Attraversare le contingenze allargando le prospettive

17/09/2008
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Oggi, ieri, domani

Da gennaio ad oggi abbiamo svolto un'inchiesta sui nuovi spazi non profit che ha attraversato la penisola da nord a sud e ci ha portato anche oltre i confini nazionali verso Londra e Berlino. Curatori e artisti italiani hanno creato e stanno conducendo situazioni in cui sperimentare e confrontarsi attraverso progetti anche molto diversi fra loro.
Qualcuno penserà che la storia si ripete e quasi mai finisce bene, ma oggi molte cose stanno cambiando e la storia di esperienze europee già collaudate per una volta potrebbe essere maestra. "Lo spazio indipendente rappresenta nel percorso di un giovane artista e per un giovane curatore un contesto importante dove lavorare senza la pressione del mercato e dove proseguire la propria formazione" scrive Cecilia Canziani nel testo che contestualizza la necessità di creare un network fra organizzazioni non profit italiane.
Lo scorso maggio a Milano si è svolto un incontro che è stata una prima tappa di confronto a cui è seguito a luglio un secondo appuntamento a Bolzano e questo autunno le iniziative procedono. Tanto per cominciare il 20 settembre presso il Docva a Milano si terrà una tavola rotonda su profit e non profit, a Roma Indipendence! sarà un confronto con realtà del Nord Europa organizzato da 1:1projects, seguirà Politiche, un'iniziativa di 26 cc che vedrà la partecipazione diversi spazi internazionali soprattutto dell'Est.



Un'immagine dell'incontro tra associazioni del 21 luglio a Bolzano


Kwang-Yu Tsui, The shortcut to the Systematic life: City Spirits, 2005. Tratta da www.26cc.org


Keren Cytter. Tratta da www.26cc.org


Richard Crow, Diastolic Murmurs. Courtesy Richard Crow/Institution of Rot Archive. Immagine tratta da unfair fair: the catalogue, 1:1 projects


Goldiechiari, The Sweetest Thing, 2006. Da unfair fair: the catalogue, 1:1 projects


Heidi Lunabba, sauna obscura. L'artista finlandese è protagonista insieme a Jukka Korkelia della sessione autunnale 2008 di Nosadella.due a Bologna


Karen ann Donnachie e Andy Simionato, "This is a magazine, Episode 25: Activities in time and space", a Careof/DOCVA


Dall'archivio di Exposito: Eugenio Tibaldi, Installazione, 2006. Installazione con pneumatici presso la Fondazione Antonio Ratti, Como


Dall'archivio di Exposito: Danilo Correale, Project for a social archive. S -#4, 2007


Laboratorio ''biblioteca sonora'', con studenti della Scuola Media di Isola delle Femmine (PA) Progetto Isole


Ilaria Loquenzi, still dal video, 2005, Isola delle Femmine (PA) Progetto Isole


Manuel Raeder, nell'ambito della mostra Place it - Thirteen story settings in Bolzano public space, svoltasi presso Lungomare gallery di Bolzano


Valentin Carron, Clair Matin, 2008, Courtesy l'artista e Galerie Eva Presenhuber, Zurich. In mostra da viafarini/DOCVA di Milano


