Maria Grazia Cavenaghi-Smith - Milano European Parliament
Nel suo discorso in occasione dell'incontro dei Ministri degli Esteri dell'Unione europea a Bruxelles per riavviare le discussioni sul Trattato costituzionale dell'UE, Pat Cox, Presidente del Parlamento europeo, ha sollecitato i leader politici a compiere importanti progressi in questi due giorni di lavori, per consentire al vertice di giugno di giungere ad un accordo sulla costituzione.
"E' INDISPENSABILE UN ACCORDO SUL TRATTATO COSTITUZIONALE"
Nel suo discorso odierno, in occasione dell'incontro dei Ministri degli Esteri dell'Unione europea a Bruxelles per riavviare le discussioni sul Trattato costituzionale dell'UE, Pat Cox, Presidente del Parlamento europeo, ha sollecitato i leader politici a compiere importanti progressi in questi due giorni di lavori, per consentire al vertice di giugno di giungere ad un accordo sulla costituzione.
"Un accordo su una Costituzione europea è fondamentale su più fronti. Innanzitutto, per dare un chiaro segnale che l'Europa a 25 può funzionare. Molti sostengono che un' Europa con 25 membri sia troppo complicata, che ci siano troppi interessi e che non sarà mai efficace."
"Il segnale più forte che possiamo lanciare è proprio quello di accordarsi su un passo fondamentale e strategico come la Costituzione, con 25 Governi che giungono ad un accordo politico - ancora da ratificare, ma che porta a compimento almeno la prima fase. Il messaggio di un' efficiente Europa a 25 è un segnale importante che deve essere dato al più presto."
"Inoltre, ritengo che l'accordo su un Trattato costituzionale ci permetterà di lasciarci alle spalle più di un decennio di interminabili introspezioni su questioni di forma e di concentrarci sulla sostanza e sull'azione. Penso sia assolutamente indispensabile".
"Infine, la Costituzione stessa non è comparsa come un "turista per caso". Il suo momento è giunto perchè ci siamo resi conto che la nuova Europa richiede più efficienza e più democrazia e la Costituzione è il veicolo pensato per realizzarle entrambe."
"La sfida che i politici convinti dei benefici di un Europa riunita devono raccogliere ora è trovare l'ingrediente che è mancato lo scorso dicembre -lo spirito europeo del compromesso- la consapevolezza che il lavorare uniti ci rende più forti che il lavorare separatamente."
"Ritengo vi siano segnali positivi. Lo scorso dicembre ci fu un fallimento nel trovare l'appropriato spirito di compromesso, ma il Primo Ministro irlandese ha iniziato il suo giro di capitali -si è già recato in 12 capitali nella scorsa settimana e ne ha ancora 12 in programma- e so che egli crede si stiano compiendo progressi concreti per superare i problemi tecnici ancora in sospeso e, naturalmente, le grandi questioni politiche inerenti alle istituzioni e alla loro riforma".
"Quello su cui dobbiamo concentrarci in questo momento -e questo è ciò di cui si devono occupare oggi i Ministri degli Esteri- è risolvere quante più questioni possibili al livello di Ministri degli Esteri e non lasciare ai livelli più alti un eccessivo volume di decisioni - la nostra esperienza con il Trattato di Nizza ci insegna che alla fine quello non è il metodo migliore per ottenere i migliori risultati."