Una serie di panels dedicati agli studi sulle condizioni di lavoro nel Golfo Persico e in Asia meridionale. Il collettivo - composto da artisti, scrittori, architetti, curatori - si batte per garantire la tutela dei diritti dei lavoratori la' dove si intersecano arte contemporanea, lavoro precario e capitale globale.
Okwui Enwezor ha invitato a partecipare
alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte il collettivo
Gulf Labor Coalition
,
che si batte per garantire la tutela dei diritti dei lavoratori là dove si
intersecano arte contemporanea, lavoro precario e capitale globale.
Il contributo della coalizione
alla
Biennal
e Arte 2015
prenderà
la forma di un report pubblico
in
una serie di
sedute plenarie dedicate alle indagini realizzate sulle condizioni di lavoro nel Golfo
Persico e in Asia meridionale
.
Tra i membri del gruppo figurano artisti, scrittori, architetti,
curat
ori e altri operatori culturali.
Il focus attuale di Gulf Labour Coalition è la costruzione di nuove istituzioni culturali sull’isola
Saadiyat, ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi. Ma che si tratti di prendere parte a un’azione diretta o
di diffondere immagi
ni particolarmente significative, la pratica di questo gruppo si esprime
comunque in un contesto pubblico che dipende dall’effetto leva, di tipo sia immaginativo che
tattico, esercitato dall’aggregazione di capitale sociale e culturale.
Recentemente
Gulf
Labor ha portato a compimento
52 Weeks
, una campagna durata un anno (da
ottobre 2013 a ottobre 2014) in cui artisti, scrittori e attivisti di diverse città e paesi hanno
contribuito settimanalmente con un lavoro, un testo o un’azione volti a mettere in ris
alto il
reclutamento forzato e le deplorevoli condizioni di vita e di lavoro dei manovali migranti ad Abu
Dhabi. Dato che il
suo
focus
sul lavoro
realizzato dai migranti in condizioni di pericolo riguarda
anche altre situazioni simili, ed è di portata glob
ale, la coalizione genera continuamente nuove
ricerche e nuove campagne di intervento.
Panels
mercoledì
29
luglio
2015
–
13
:00
>
1
5
:00
Alta Cultura
/
Lavoro Duro: il lavoro del Gulf Labor e dei suoi Alleati
Walid Raad, Nick McGeehan, Shaina Anand, Sha
ran Burrow, Renaud Detalle
Basandosi sul principi
o che la libertà degli artisti è
connessa ai diritti dei lavoratori che
costruiscono e mantengono gli spazi espositivi, la Gulf Labor Coalition si focalizza sul
miglioramento delle condizioni lavorative deg
li immigrati che lavorano alla costruzione della
nuova ondata di musei ad Abu Dhabi. I membri della coalizione presenteranno una visione generale del nostro lavoro e della nostra campagna di ricerca. Parteciperanno inoltre a questo
panel i rappresentanti d
i organizzazioni impe
gnate su questioni relative al Lavoro e ai Diritti
U
mani nel Medio Oriente: Human Rights Watch, Internat
ional Trade Union Confederation
e
l’
Ufficio
dell’
Alto Commissariato per i Diritti U
mani delle Nazioni Unite.
sabato
2
ago
sto
–
13:00
>
15:00
Voci Migranti, Futuri Globali
Ashok Sukumaran, Paula Chakarvartty, Nitasha Dhillon, Parimel Sudhakar
I p
aesi del Golfo Persico sono stati il crocevia di scambi culturali e di commercio tra l’Asia, il
Medio Oriente e l’Europa per centi
naia di anni. Abu Dhabi e Dubai sono città fatte da comunità di
immigranti provenienti da tutto il mondo, inclusi milioni di lavoratori emigrati dall’Asia
meridionale. I partecipanti all’incontro si chiederanno come dare maggiore visibilità alle vite, ai
d
esideri e alle esperienze di lavoratori provenienti dall’India e da altri paesi, all’interno del nostro
dibattito sui diritti dei lavoratori impegnati nella costruzione di musei e di istituzioni culturali
negli Emirati Arabi Uniti e altrove. Il panel consi
dererà la storia dell’emigrazione e dello scambio
culturale tra l’India e il Golfo, e le condizioni politiche ed economiche che delineano le difficili
condizioni attuali dei lavoratori immigrati nel Golfo. L’attenzione si sposterà sui movimenti sociali
nei
vari paesi di provenienza come l’India, e analizzerà i vari sforzi di mobilitazione portati avanti
dalle organizzazioni dei lavoratori, dai gruppi sui diritti degli immigrati, dai sindacati e altri
gruppi attivisti. I partecipanti discuteranno, inoltre, i
l processo di coalizione su scala mondiale che
si rifà all’attivismo e all’organizzazione al di là delle frontiere
in seguito alle rivolte arabe come
Occupy Wall Street e Black Lives Matter.
mercoledì,
5
agosto
–
15:00 > 17:00
Una nuova ondata di arti attiviste?
