Attraversare le contingenze allargando le prospettive

15/09/2014
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Trasformazioni urbane?

Il Festival Castel dei Mondi ad Adria ha mescolato uliveti, tecnologia, sonorità di ricerca, scena sperimentale. E nella reggia che fu di di Federico II l'installazione luminosa di Miguel Chevalier...



Adrien Mondot e Claire Bardainne, Hakanaï




Miguel Chevalier, Magic Carpets, 2014




Mhvdeia, ideato e diretto da Dario D'Ambrosi, presentato da Associazione Teatro Patologico




Scende giù per Toledo, di Giuseppe Patroni Griffi, con e regia di Arturo Cirillo




Pinocchio, produzione Babilonia Teatri




Riccardo III, di e con Michele Sinisi




Di Paola Nicita

La nuova scena creativa giunge dalla Puglia e propone un attraversamento nel tempo, allineando pixel e castelli, i linguaggi del teatro contemporaneo e la sua genesi, per una materializzazione dalla scrittura al palco: il Festival Internazionale di Andria- Castel dei Mondi, ideato da Riccardo Carbutti ha compiuto diciotto anni e per questa edizione ha proposto il tema delle Trasformazioni Urbane. Con esisti sorprendenti che hanno mescolato terra, paesaggio e uliveti alla tecnologia, alle sonorità di ricerca e alla scena sperimentale.

Tre le sezioni, tutte con proposte di assoluta qualità, quella Internazionale e nuove tecnologie è curata da Carbutti, Nuova drammaturgia è affidata a Antonella Papeo e la musica internazionale della Sezione Off è curata da Mario De Vivo. E così la Puglia definisce sempre più il suo volto creativo che va dalle produzioni teatrali a quelle dei film, passando dalla musica, progettando se stessa, tassello dopo tassello, nell’ottica di un luogo creativo. Tra i suoi promotori più attivi, è Riccardo Carbutti, vent’anni di esperienza nella creazione dei festival come luoghi di promozione culturale: è il Festival di Andria, per fare un esempio, che ha sostenuto le prime produzioni teatrali di Ricci/Forte, oggi nome di riferimento assoluto per il teatro internazionale.

«Progettare un festival – afferma Riccardo Carbutti - vuol dire farsi guidare soprattutto dalla curiosità verso il mondo. I festival hanno un nuovo ruolo, e negli ultimi anni si sono rivelati fondamentali soprattutto per la promozione della creazione artistica, creando connessioni tra le arti: un luogo pieno di fermenti d'innovazione per indagare la complessità del contemporaneo». Il format del Festival di Andria ha proposto giornate no-stop con incontri, presentazioni, workshop affollatissimi e spettacoli, dalla mattina fino a mezzanotte.
Un’azione efficace di coinvolgimento urbano che ha trasformato in modo trasversale il volto del territorio, alla ricerca di una nuova idea di bellezza che si nutre di creatività.
Festival come occasione di coinvolgimento del territorio e vetrina di primissima visione per debutti internazionali olandesi, italiani, inglesi, con più di quaranta appuntamenti e compagnie e gruppi provenienti da Regno Unito, Svizzera, Francia, Giappone, Messico, Algeria, che si sono esibite tra chiostri, biblioteche, piazze, teatri, scuole, cambiando il volto della città.

Così dalla scrittura teatrale al palco il risultato è per la prima volta in scena, (ad esempio con la collaborazione del Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli, sceneggiatura del giovane Emanuele Aldrovandi) o, ancora un “Riccardo III” di rara intensità, dove in scena Michele Sinisi propone una riflessione sulla difformità, attraverso un monologo serrato, plasmando insieme corpo e oggetti, scena e voce, investigando l’animo attraverso bugia e finzioni che si annullano fino a mostrare una inedita e veritiera purezza.
La scena è un’installazione che gronda immagini da comporre nella propria testa, mentre acciaio e carne si sovrappongono. Ci sono anche i maniaci d’Amore di “Morsi a vuoto”, ovvero Luciana Maniaci e Francesco d’Amore, per scene d’amore e infelicità che si affidano a una parola di oggi per ricondurci a ricerche e insoddisfazioni senza tempo; o la prova d’autore di Arturo Cirillo, che sul testo di Patroni Griffi, “Scende giù per Toledo”, impone in scena un corpo di straniamento e immedesimazione, scandalosamente sublime.
E ancora “Hakanai”, spettacolo per corpi e immagini digitali che interseca computer grafica e danza haiku per riflettere sulla labilità della materia. E a battere le mani c’è un pubblico di appassionati e di turisti mischiato ad addetti ai lavori.

Sulla città, domina Castel del Monte, reggia di Federico II, tutelato dall’Unesco: è qui che è stata proposta la prima rappresentazione in Italia di Tapis Magiques-L’Origine du Monde, installazione luminosa dell’artista Miguel Chevalier che nell’atrio del castello diveniva un cuore pulsante di luce multicolore, frastagliata di pixel evanescenti e calpestabili per una esperienza fisica di “immersione” cromatica.
I sound del mondo arrivano con i britannici Hannah Williams And The Tastemakers, il pop-rock di una trascinante Levante, l’unplugged di Karima, il jazz-soul di Ainè e Gegè Telesforo, la ricerca di Mama Marjas e dei Fabryka.
A conclusione del festival, una due giorni per discutere di mutazioni e stili musicali con Luca De Gennaro, responsabile talent di Mtv mediterraneo, che racconta quarant’anni di video music. «Cosa sarà della musica da vedere? - dice De Gennaro - non saprei, con Spotify è cambiato tutto». Per sapere cosa accadrà, l’appuntamento è in Puglia per il prossimo anno.

Il Festival Castel dei Mondi è promosso dal Comune di Andria, con il sostegno di Regione Puglia, del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo (Mibact) e la collaborazione dell’Associazione Culturale Malearti.

Maggiori informazioni sul Festival Castel dei Mondi - Trasformazioni urbane
XVIII festival internazionale di teatro e arti performative della Città di Andria (23 - 31 agosto 2014)


Paola Nicita è storica dell'arte e curatrice. Si è occupata di progetti dedicati alla promozione dei giovani artisti, in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero (Maison de la Culture, Amies; Macro, Roma; Biennale Internazionale di Fotografia, Brescia; Premio Furla, Venezia; Fondazione Merz, Torino). Ha collaborato alla realizzazione di progetti per case-museo e realizzato esposizioni sul tema del collezionismo privato. Partecipa a convegni, insegna e fa parte di giurie di vari premi. Dal 2011 dirige il Festival Finzioni, Videoracconti contemporanei per il Museo internazionale Antonio Pasqualino di Palermo; tra le collaborazioni recenti, quella con la Sezione Danza della Biennale di Venezia diretta da Virgilio Sieni, dove ha presentato “Jean-Luc Nancy- Sulla danza”.

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