OGGI

Note al margine di una ricerca sui non profit in Italia
di Cecilia Canziani

Devo ammettere che a me piacciono moltissimo momenti come la sera di domenica scorsa: dopo un workshop ci siamo trovati attorno al tavolo con una tazza di tè in mano, a discutere di quello che avevamo fatto, di come ci aveva arricchito quell'esperienza e tutto intorno a noi rimanevano le tracce del passaggio di dodici persone che avevano animato per tre giorni il nostro piccolo spazio. E' questo che mi piace degli spazi indipendenti: sono resi vivi non dagli oggetti, ma dalle persone che li frequentano, dalle loro parole, dai loro gesti.
Un amico scettico mi diceva qualche giorno fa che certo è bello quello che facciamo, ma che l'Italia non è l'Olanda o il resto d'Europa e che bisogna fare conti con la sostenibilità di questi progetti. Allora perchè negli ultimi due anni le iniziative indipendenti si sono moltiplicate su tutto il territorio italiano, al nord come al sud, nei centri come nelle periferie? E' un dato che ci deve spingere a riflettere: come mai proprio oggi nascono così tanti spazi, nonostante non esista un sistema di sostegno e una politica culturale per il settore non profit?
E' indubbio che come sempre accade nel nostro paese le cose accadono perchè il privato si fa carico di ciò di cui il pubblico non si occupa. E' vero anche però che gli spazi indipendenti all'interno di un sistema strutturato come quello dell'arte contemporanea, che - non dimentichiamolo - non si colloca affatto al di fuori dell'agenda politica ed economica dello stato, spesso suppliscono a quei servizi che dovrebbero, e non sono, erogati al cittadino dalle Istituzioni competenti. I non profit rispondono per vocazione alla necessità di territorializzare le culture, interpretando i desideri delle comunità cui fanno riferimento, potenziando le reti già disponibili, costruendo network.
Sono luoghi informali, quindi più accessibili per il pubblico non specializzato della galleria o del museo, ai quali allo stesso tempo possono offrire servizi e supporto.
Gli spazi indipendenti non si collocano al margine, non si sentono alternativi, viceversa hanno la consapevolezza di costituire un elemento chiave sia nel contesto del sistema dell'arte contemporanea che in quello più ampio dell'offerta culturale e sociale.
Il sistema dell'arte italiano fino ad oggi si è costruito in maniera assolutamente anomala rispetto al resto dell'Europa centrale dando adito ad una autarchia che è la prima causa della marginalità dell'arte italiana nel contesto internazionale, e che penalizza non solo i giovani artisti, ma in ultima analisi lo stesso mercato. Senza nulla togliere alle gallerie, che in Italia non hanno avuto, non tutte, una connotazione esclusivamente commerciale, lo spazio indipendente rappresenta nel percorso di un giovane artista e per un giovane curatore un contesto importante dove lavorare senza la pressione del mercato e dove proseguire la propria formazione.
Se oggi, a dispetto delle enormi difficoltà che chi si occupa di politiche e pratiche indipendenti per l'arte contemporanea deve affrontare, i soggetti non profit sono così tanti e distribuiti capillarmente su tutto il territorio della penisola, probabilmente queste istanze sono finalmente recepite e condivise. Adesso occorre un impegno da parte dello Stato che assicuri la crescita di un settore che non può essere lasciato alla sola iniziativa di singoli soggetti, occorrono continuità e trasparenza nell'erogare fondi per la produzione e distribuzione culturale e linee guida che garantiscano e valorizzino la qualità delle proposte.
Le realtà italiane indipendenti si conoscono tra di loro, collaborano, coindividono idee, approcci, metodologie, difficoltà ma anche ambizioni: sulla base di questo dialogo informale si può cercare di costruire un percorso comune.



IERI

 

Forum sulle Associazioni non profit d'arte contemporanea in Italia

 

Domenica 25 maggio 2008, nell'ambito di Numero Due di "inContemporanea. La rete dell'arte" promosso dalla Provincia di Milano, si è tenuto il Forum sulle Associazioni non profit d'arte contemporanea in Italia che si è così presentato:
L'attuale nascita e diffusione di spazi e associazioni non profit in Italia rappresenta uno dei fenomeni più interessanti dell'ultimo decennio, quale risposta a una diffusa e palpabile insofferenza nei confronti del circuito commerciale spesso asfissiante e dettato da automatismi economici di produzione, vendita e acquisto delle opere. Ma è anche una reazione all'assenza, da parte delle istituzioni, di un piano coordinato e concreto di promozione dell'arte italiana, limitato per il momento a poche residenze d'artista all'estero rivelatesi spesso delle occasioni mancate. I musei, d'altra parte, sembrano avere abdicato in parte alla loro funzione di promotori culturali del territorio che li ospita.
Distribuiti lungo tutto il territorio italiano, ciascuno con un'identità legata alle singole realtà locali, ma accomunati dalla volontà di mettere in rete le diverse esperienze sia in Italia che all'estero, Progetto Isole del comune di Isola delle Femmine, Palermo, Expòsito di Napoli, 26CC e 1:1projects di Roma, Lungomare di Bolzano, Nosadella due di Bologna e Base di Firenze insieme ad altri di storica formazione, testimoniano l'esistenza di un rinnovamento in atto nel panorama dell'arte italiana, per la loro capacità di innovazione culturale, in sintonia con il panorama internazionale.
Il Forum, coordinato da Maria Rosa Sossai, si propone di capire le direzioni e il valore di questo cambiamento. L'incontro vuol essere una piattaforma progettuale e operativa per definire una politica che faccia convergere la lettura dei bisogni specifici del territorio nel quale le associazioni operano con le linee di uno sviluppo comune a livello nazionale. In assenza di modelli di riferimento in Italia, le Associazioni desiderano riflettere e confrontarsi su un agire etico, inteso come semplice accesso alle risorse e trasparenza dei processi non soggetti a logiche politiche, finalizzato a una progettualità basata non solo sul semplice evento ma su programmi di ricerca a lungo termine al fine di porsi come un valido investimento per istituzioni pubbliche e private, ma anche collezionisti, società di fundraising, banche, aziende. Il Forum si propone la creazione di una carta comune e di un coordinamento generale del non profit italiano allo scopo di mettere in rete una banca dati e strumenti operativi.

