La Svizzera è una specie di crocicchio da cui si deve inevitabilmente passare per attraversare l'Europa.
Anche se prati e pascoli coprono il 40% della sua superficie, la maggioranza dei suoi abitanti lavora in banca e da lontano sembra un posto dove qualsiasi luogo comune potrebbe trovare riscontro. Capitali e persone se ne stanno calmi e pasciuti in questo Paese, fiorendo (anche) in fondazioni, collezioni e musei.
Su a nord, Basilea è un luogo in cui sono nate e si svolgono fiere di tutti i generi,
Art Basel
è quest'anno alla sua 46ma edizione, seppure oggi sia diventata un marchio internazionale clonato in fiere a Miami e Hong Kong.
Quando un giovane artista arriva li' per la prima volta o annichilisce o si monta la testa... la Fiera d'arte internazionale è veramente gigantesca e si porta dietro un corteo di fiere collaterali davvero notevole: a partire dalla "storica"
Liste
che quest'anno compie vent'anni.
Poi ci sono le itineranti
Scope
(nona edizione a Basilea),
Volta
(undicesima) e
Design Miami - Messeplatz
(prima), ma anche fiere tematiche come
Photo Basel
con fotografi under 40,
The Solo Project
dedicata alle presentazioni personali,
Selection Artfair
che si vanta di essere la più piccola,
Ping Pong
che propone uno scambio di artisti tra città (Miami, Los Angeles e Basilea), infine
Hermes Editeur
insieme a
I Never Read
con le loro pubblicazioni molto particolari.
Forse le grandi sculture di
Unlimited
o la sterminata serie di incontri e premi di Art Basel sembrano smisurati perchè la città è piccola, ma non abbastanza se si pensa alle tante proposte di spazi pubblici e privati, scatenati in opening ed eventi durante la settimana delle fiere, ma con progetti che proseguono ben oltre.
Per esempio il
Museo Tinguely
ha appena aperto una mostra di Haroon Mirza, qui una sua grande e sfavillante installazione ospita opere di altri artisti (Alexander Calder, Channa Horwitz e Anish Kapoor).
Un'altra proposta decisamente collaborativa è quella di Fabian Marti presso
Der TANK Institut Kunst
, dove ha riattivato il suo TwoHOTEL scambiandosi "doni" con diversi artisti.
In un certo senso mettono cose in comune anche i
Superflex
con la loro Euphoria Now da Von Bartha dove, oltre a mostrare oggetti psicotropi dai temi molto seri, "ripropongono" l'installazione Blue Sail di Hans Haacke per riflettere su copyright e proprietà intellettuale.
Su questi aspetti, ma soprattutto sui temi della sorveglianza, della gestione dei dati e della post-privacy, la mostra
Poetics and Politics of Data
(presso HeK House of Electronic Arts Basel) riunisce lavori provocatori di alcuni artisti che usano il potenziale delle comunità virtuali e dei social networks.
La stessa Hek ha organizzato a Liste una serie di performances con il titolo PEBKAC, acronimo di: Problem Exists Between Keyboard And Chair (i problemi esistono tra la tastiera e la sedia). Il tono non è proprio in sintonia con mondo dei nerds...
Una mostra che vuol essere spazialmente e temporaneamente autonoma (come una TAZ) all'interno di qualcosa di letteralmente concepito come effimero, è
Sample
Qui vari artisti alternano installazioni e performance nel corso di alcune settimane.
Per tornare davvero con i piedi per terra basta andare alla
Kunsthaus Baselland
dove tra le mostre spicca quella di Lara Almarcegui. L'artista spagnola studia le relazioni tra costruzione, rigenerazione e abbandono (dove l'ordine della città incontra quello della natura), così ha voluto rendere visibile quello di cui sono costruite le architetture: in questo caso con 300 metri cubi di materiale di scavo ha creato cumuli alti parecchi metri.
Nel corso dell'ultimo secolo si è dimostrato che le cose pesanti non sono affatto le sole ad avere un peso, e anzi spesso l'astratto -se non l'immateriale- puo' assumere valenze molto concrete.
Questo si può certo dire per le costellazioni geometriche di
Frank Stella
esposte al Kunstmuseum. E si può immaginare facilmente anche per le tele bianche di un minimalista come Robert Ryman, cui èdedicata una intera sala della lussuosissima
Fondation Beyeler
; qui sono anche esposti i ritratti empatici di una star della pittura come Marlene Dumas. Formule sistemiche e regole aritmetiche sono alla base delle opere di
Francois Morellet
che a questo punto è andato oltre l'astratto, come si può vedere presso la galleria Gisele Linder.
Qualcosa che può far davvero riflettere restando su temi universali (fossero pure mistificazioni), anche se si tratta di storie un po' circonvolute che restano misteriose, lo si trova al
Museum of Broken Relationships
, mostra che offre un viaggio tra oltre 100 addii in giro per il mondo, attraverso oggetti evocativi esposti come testimoni silenziosi di amori perduti.
Finiamo quindi il nostro percorso con un elogio dell'effimero concentrandoci su una mostra intitolata
Reverse Order
, dove, tra video in progress, assaggi d'astratto e sculture mutevoli, si attraversano territori instabili cogliendo momenti transitori...
Potete anche approfondire da soli e scegliere tra le tante mostre visitabili a
Basilea
questa estate, o per il momento gustarvi le tante immagini di questi giorni che ci ha mandato dalla Svizzera la nostra Effe.