Accademia di Belle Arti di Bologna
Franco Vaccari
Renato Barilli
Alessandra Borgogelli
Pasquale Fameli
Paolo Granata
Silvia Grandi
In conversazione con Renato Barilli, l'artista percorrera' il lungo arco delle sue imprese, a tutt'oggi una quarantina. L'incontro e' parte della serie dedicata ai protagonisti delle Settimane internazionali della performance 1977-1982.
A cura di Renato Barilli
Con la collaborazione di:
Alessandra Borgogelli
Pasquale Fameli
Paolo Granata
Silvia Grandi
L’incontro con Franco Vaccari (Modena, 1936) fa parte della serie
dedicata a richiamare in scena i favolosi protagonisti delle Settimane
internazionali della performance che, dal 1977 fino al 1982, si tennero
alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, allora sita nel quartiere fieristico,
finanziate proprio da Artefiera. Erano condotte da Francesca
Alinovi e Roberto Daolio, entrambi scomparsi, per cui spetta al superstite
Renato Barilli rievocarle, anche nel loro nome. Si sono già
avuti gli incontri con Marina Abramovic (2011), Luigi Ontani (2012),
Arrigo Lora Totino (2013), potrebbero fare seguito altri nomi di grande
importanza, quali Nitsch, Palestine, Gianikian-Ricci Lucchi, Plessi.
In anticipo o concomitanza con lo spirito del ’68, Vaccari è stato un
risoluto credente nella “morte dell’arte”, non ha mai impugnato un
pennello ma solo gli strumenti tecnologici della foto, della cinepresa
e del video, oltre all’assunzione diretta di materiali concreti per ricavarne
installazioni umorose e divertenti, da lui denominate “operazioni
in tempo reale”.
Nella conversazione con Barilli, Vaccari percorrerà il lungo arco di
queste imprese, da lui numerate accuratamente, fino a contarne a
tutt’oggi una quarantina. Si parte con la prima, in cui ha documentato
i vari aspetti di un viaggio da Modena a Bologna per approdare alla
Galleria Duemila, esibendo come glorioso trofeo il biglietto del treno
e altri reperti. Poco dopo, invitato da Barilli alla Biennale di Venezia
del 1972, l’artista vi ha svolto la sua operazione più famosa, piazzando
nel suo spazio una cabina photomatic e invitando i visitatori a
farsi riprendere, con pose tali da mettere in luce le loro doti di una
creatività spontanea.
Infatti Vaccari parte dal presupposto che la tecnologia di oggi risulti
particolarmente utile a indagare sul nostro inconscio, fornendone una
parziale rivelazione. Come è avvenuto proprio nella Settimana del
’77, in cui l’artista ha invitato i visitatori della GAM a fermarsi in loco
e a passarvi una notte, senza dubbio frequentata da sogni, che poi
al mattino dovevano cercare di fissare in appunti e disegni. Non si
contano le tante altre operazioni con cui Vaccari ha continuato a prelevare
questa anonima ma sempre felice creatività popolare, con
l’aiuto di tutti i mezzi di cui dispone la tecnologia dei nostri giorni.
Gli inviti possono essere ritirati - massimo due a persona - presso l'URP dell'Università di Bologna (largo Trombetti, 1)
mercoledì 22, dalle 9 alle 12,30 e giovedì 23 gennaio, dalle 14,30 alle 16,30.
Venerdì 24 gennaio 2014, ore 21
Sala Borsa – Auditorium Biagi
piazza del Nettuno 3, Bologna
Ingresso è gratuito con invito