Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica
Venezia

VIII edizione Conferenza euromediterranea sul cinema
dal 10/9/2002 al 12/10/2002

Segnalato da

Maria Grazia Cavenaghi-Smith - Milano European Parliament



 
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10/9/2002

VIII edizione Conferenza euromediterranea sul cinema

Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, Venezia

VIII edizione della Conferenza euromediterranea sul cinema, promossa dall'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo e organizzata da OCCAM, in collaborazione con CICT-UNESCO e MCM nell'ambito della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.


comunicato stampa

Il Parlamento europeo a Venezia
Intervento di Maria Grazia Cavenaghi-Smith
Direttore Ufficio di Milano del Parlamento europeo

Venezia, 6 settembre 2002


VIII CONFERENZA EUROMEDITERRANEA SUL CINEMA

"IL CINEMA NELL'ERA DIGITALE: QUALI TECNOLOGIE PER QUALI CULTURE?"


Ed eccoci giunti all'VIII edizione della Conferenza euromediterranea sul cinema, promossa dall'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo e organizzata da OCCAM, in collaborazione con CICT-UNESCO e MCM nell'ambito della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

Questa iniziativa, divenuta un appuntamento consolidato, è nata grazie alla volontà dell'On. Luciana Castellina (allora presidente della Commissione cultura del Parlamento europeo) e dell'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo che l'ha fatta propria e l'ha inserita in una serie di convegni intitolati "Quaderni del Parlamento europeo", volti ad approfondire varie tematiche d'attualità.

A partire dal secondo anno, l'UNESCO si è offerto di organizzare tali convegni e da qui è nata questa preziosa collaborazione.
I titoli delle passate edizioni indicano chiaramente le priorità e la loro evoluzione nel tempo:

· 1995 - Dimensione cinema nel nuovo assetto euromediterraneo

· 1996 - Multimedia e comunicazione: lo scenario mediterraneo

· 1997 - Cinema mediterraneo: le strategie dei valori

· 1998 - Cinema mediterraneo tra innovazione e tradizione

· 1999 - Audiovisivo mediterraneo e area di libero scambio

· 2000 - Rivoluzione digitale e nuove culture

· 2001 - Comunicazione audiovisiva e interattività per un dialogo tra le culture


Sin dall'inizio si è voluto cogliere lo spunto di questa grande manifestazione, il Festival di Venezia, che esalta il cinema in quanto veicolo di cultura, per trattare i problemi attinenti al cinema europeo e in particolare al cinema mediterraneo.

Si tratta di sottolineare il ruolo del cinema, in generale, quale mezzo di promozione della cultura da un lato e dall'altro quale legame tra tale cultura e le nuove tendenze.

Il cinema mediterraneo, in particolare, costituisce il linguaggio comune fra tante realtà diverse, a volte anche drammatiche, dei vari Paesi.

In effetti pochi sono i luoghi del mondo in cui si ritrovano - in un'area altrettanto limitata - tante lingue, culture e tradizioni differenti come in Europa. Tale molteplicità è fonte di dinamicità e ricchezza culturale da preservare, anche grazie al linguaggio cinematografico.

Linguaggio che ora si è ulteriormente evoluto con l'introduzione delle nuove tecnologie digitali fino a divenire una vera "rivoluzione culturale", scaturita proprio dal settore dell'Audiovisivo.

L'importanza fondamentale di tale nuovo, rivoluzionario linguaggio non poteva essere ignorata dalle Istituzioni europee e dal Parlamento in particolare, da sempre fervente sostenitore della molteplicità culturale espressa dalla lingua.

Al tempo stesso le nuove tecnologie lanciano una sfida che l'Europa vuole raccogliere, non da ultimo per il potenziale di sviluppo economico, sociale e culturale che esse rappresentano.

Intendiamo, grazie a questa serie di conferenze, illustrare il ruolo decisivo che le Istituzioni possono e debbono svolgere per fare in modo che il nostro patrimonio culturale cinematografico sia preservato e diventi sempre più fonte di sviluppo economico e sociale per tutti i cittadini europei.


