Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea
'Parole e immagini, una relazione pericolosa'. Nell'ambito del ciclo di conferenze 'L'arte e i linguaggi prossimi', a cura di Loredana Parmesani. Cesare Viel, nell'intervento della serata, affrontera', presentando il proprio lavoro, le domande che lo vedono impegnato nell'arte da diversi anni: l'incontro  scontro tra il linguaggio visivo e quello verbale, la questione dell'identita' e delle emozioni nell'arte, i significati della performance oggi.
L'arte e i linguaggi prossimi
a cura di Loredana Parmesani
27 febbraio 2003, ore 20.30
La Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, dopo i tre cicli di conferenze
dedicati al secondo dopoguerra (dagli anni Cinquanta agli Novanta), intende
affrontare uno degli aspetti più significativi dell'oggi, cioè il rapporto
tra arte e discipline a lei prossime.
In un momento come quello attuale che segnala, dall'arte alla moda, dalla
progettazione all'industria, dalla teoria alla tecnologia, una necessitÃ
assoluta di immagini e di risoluzioni 'estetiche', riflettere sulle
interferenze fra tali linguaggi significa fare luce sulle tendenze
dell'oggi, sulla spettacolarizzazione della realtà e sul suo confondersi con
le immagini che fino ad ora l'arte sola ha saputo produrre.
La Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, con il nuovo ciclo di
conferenze, si addentra quest'anno non solo negli specifici linguaggi
dell'arte, ma anche in quelli a lei prossimi quali la moda, l'architettura,
il design e la multimedialità per ricercare percorsi nei quali l'arte possa
di nuovo definirsi.
L'intervento della serata:
Incontro con l'artista Cesare Viel
'Parole e immagini, una relazione pericolosa'
Cesare Viel, nato nel 1964, vive e lavora a Genova. Espone in Italia e
all'estero, in spazi pubblici e gallerie private, dal 1988.
Nel 1998 vince il premio 'Francesca Alinovi'.
Alcune recenti mostre personali: 1997: 'Una stanza per sé', Galleria Paolo
Vitolo, Milano; 1998: 'Seasonal Affective Disorder', Galleria Arta, Milano;
1999: 'Una frase per lo specchio di Hyperion e altri lavori', Galleria
Antonella Nicola, Torino; 2001: 'VIM, Very Italian Macho' (con L. Vitone),
Galleria Emi Fontana, Milano; 'Ritratto di un amico', Galleria Estro,
Padova.
Recenti mostre collettive: 1997: 'Des Histoires en formes', Le Magasin,
CNAC, Grenoble; 1998: 'La Ville, le Jardin, la Mémoire', Villa Medici, Roma;
'Bù', Palazzo delle Papesse, Siena; 2000: 'Fuori uso  The Bridges',
Lungo fiume sud, Pescara; 2001: 'Short Stories', La Fabbrica del Vapore,
Milano; 'Didascalies', La Galerie, Noisy - LeÂSec; 'My opinion', Fondazione
Teseco, Palazzo Lanfranchi, Pisa; 2002: 'Vis à Vis', MAN, Nuoro;
'Entr'acte', Palazzo Albiroli, Bologna.
Da un'intervista di Emanuela De Cecco pubblicata su 'Flash Art' n. 170 del
1992, risulta chiaro come il lavoro di Cesare Viel sia segnato da una
presenza costante della scrittura: 'Il mio reale tavolo di lavoro è
un'agenda dove raccolgo i miei appunti e non uno studio pieno di oggetti. Mi
interessa approfondire la riflessione legata al linguaggio e quando ho
iniziato a fare delle mostre ho cercato di capire quali parole utilizzare e
su quale piano muovermi per analizzare e contemporaneamente movimentare la
superficie del linguaggio stesso. La forma che mi è sembrata più appropriata
è stata il dialogo, la conversazione. Questa mi ha permesso da una parte di
presentare le articolazioni del mio pensiero senza irreggimentarlo in una
formula stretta e di soluzione immediata, lasciandomi al contempo degli
spazi bianchi, non scritti. Inoltre mi ha aiutato a riconsiderare una
dimensione etica affrontando la proposizione del linguaggio e la
consapevolezza del parlare, utilizzando la possibilità di rispondermi e di
dirmi: sono io che parlo e quindi ne sono consapevole. In questo modo
intervengo su un aspetto che è scivoloso e rischioso ma sul quale mi
interessa molto lavorare che è la soggettività . La forma dialogica aiuta ad
eliminare l'autocontemplazione del soggetto'.
Alla domanda di De Cecco sul perché l'artista continui a volere come punto
di riferimento il mondo dell'arte avendo la possibilità di pubblicare un
libro ed usufruire dei consueti canali di comunicazione  distribuzione,
rispondeva: 'Essere un scrittore ti costringe a tenere sempre gli occhi sul
testo e a me sembra che una possibiltà di distogliere lo sguardo  e
inevitabilmente di ampliare gli orizzonti  sia costituita dal discorso
artistico che può affrontare il problema dello spazio nella sua concretezza
e non solo da un punto di vista mentale. La scrittura resta in qualche modo
confinata e a me interessa pluralizzare le sue destinazioni, il libro è
soltanto una tra le tante possibilità e forse neanche la più completa. Sento
una grande incopletezza nelle singole discipline, forse l'arte è un campo
più aperto e dotato di una maggiore articolazione.
Cesare Viel, nell'intervento della serata, affronterà , presentando il
proprio lavoro, le domande che lo vedono impegnato nell'arte da diversi
anni: l'incontro  scontro tra il linguaggio visivo e quello verbale, la
questione dell'identità e delle emozioni nell'arte, i significati della
performance oggi.
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Prossimi appuntamenti:
- 27 marzo 2003 Michelangelo Pistoletto (artista)
- 10 aprile 2003 Alessio Fransoni (artista)
- 29 maggio 2003 Andrea Lissoni (critico)
- 3 / 23 marzo 2003 Macchie rosse nel blu con gallinaccio
mostra interattiva per bambini organizzata dalla Fondazione Ambrosetti Arte
Contemporanea e dal Gruppo Clac di Claudio Cavalli e Lucietta Godi
- 13 marzo 2003 Arte e comunicazione apertura del corso
di aggiornamento per docenti
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