I ponti tra un naviglio e l'altro strabordanti di gente in fila, la parola cocktail mai così ripetuta, le mostre di cose concettuose a farcire la città letteralmente riempiendo ogni "buco" con le soluzioni più creative.
E poi in ogni quartiere, tram o metropolitana genti dai colori più vari che una gara d'abbigliamento così si vede solo all'opening della Biennale di Venezia.
Tra l'altro un gran spreco di depliant e guide di carta intanto poi tutti si divertono a chiedere agli altri, se stranieri gesticolando un presunto italiano.
Il
Salone del Mobile, il
Fuori Salone e le centinaia di eventi che inaugurano a Milano in occasione della
settimana del design, non sono solo cose da addetti ai lavori, tutti si riversano in un girotondo pop denso di gadgets, alcool, tartine e occhieggiamenti di varia natura.
Il Comune di Milano perciò, ha fatto la sua scelta: poca attenzione per MiArt la settimana scorsa e molta di più per il Salone ora, a partire dall'ingresso gratuito ai
dieci musei civici cittadini.
D'altronde in occasione di MiArt quest'anno non s'è fatta neanche la "notte bianca" delle gallerie... forse perché molte erano già affittate a designers e aziende o prevedevano un maggiore flusso di pubblico adesso.
Colori e colore, spiccano nel contrasto con il grigio apparentemente ovvio della città, i vetri dei nuovi palazzi sfumano nell'umidità, e fa freddo.
Eppure il margine tra interno ed esterno per una volta è ricucito senza rifarsi a nessun concetto filosofico, ovunque: a sdraiarsi su imprevedibili poltrone appoggiate sull'asfalto e a brindare all'impiedi sul pave'.
Quest'anno l'aspetto
gourmant (una parola che sembra già profumata) è particolarmente esaltato da varie iniziative che coniugano il design e l'opera di cuochi famosi, la convivialità a ecologismi e assaggi in tono con la necessità di non fermarsi a mettere le gambe sotto un tavolo (qualsiasi). Ed ecco
Food&Design, un itinerario tra design, alta cucina e arredi outdoor che coinvolge 10 showroom.
Liberty-Food&Wine è un circuito in zona Porta Venezia, quartiere denso di traccie architettoniche in stile Liberty, dove si propone un percorso tra i palazzi, le esposizioni e i cibi "slow".
Grandi chef si alternano nel creare street food e ricette sfiziose a
Mi Gusto Tortona, con i prodotti delle aziende agricole lombarde.
E anche solo in questo testo si può notare il curioso accostamento di contenuti molto "local" a terminologie molto "global"...
In questi giorni battaglioni di visitatori si muovono (più che altro con mezzi pubblici e taxi visto che a Milano è molto pericoloso andare in bicicletta) attraversando la città per distretti espositivi.
Nella zona
sud della città si succedono i 154 eventi della
Tortona Design Week fino al
Temporary Museum for New Design organizzato negli spazi di Superstudio Più.
In
centro si trova il
Brera Design District con le sue pretese botteghe e le tante gallerie.
Procedendo verso Garibaldi e zona
Nord si possono visitare le
26 (!) mostre allestite nella Triennale di Milano, i
Posti di Vista 10 e le mostre di
BlaBla alla Fabbrica del Vapore, e si può anche passeggiare per la nuova
Sarpi Bridge, nella cosiddetta Cina Town, dove sono aggregate le iniziative del design orientale, non solo cinese.
Procedendo verso
est si arriva a
Ventura Lambrate, quartiere che catalizza 66 presentazioni di designers internazionali.
Andando a
ovest invece, ci si ritrova alla fiera vera e propria con i suoi
Saloni.
Aldilà dello scandagliare la città per aree, alcuni elementi ricorrono quest'anno tra le proposte coordinate alla settimana del design.
Per esempio sono in corso diverse
retrospettive, come quelle dedicate agli architetti
Gae Aulenti e Massimo Iosa Ghini presso la Triennale di Milano, il focus sull'attivita' di
Marco Zanuso nell'esposizione allestita presso la Fondazione dell'Ordine degli Architetti, o il confronto tra
Gaetano Pesce e Alessandro Mendini nella mostra di oggetti rari degli anni '70 realizzati dal team Bracciodiferro presenti nella Biblioteca Umanistica dell'Incoronata.
Il contrasto con gli
spazi storici è gradito ai designers quanto quello con luoghi post-industriali, per esempio il
Most è ospitato nell'edificio cinquecentesco del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci; qui Tom Dixon ha organizzato la piattaforma "Disrupt design. Return power to the designer and dismantle the status quo".
A Palazzo della Ragione, a due passi dal Duomo (e dall'affascinante Loggia dei Mercanti), inaugura
Che Storie!: gli ultimi 100 anni visti attraverso film, fotografie, prototipi, bozzetti, manifesti e documenti dalle collezioni di importanti musei e archivi d'impresa italiani.
Nei chioschi dell'Università degli Studi di Milano (la Statale) Interni presenta la mostra
Hybrid Architecture & Design dove un numero di architetti inventano macro-oggetti e microarchitetture sul tema del métissage.
Rimanendo in tema di tempo "che si fugge tuttavia" c'è un tributo a Star Trek nella design-fiction
Ready to Cloud con due installazioni, sei location e sei serate di performance per parlare di "nuvole".
E forse varrebbe la pena di passare tre ore al Piccolo Teatro Strehler per vedere Odyssey, un viaggio alle radici del tempo e dello spazio con progetto, regia, scene e luci di
Robert Wilson.
L'interpretazione dei
fotografi è un altro aspetto che in questi giorni torna in molte occasioni espositive,
Erwin Olaf propone da Moooi le sue immagini giganti; presso i
Frigoriferi Milanesi invece, ci sono i ritratti di alcuni protagonisti del design degli anni '60 realizzati da Ugo Mulas e il Fotodesign Polacco degli anni 50/60.
Eppoi alla Rotonda della Besana in
The Little Black Jacket lo stilista e fotografo Karl Lagerfeld interpreta la più iconica giacca di Chanel.
Quest'ultima mostra ci offre l'occasione di parlare di
feste e serate, in questo caso è stata talmente blindata che pare abbia offeso gli stessi vip della moda, mentre in generale sono molto accessibili, come la festa conclusiva di esterni il 13 aprile alla
Piscina Argelati con dj set de I Distratti.
Nella sede storica del teatro Franco Parenti si svolge l'ottava edizione del festival organizzato da
Elita che presenta un programma giornaliero di concerti tra cui Woodkid, Lindstrom, Shystie e molti altri.
Hyper Music Design è la serata giusta con
Nathan Fake sempre sabato 13 aprile: un party scandito dall'estro musicale di un maghetto dell'elettronica e paladino della Border Comunity di James Holden e Broke One.
Non vi propineremo una serie di improbabili continue novità sugli eventi della settimana del design, quindi, se leggerete questa breve guida sabato piuttosto che martedì, non ci sarà niente di strano se anziché la pioggia ci saranno 20 gradi al sole.
Dopotutto si sa: Milano è una città che continua a sorprendere...