si trasforma nel tempo man mano che viene a contatto con nuove culture ed esperienze, su l'idea di viaggio con una riflessione su l'esperienza del percorso/itinerario, ed infine su l'idea di ospitalità con la costruzione di un ambiente che riflette sull'accoglienza della città nei confronti dello straniero e dello straniero nei confronti della città, luogo di incontro e di scambio tra culture diverse. La mostra prosegue allo spazio 'Ararat' dove è esposto tutto il materiale di documentazione relativo alla vicenda dei curdi a Roma, al workshop e alle altre attività culturali che si stanno realizzando. In occasione della mostra e come parte integrante del progetto, Undo.Net realizza un reportage e una mappa ipertestuale dei siti che si occupano di tematiche curde che sono consultabili anche in mostra.

B.P.


Cartonia 1998