Nell'ambito del ciclo Conversazioni sul collezionismo, Giorgio Fasol svela a Marcella Beccaria la sua passione per l'arte contemporanea
Ignoranza, Consapevolezza, Ricerca sono le tre fasi che caratterizzano il mio percorso e la mia crescita da collezionista. Agli inizi, essendo un amante dell'arte, ero solito frequentare tutte le gallerie a me piu' vicine ma mancava allora uno sguardo critico e selettivo che venne soltanto dopo. Determinante si rivelo' l'incontro con l'artista e stampatore veronese Renzo Sommaruga che seppe aprirmi gli occhi con un'espressione imperativa: "Non guardare le croste, guarda le opere!".In seguito mi mostro' un libro fresco di stampa, un'edizione a tiratura limitata in cui erano raccolte una poesia di Quasimodo e nove litografie di vari artisti. Fu tra questi un Capogrossi a farmi scattare la cosi' detta "scintilla." Conobbi poi Alessandro Monzambani critico e assistente di Giuseppe Melchiori che mi fece conoscere le opere di vari artisti tra cui Lucio Fontana del quale mi innamorai subito perdutamente. Da quel momento comincio' per me la fase della consapevolezza e fino al 1980 mi dedicai alla conoscenza dei grandi maestri contemporanei. Negli anni successivi, anche viste le mie scarse risorse finanziarie, decisi di focalizzare tutta la mia attenzione sui giovani artisti, una scelta questa che mi permette tutt'ora di soddisfare la mia inesauribile sete di ricerca e scoperta. La collezione AGI Verona - un acronimo voluto dal collezionista - si compone oggi di diverse opere le cui date di creazione coincidono per il 90% con la loro data di acquisizione. La vera soddisfazione di questa mia filosofia la ricavo dalle conferme che il tempo, unico giudice, sa darmi incoraggiandomi a proseguire. Ore 19.00 Pinacoteca Agnelli - Sala di consultazione, ingresso libero fino esaurimento posti.