***
Il PE tutela e promuove lo sviluppo del patrimonio culturale europeo


L'impegno legislativo del Parlamento europeo, concretizzatosi nei lavori della sua "Commissione per la cultura, la gioventù, i mezzi d'informazione e lo sport", di cui l'On. Mario Mauro è Vicepresidente, è sempre stato di altissima rilevanza.
Numerosissime sono infatti le risoluzioni l adottate dal PE a tal fine. Sarebbe quindi impossibile trattarle tutte in maniera esauriente.

Dalla Relazione che definisce i "Principi e gli orientamenti per la politica audiovisiva dell'UE nell'era digitale" adottata nel luglio del 2000 (relatori: Walter Veltroni e Antonio Tajani)

al Programma europeo Cultura 2000 (167 mio Euro stanziati fino al 2004), che costituisce un primo approccio sistematico ad una vera politica culturale europea

fino allo strumento europeo MEDIA Plus, il cui periodo di validità va dal gennaio 2001 al dicembre 2005 ed è volto a sostenere finanziariamente l'applicazione di tali linee d'indirizzo.

Mi limiterò quindi ad accennare gli aspetti più rilevanti di alcune risoluzioni adottate dal PE nell'anno trascorso dall'ultima edizione del Festival.

1. "Risoluzione del Parlamento europeo su una migliore diffusione dei film europei nel mercato interno e nei Paesi candidati all'adesione (A5-0352/2001) - adottata il 13 novembre 2001

2. "Risoluzione del PE su taluni aspetti giuridici riguardanti le opere cinematografiche e le altre opere audiovisive" - Relazione depositata il 5 giugno 2002

In tali risoluzioni il PE sottolinea che:

· la quota di mercato dei film europei nei cinema dell'Unione europea ha raggiunto il minimo storico, con una media del 22,5% nel 2000 rispetto al 73,7% per i film americani. Negli anni '60 la quota europea era pari a circa il 60%;

· inoltre, nel 2000 i film europei hanno realizzato in media solo il 26% dei loro incassi al di fuori dello Stato di produzione;

· il mercato interno europeo della distribuzione dei film è estremamente frammentato, sebbene con i suoi 376 milioni di abitanti, e dopo l'ampliamento addirittura oltre 480 milioni di abitanti, esso costituisca il più grande mercato del mondo;

· il programma MEDIA dell'Unione europea, nonostante la pertinenza dei suoi meccanismi, non dispone, con soli 400 milioni di Euro per cinque anni, delle risorse finanziarie sufficienti per creare un'industria audiovisiva sostenibile e competitiva.

Quindi, considerando che il disavanzo commerciale dell'Unione europea nei confronti dell'America del Nord per il 1999 ammonta, per quanto riguarda i programmi audiovisivi, a 6.829 milioni di Euro, e che in termini assoluti l'Unione produce un maggior numero di film rispetto agli Stati Uniti, considerando inoltre che un film europeo su quattro realizzato per il grande schermo non entra nel circuito di distribuzione commerciale nelle sale,

il Parlamento europeo

· chiede alla Commissione e al Consiglio un aumento dei fondi destinati all'industria cinematografica nell'ambito degli stanziamenti previsti dal bilancio comunitario per il settore audiovisivo;

· chiede altresì la messa a punto di un piano integrato pluriennale efficace per rendere l'industria del cinema europea competitiva e la scelta dei film pluralistica, predisponendo azioni volte a integrare le politiche nazionali e regionali;

· invita gli Stati membri a destinare una parte dei finanziamenti dei Fondi Strutturali europei a investimenti per l'ammodernamento e l'ampliamento di cinema e cinema d'essai nelle regioni economicamente più deboli (anche dei Paesi in via d'adesione quindi), allo scopo di valorizzare a livello regionale e locale il patrimonio cinematografico europeo e i film europei in genere;

· chiede alla Commissione di condurre una politica comunitaria coerente di incentivazione culturale/industriale tramite, ad esempio gli aiuti statali, gli incentivi e gli sgravi fiscali alla produzione, destinati all'industria cinematografica europea per aumentarne la competitività e tutelare la diversità culturale (ricorda a tal fine che uno studio del 1997 realizzato per la Commissione conferma che attorno al 2005 il fatturato del settore audiovisivo potrà crescere del 70%, un dato che potrà tradursi in 350.000 nuovi posti di lavoro);