Greg Sholette, Mariam Ghani, Amin Husain, Noah Fischer, Guy Mannes
-
Abbott, Doris Bittar
Gli artisti non si limitano più a rappresentare solamente la trasformazione sociale ma stanno
intervenendo sempre più direttamente nella sfera della vita quoti
diana, cercando di provocare un
cambiamento radicale. Da Occupy Movement a Tahrir Square, dalla Siria a Maidan a Black Lives
Matter, e anche qui a Venezia con AB
-
Strike, sembra essersi risvegliata una vibrante società
culturale che spesso è inseparabile da
lle proteste di strada, dai raduni politici e da altre forme di
resistenze di massa. Nonostante le significative somiglianze con episodi passati di opposizione
culturale avvenuti negli anni 1920/1930 e 1960/1970, l’arte attivista attuale è auto organizzata
e
spesso ha uno spirito carnevalesco. L’obiettivo di questo panel è di esplorare queste e altre
dimensioni di quella che sembra essere oggi una nuova ondata di arte attivista.
sabato
,
9
agosto
–
15:00
>
17:00
A chi servono i Musei e le Biennali?
Andrew Ross, Okwui Enwezor, Terike Haapoja, Kaarin Taipale, Marco Barravalle
Le ragioni del
XIX
secolo che giustificavano le esposizioni artistiche in luoghi pubblici non sono
più valide oggi. Le idee paternalistiche dell’educazione delle masse attraverso l’arte
sono state
sostituite dal commercio speculativo del mondo dell’arte globale di oggi, dove musei, fiere e
biennali sono nodi del mercato ultra lussuoso. A quali bisogni rispondono queste istituzioni e
mega eventi? E quali scopi hanno ancora? I partecipanti
al panel discuteranno il boom attuale nella
costruzione di musei e nell’organizzazione di biennali; l’economia del lavoro che c’è dietro (sia degli artisti sia dei lavoratori); e anche la necessità di alternative che salvaguardano i mezzi di
sussistenza di
artisti indipendenti mentre mantengono in incubazione gli impulsi sociali vitali che
l’arte può canalizzare e liberare.
Presentazione
del Libro
Il libro
The Gulf: High Culture/Hard Labor
sarà
presentato
mercoledì 29 luglio
a
l Padiglione
Centrale
, Sala
F
,
ore 17.
00, nel contest
o
della
5
6.
Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale
di Venezia.
Edito dai membri del Gulf Labor e dal Professore della NYU Andrew Ross (e pubblicato da OR
Books)
,
The Gulf: High Culture/Hard Labor
documenta e analizza
la
campagna del Gulf Labor
Coalition per am
plificare la
situazione drammatica
dei lavoratori
immigrati
impegnati nel
la
costruzione dei nuovi
musei
su
ll’isola Saadiyat
,
ad Abu Dhabi.
Il libro include
i contributi
di
Haig Aivazian, Ayreen Anastas, Kadambari
Baxi, Doris Bittar, Paula
Chakravartty, Jordan Carver, Nitasha Dhillon, Rene Gabri, Mariam Ghani, Hans Haacke, Guy
Mannes
-
Abbott, Naeem Mohaiemen, Walid Raad, Andrew Ross, Gr
egory Sholette, Mabel Wilson e
G.U.L.F. (Gulf Ultra Luxury Faction).
Inoltre ripro
duce
un intero anno di opere d’arte
propagandistiche tratte dalla campagna
52 Weeks.
Informazioni e Contatto Stampa
Ufficio Stampa Arti Visive della Biennale di Venezia T. +39 041 5218849 infoartivisive@labiennale.org
Arena, Padiglione Centrale - Giardini
Entrata con il biglietto della 56. Esposizione Internazionale d’Arte.