Info su "inContemporanea. La rete dell'arte" all'indirizzo http://www.incontemporanea.it

 

 

DOMANI

Dopo questo incontro ha preso corpo l'idea di creare una piattaforma di spazi non profit italiani ed a Bolzano, in coincidenza con l'opening di Manifesta 7, ha avuto luogo un secondo incontro. Questo autunno le iniziative procedono. Tanto per cominciare il 20 settembre presso il Docva a Milano si terrà "Dynamic Table" una tavola rotonda su profit e non profit fra diversi attori del sistema dell'arte organizzata da Careof e Viafarini; a Roma "Indipendence!" sarà invece un confronto con realtà del Nord Europa organizzato da 1:1projects, seguirà "Politiche", che vedrà la partecipazione diversi spazi internazionali soprattutto dell'Est. Il prossimo incontro fra diversi spazi non profit italiani, a porte chiuse, è previsto a Torino in novembre.

Dynamic Table

Una tavola rotonda incentrata sul rapporto fra realtà artistiche profit e non profit organizzata da Careof e Viafarini.
L'evento - parte del programma StartMilano di apertura coordinata di 41 gallerie d'arte contemporanea in città nei giorni 19-20-21 settembre 2008 - rappresenta un importante momento di riflessione fra diversi attori del sistema dell'arte, oltre che una nuova piattaforma di lavoro e confronto nella gestione di istituzioni per l'arte e la cultura contemporanea.
L'incontro si svolge presso il DOCVA a partire dalle 10.30 e proseguirà sino alle 16.

Al tavolo di discussione si alterneranno galleristi ed esponenti di alcune fra le più interessanti organizzazioni milanesi e italiane, critici impegnati nella promozione della ricerca artistica e curatori stranieri coinvolti recentemente in eventi di rilevanza internazionale organizzati in Italia.
Anche il pubblico potrà liberamente intervenire alla discussione previa iscrizione nei giorni precedenti l'incontro e durante la tavola rotonda (contattare Giulia Brivio ai numeri 02.45471153, 02.3315800, 333.3752034 o all'indirizzo info@docva.org).
Il DOCVA, associazione culturale no profit (con sede presso la Fabbrica del Vapore), è nato nel 2007 dalle due storiche associazioni Viafarini e Careof, per svolgere attività di promozione e servizi di documentazione sulle arti visive.
Nello spazio in via Procaccini si inaugurano il 20 settembre la mostra di Valentin Carron "Luisant de sueur et de briantine" a cura di Milovan Farronato e "This is a Magazine. Episode 25", un progetto di Karen ann Donnachie e Andy Simionato a cura di Chiara Agnello.

Sabato alle ore 21.30 in poi negli spazi della Fabbrica del Vapore in via Procaccini 4 a Milano serata di festa fino a notte fonda, con musicisti, djset d'avanguardia, musica e vino.


Independence!

Prende il via il 6 ottobre il workshop organizzato da 1:1projects e rivolto a studenti delle Accademie di Belle Arti, giovani operatori culturali, artisti, musicisti, performer, curatori e filmmaker. Un'opportunità per confrontarsi con quattro diverse realtà indipendenti del Nord Europa: Platform (Vaasa, Finlandia), Färgfabriken (Stoccolma, Svezia), RDW (Reykjavík, Islanda) e Uqbar (Berlino, Germania) che si occupano di arte, musica e cinema.
E' organizzato in due sessioni giornaliere e terminerà con un evento pubblico nel quale i partecipanti presenteranno i risultati delle ricerche condotte nel corso del laboratorio.
I temi del workshop sono molto diversificati: vanno dalla concezione del filmmaking come mezzo per produrre uno spazio sociale, all'analisi del rapporto tra distribuzione delle estetiche e territorio; si occupano di strategie economiche per costruire uno spazio indipendente tra il pubblico e il privato, così come analisi della cultura DIY, etc.
L'iniziativa si aprirà con "Keynote lecture" della curatrice internazionale Maria Lind (Bard College, NY) che discuterà temi legati ad estetiche, politiche ed economia delle iniziative culturali indipendenti.
Il 10 ottobre è prevista la presentazione pubblica delle organizzazioni indipendenti che partecipano, i loro fini, le strategie e gli approcci verranno analizzati nei diversi contesti culturali. I seminari del mattino sono aperti al pubblico e accoglieranno curatori, artisti che lavorano sia in Italia che all'estero dando spazio al dibattito.
Tre installazioni artistiche faranno luce sui diversi aspetti del progetto, contrassegneranno lo spazio e risuoneranno oltre ad esso: "Situation as of 31 July 2008" di Anna Scalfi (2008) è composto dalle 5 bandiere dei Paesi di provenienza degli spazi coinvolti nel workshop, la lunghezza delle bandiere è proporzionale al numero delle donne presenti nel Parlamento di ogni Paese; "Festhyssen" (2008) sono diversi festoni realizzati da Carlo Steiner con gli articoli pubblicati sul caso Thyssen Krupp nel dicembre 2007, il lavoro indaga la portata dell'implicazione nelle pratiche sociali rispetto al mercato di arte; Desire di Carla Cruz e Suzanne van Rossenber (2005) evidenzia il rapporto fra il desiderio di produrre arte e le negoziazioni necessarie a realizzarlo.
Il 9 ottobre è prevista la presentazione del libro "art-e-conomy" di Marko Stamenkovic.

