Concerto. Le lettere dei migranti erano e sono forse ancora piene di nostalgia, di smarrimento, ma anche di lotta e di speranza. Nel dare voce a tutto questo, intendiamo esprimere gratitudine ai nostri padri e grande rispetto per chi vive adesso la loro stessa esperienza di sradicamento.
Una presentazione Radicanto
Giovedì 5 dicembre 2002 - ore 22,00
(il concerto sarà trasmesso in diretta da Radio Rock Fm106.600)
Ingresso Gratuito
Le lettere dei migranti erano e sono forse ancora piene di nostalgia, di
smarrimento, ma anche di lotta e di speranza. Nel dare voce a tutto questo,
intendiamo esprimere gratitudine ai nostri padri e grande rispetto per chi vive
adesso la loro stessa esperienza di sradicamento.
Canto tradotto. Canto che attraversa più culture, più linguaggi. Canto dal
centro incerto, ricordo vago di una tradizione vaga, ricordo essa stessa di
infiniti spazi e infinite storie.
È musica del nostro tempo che traduce la tradizione, facendola risuonare nel
presente attraverso i suoni contemporanei.
È scrittura della citazione ironica e malinconica, spesso legata
all'improvvisazione, quindi all'essenza del jazz, senza necessariamente essere
jazz. Un ponte tra passato e presente che si pone come apertura al nuovo, come
ritmo in grado di parlare direttamente al nostro corpo.
Musicisti:
Enzo Granella: voce, chitarra classica
Fabrizio Piepoli: voce, bouzouki, tamburello, percussioni
Giuseppe De Trizio: mandolino, chitarra classica
Vittorio Gallo: sax soprano, tenore
Pierpaolo Martino: basso elettrico, contrabbasso
Daniele Abbinante: batteria, percussioni
Adolfo La Volpe: chitarra elettrica ed acustica
CUBE - Via di Portonaccio, 212 Roma