Dipartimento delle Arti Visive - Università di Bologna
Vanitas: Monumenti, edifici e cappelle funerarie nel Rinascimento. Conferenza del ciclo "I Martedi' dell'Arte a Palazzo Poggi. Il quinto appuntamento ha per protagonista Luciano Patetta, professore ordinario di Storia dell'architettura moderna alla Facolta' di architettura civile del Politecnico di Milano.
Conferenza del ciclo
"I Martedì dell'Arte a Palazzo Poggi"
Martedì 25 febbraio, ore 17
Luciano Patetta, Politecnico di Milano
Vanitas: Monumenti, edifici e cappelle funerarie nel Rinascimento
Il quinto dei "martedì" ha per protagonista Luciano Patetta, professore
ordinario di Storia dell'architettura moderna alla Facoltà di architettura
civile del Politecnico di Milano. Nessuno come Patetta possiede per intero la
problematica dell'architettura lungo tutta l'età moderna, e cioè dal
Rinascimento al Manierismo al Barocco al Neoclassicismo. Ma non solo, infatti
tra i suoi contributi più stimolanti ci sono degli studi famosi sul fenomeno
dell'eclettismo, cioè su quel fatto incredibile che l'architettura occidentale,
per lunghi decenni, nel corso di gran parte dell'Ottocento, non è stata capace
di inventare uno stile nuovo e suo proprio, ma ha proceduto a furti e saccheggi,
impadronendosi degli stili d'altri tempi e riciclandoli; ecco allora le varie
vicende del neogotico, del neoegizio, del neobarocco ecc., chi più ne ha più ne
metta, appunto nel nome di un polistilismo eclettico, i cui ultimi sviluppi sono
giunti fino al clima del postmoderno.
Tuttavia nella conferenza di martedì Patetta si atterrà a un'epoca più solida
e classica, il Rinascimento, esaminandone però un aspetto contradditorio: tanta
volontà di razionalismo e di classicità era posto al servizio di una sfrenata
vanità , mirava ad assicurare un po' di eternità ai grandi signori italiani.
L'alto ingegno dei nostri architetti, ionsomma, veniva speso in nome di
un'enorme operazione di "vanitas".
Da notare che Patetta affronta queste tematiche anche con l'aiuto del
romanzo. E' appena uscito un suo volume, "Purgatorio", in cui egli si immagina
ombra tra le ombre, a passeggio appunto per il Purgatorio, dove incontra e
intervista i famosi architetti del passato. La narrazione, così, viene in aiuto
alla solida competenza dello studioso, in un affascinante missaggio. Un
precedente romanzo aveva visto come protagonista tale Monsignor Caramuel, un
utopista che nel Seicento si era scontrata contro la cupa e oppressiva
dominazione spagnola, in Lombardia, fino a vedersi emarginato. La passione
civile, e l'architettura che la esprime, ha i suoi prezzi, fa le sue vittime.
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