Una pubblicazione, realizzata in collaborazione con diverse organizzazioni indipendenti e operatori culturali, che tenta di ripensare le idee dietro l'economia dell'arte e le dimensioni estetiche dei cambiamenti sociali ed economici nella situazione post-socialista dell'Europa dell'est.

1:1projects. Piazza Scipione Ammirato, 1/c Roma. Tel 06 45472265 info@1to1projects.org http://www.1to1projects.org


Politiche - prospettive ed incontri tra organizzazioni no-profit internazionali

Il panorama artistico degli ultimi anni ha visto la crescita di un consistente numero di organizzazioni private con lo scopo di promuovere la cultura contemporanea e favorire la sua diffusione utilizzando metodi e canali differenti; il comune denominatore di queste organizzazioni è la caratteristica di essere no-profit, di non mirare cioè alla costruzione di nuovi circuiti economici e di mercato, quanto di tornare entro i termini usuali di riconoscimento in essere nel sistema dell'arte. L'impulso dato da queste organizzazioni è stato, d'altra parte, tanto importante da renderle, in alcuni casi, delle articolazioni "altre" del mondo dell'arte, che molto spesso ha guardato a queste per trovare nuove istanze, riconoscendo così un ruolo importante nella ricerca.
Rappresentando anche realtà nuove e giovani, questi centri spesso agiscono politicamente per creare opportunità di incontro e lavoro comune, che possa riflettersi nel contesto europeo come una importante risorsa per lo sviluppo culturale.
Se da un lato questo approccio trans-nazionale esiste e si trasforma con successo in pratica già da qualche anno, d'altra parte è vero che molte rotte devono ancora essere aperte e percorse, e molte regioni ancora sono ad uno stato di avvio per ciò che riguarda il dialogo con il resto d'Europa. Questo dialogo può prendere forma creando delle piattaforme veloci ed accessibili, stimolando collaborazioni e progetti condivisi.
Credendo che l'incontro e la discussione siano momenti imprescindibili in questa direzione, 26cc vuole invitare diversi protagonisti del panorama no-profit internazionale per innescare nuove e concrete forme di collaborazione.
"Politiche" vuole essere un primo passo nella creazione di una piattaforma di dialogo continua che possa anche essere un input per leggere ed interpretare le opportunità del sistema no-profit e il suo ruolo nella crescita culturale europea.
Il progetto si articolerà in tre giorni di incontri, e la presentazione di "Multilogue", una mostra con lavori e progetti segnalati e fisicamente "portati" da ognuno degli interlocutori coinvolti, che converranno in un allestimento-accumulo negli spazi di 26cc.
Organizzazioni invitate: P74 Center and Gallery, Skuc Galeria (Ljiubliana - SI), Platform Garanti (Istanbul - TK), Space galeria Priestor e Bast'Art (Bratislava - SK), MeetFactory (Praga - CZ), Press to Exit project space (Skopje - MK), Casco, Office for Art, Design and Theory (Utrecht - NL) Tranzit.org, Sparwasser HQ (Berlin - DE)

Politiche avrà luogo alla fine di novembre

26 cc-Association for contemporary art. Via Castruccio Castracane, 26-28a-30 - Roma. Tel. 06 9818 2991 www.26cc.org info@26cc.org



Nel frattempo presso IGBK di Berlino l'11 e il 12 ottobre si svolge "art swap europe - Artist-run initiatives and international exchange" a cui parteciperanno oltre 80 spazi e progetti indipendenti in un "faccia a faccia" che intende essere molto costruttivo
http://www.artswap-europe.eu



Le puntate precedenti della nostra inchiesta sui nuovi spazi non profit italiani:

 

Farsi spazio
Il Lungomare di Bolzano
Abbasso Prospero e Robinson Crusoe
Meno veloce della luce
Il totale è più della somma…
Napoli bella e dannata
Qualcosa di nuovo a Milano #2
Qualcosa di nuovo a Milano #1
Ospiti di Nosadella.due
E’ la volta di 1:1projects
FormContent: profilo di uno spazio

 

 

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