Cosa non sappiamo della produzione visiva giapponese. Incontro con gli artisti Makino, Kosugi e Mario Francesco Manfredini all'interno del progetto di scambio artistico-culturale Kyoto@Ohm.
Mercoledì 12 febbraio ore 18:30 Nosadella.due ospita gli artisti Makino, Kosugi e Mario Francesco Manfredini all'interno del progetto di scambio artistico-culturale KYOTO @ OHM.
In risposta al punto di vista eurocentrico che ci appartiene e che struttura contesti, produzioni e immaginari extra europei secondo criteri tipicamente occidentali, giunge a Nosadella.due una cartolina inaspettata dal Giappone: gli artisti Makino e Kosugi, assieme a Mario Francesco Manfredini, rappresentante del Japan Art Forum JARFO.
Sono giunti a Bologna da Kyoto per uno scambio non solo culturale ma anche cognitivo, per una rara occasione di incontro, dialogo, confronto su pratiche di produzione visiva, tecniche tradizionali e approdo contemporaneo.
Ciò che viene dal Giappone ha per noi un'identità precisa. Ma da dove viene questa identità?
E l'artista, costruttore di immaginari, che ruolo gioca nello sviluppo di questa identità? Come lavora, si forma, espone?
E l'arte? Dove si colloca all'interno della vita giapponese? E soprattutto, da quali interrogativi nasce e a quali risposte giunge?
Se nel 1900 l'esposizione universale di Parigi decide la distinzione tra arte e artigianato che ancora ci portiamo dietro nel nostro immaginario sul Giappone e spesso sull'Oriente in generale, quali paradossi si trova oggi ad affrontare la produzione artistica a seguito di questa forzatura? Che forme ha preso la contemporaneità rispetto alla tradizione?
L'incontro informale nel salotto di Nosadella.due offre l'occasione per confrontarsi con questi lontani colleghi, giunti a Bologna per un breve periodo di residenza il cui esito confluirà nella mostra finale presentata presso gli spazi del Musée de l’OHM c/o Museo Civico Medievale sabato 15 febbraio ore 17.30.
JARFO (Japan ARt FOrum) / Associazione no-profit con speciale riconoscimento dello Stato Giapponese operante in Kyoto dal 1998, promuove lo scambio culturale-artistico tra differenti forme espressive tradizionali e contemporanee nel contesto internazionale e locale. Il nome giapponese e’ Kyoto Geisai Koryu Kaikan dove “Koryu” significa scambio mentre “Geisai” e’ una parola composta da due ideogrammi di cui il primo (gei) simboleggia l’arte intesa come la raccolta di un frutto a compimento di un processo partito dalla semina, e il secondo (sai) indica il margine indefinito tra le varie forme espressive. http://www16.plala.or.jp/jarfo/mysite1/aboutenglish.html
Hiroki Makino (Nagano, 1975) è professore di incisione presso l’Università Seika di Kyoto. La sua produzione artistica, incentrata sull’uso della tecnica tradizionale Mokuhanga, nasce dalla ricerca sul rapporto tra forme naturali ed artificiali, e più in generale tra uomo e natura. Partendo dalla forma di una foglia, l’elemento base della vita sulla terra , mutuando la tecnica di accumulo delle immagini propria dei frattali, crea disegni di notevole complessità e raffinatezza, che riproducono forme e oggetti legate alla produzione dell’uomo.
Shungo Kosugi (Kyoto, 1990) è scultore e docente presso una scuola media. Col suo lavoro realizza sculture figurative attraverso tecniche tradizionali di lavorazione della carta, dall’origami alla carta pesta. La sua opera è una riflessione filosofica sul concetto di uomo e sui confini tra soggetto e oggetto. Attraverso un percorso epifanico che conduce dal generale al particolare, le sue figure, sempre collocate in rapporto ad un contesto, pongono una domanda sulla posizione dell’uomo nell’universo, nel mondo, nel proprio paese, nella famiglia di origine, fino alla coincidenza con sé stesso; al di là di questo, rimane l’oggetto, come traccia di un passaggio.
KYOTO @ OHM è promosso dal Musée de l’OHM in collaborazione con JARFO, Istituzione Bologna Musei, stamperia d’arte Squadro e Nosadella.due.
Musée de l’OHM (Opening Here Museum) è un museo-mobile fondato dall’artista italiana Chiara Pergola all’interno di un comò del XIX secolo, ospite dal 2009 del Museo Civico Medievale di Bologna. La struttura formalizza un’idea di continuità tra la dimensione privata e quella pubblica, modellandosi sull’esempio di un antico luogo di coesistenza della dimensione abitativa e di quella produttiva pertinente alle nostre radici storiche, la casa-bottega di Pompei. Dal 2010 OHM collabora con MAMbo per la realizzazione di attività culturali e didattiche interdisciplinari, mentre la collocazione presso il Museo Medievale sottolinea la continuità tra produzione contemporanea e tradizionale.
http://pergolaxchiara.wordpress.com/ohm/
Mercoledì 12 febbraio ore 18.30
Nosadella.due
Via Nosadella 2, Bologna
Orario: mar ore 17; gio ore 18; ven-sab ore 12 con replica alle 15
Ingresso libero