· chiede uno sviluppo della rete di sale EUROPA CINEMAS per la distribuzione e la promozione di film europei (sostenute dal programma MEDIA) minacciate dalla nascita dei complessi multisala che ha favorito l'uniformazione dell'offerta cinematografica delle produzioni di Hollywood, forti di una massiccia promozione;

· ritiene che i Festival del cinema europei con programmazione prevalentemente europea costituiscano un importante strumento di promozione e chiede quindi che la consegna di Premi al Cinema europeo ("European Film Awards") goda di un maggiore sostegno politico da parte dell'Unione e degli Stati membri, possa essere seguita in chiaro, per esempio dalle emittenti del servizio pubblico, e sia oggetto di maggiore attenzione da parte dei media;

· chiede alla Commissione, nell'esecuzione di Media Plus, di creare una specifica agenzia esecutiva europea per il cinema e le questioni audiovisive, incaricata di attuare i programmi comunitari;

· ritiene insufficiente il bilancio di 500 mio Euro per tre anni destinato all'iniziativa audiovisiva i2i ("innovation 2000 initiative"), lanciata nel marzo 2000 dalla Commissione e dalle BEI e chiede di prestare particolare attenzione:
a) al finanziamento delle strutture di distribuzione transnazionali per i film europei;
b) alle esigenze infrastrutturali delle sale indipendenti più piccole, che proiettano molti film europei;
c) alle esigenze strutturali delle PMI europee che producono film indipendenti e dispongono spesso di capitali insufficienti;
d) alle esigenze strutturali dei festival del cinema europei a programmazione prevalentemente europea;

· in vista della prossima revisione della direttiva "Televisione senza frontiere", chede alla Commissione di prevedere, tra l'altro, che le emittenti televisive consacrino una percentuale minima del loro tempo di emissione alla promozione di film europei, con una quota minima di opere europee non nazionali;

· chiede altresì che le emittenti televisive investano nell'industria cinematografica europea una percentuale del loro volume annuo d'affari (mediante contributi globali a finanziamenti di film nazionali/regionali o mediante coproduzioni e cofinanziamenti individuali), come è avvenuto con successo in alcuni Stati membri;

· considera che le tecniche di distribuzione e proiezione digitali (e-cinema) offriranno nuove opportunità per la diffusione dei film europei, rendendo più semplice e meno costosa la distribuzione dei film, aumentando le possibilità di fornire più versioni linguistiche: chiede quindi che il VI Programma di Ricerca e Sviluppo della Commissione accordi grande attenzione a tale settore e plaude a iniziative quali l'istituzione della "European Digital Cinema Forum";

· invita la Commissione ad elaborare un programma di educazione visiva affinché i curricula scolastici degli Stati membri, delle loro regioni e dei Paesi candidati prestino maggior attenzione all'educazione visiva. Ciò consentirà ai giovani di apprendere in modo più critico e di essere più aperti ad una diversità culturale in campo cinematografico;

· a tale riguardo, ricorda che i cinema d'essai possono svolgere un ruolo importante nell'educazione all'immagine, sia in ambito scolastico che extrascolastico;

· invita quindi alla creazione di una rete paneuropea, a funzione educativa, che assicuri la trasmissione negli Stati membri e nei Paesi candidati di film di qualità per bambini;

· da ultimo chiede alla Commissione e agli Stati membri di promuovere la creazione di una Fondazione europea del patrimonio cinematografico per favorire l'immissione nel circuito di opere cinematografiche e la creazione di collegamenti tra gli interessati (creazione di banche dati, organizzazione di seminari a livello internazionale?), la formazione professionale per la conservazione e il restauro dei film, la valorizzazione dei film europei emblematici e infine la diffusione di cataloghi (creazione di cataloghi tematici e diffusione su canali televisivi, creazione di collezioni DVD di film del patrimonio europeo, sensibilizzazione nei confronti del patrimonio cinematografico europeo, soprattutto in ambito scolastico?).

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