Fondazione Ambrosetti c/o Palazzo Panella
Palazzolo sull'Oglio (BS)
via Matteotti, 53
030 7403169 FAX 030 7403170
WEB
Body Proxi
dal 25/5/2005 al 26/5/2005
030 7403169 FAX 030 7403170

Segnalato da

Eventi e Comunicazione - Emanuela Filippi


approfondimenti

Norma Jeane



 
calendario eventi  :: 




25/5/2005

Body Proxi

Fondazione Ambrosetti c/o Palazzo Panella, Palazzolo sull'Oglio (BS)

Il mondo esterno. Incontro con Norma Jeane. Programmato come una serie di esibizioni in luoghi diversi, il lavoro dell'artista intende provocare riflessioni sul corpo umano, sulla sua forma e su come venga percepito nell'era dell'informazione tecnologica. Particolare importanza viene attribuita al fatto che il corpo sta diventando un'entita' astratta, il non-corpo. Conferenze a cura di Loredana Parmesani.


comunicato stampa

IL MONDO ESTERNO
Ciclo di conferenze a cura di Loredana Parmesani

26 maggio 2005, ore 20.30

A quale realtà, a quale mondo l’arte oggi si rivolge? Da sempre l’arte ha incluso nella propria ricerca il mondo esterno, da sempre lo ha indagato e rappresentato: ma oggi questo mondo sembra diventato solo documentabile.
In altre parole l’arte pare nella maggior parte dei casi limitarsi ad assumere il reale come fatto, registrandolo e mostrandolo nella sua cruda oggettività, un’oggettività che però difetta di concretezza, confluendo invece nella immaterialità della finzione.In alcuni casi lo sguardo dell’arte si rivolge ai fatti quotidiani, individuali o collettivi; in altri, alla finzione che coinvolge non solo il nostro agire, ma anche la nostra stessa identità; in altri ancora l’arte cerca un confronto fra il mondo interiore, intimo e privato, e tutto ciò che ad esso è esterno.
Gli artisti che la Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea invita al nuovo ciclo di conferenze appartengono a svariati ambiti di ricerca quali la pittura, il video, il teatro, la fotografia, tutti però impegnati ad individuare la dimensione in cui collocare ciò che è esterno.

Intervento della serata:
BODY PROXY - Norma Jeane

Districarsi nell’universo creativo unico e originale di Norma Jeane è un’impresa di non facile realizzazione. Innanzitutto esiste una questione legata alla sua identità, dato che Norma Jeane è il nome originario di Merilyn Monroe, morta proprio il giorno in cui l’artista nasce a Los Angeles, e cioè il 5 agosto 1962. La scelta della data è particolarmente significativa perchè solo attraverso la scomparsa del mito può riaffiorare il lato privato che la maschera della celebrità aveva a lungo rimosso, quello cioè di una persona scissa, a disagio con se stessa e il mondo. Appropriandosi dei dati anagrafici di un’altra persona, rinunciando a dichiarare una precisa identità sessuale e creando una proliferazione di personalità, Norma Jeane produce molteplici “copia e incolla”, in cui coesistono aspetti differenti che trascendono ogni possibile persona esistente. D’altro canto, in termini postmoderni, nessun individuo possiede un sé realmente definito e antitetico e ciò che sembra non è mai ciò che è. Coerentemente alle premesse, alla donna più fotografata della storia l’artista sceglie di opporre una totale mancanza fisica; Norma Jeane infatti non appare in pubblico se non come personalità multipla che si concretizza nelle persone che di volta in volta sono protagoniste di una performance: una bionda che accoglie il pubblico in galleria, oppure una donna silenziosa che svuota decine di contenitori di acqua distillata, o ancora una giovane hostess sottoposta al monitoraggio di alcuni elettro-stimolatori o un professore di economia sperimentale che discute della relazione fra economia e arte. Norma Jeane è ognuno e allo stesso tempo nessuno di loro perchè l’identità è un artificio che non esonera tuttavia dall’essere responsabile. Nelle sue opere e performances l’artista avvia una riflessione sulla relazione che lega l’individuo al sogno della merce, al seducente sistema della cose, una seduzione che porta con sé la distruzione e la morte. L’utilizzo di oggetti di uso quotidiano e domestico, come congelatori, lampade UVA, motociclette, lettini da massaggio estetico, induce a riflettere sul rapporto che ognuno ha con le cose, sottolineando quanto questi oggetti tendano sempre più a mettere in crisi ogni autonomo movimento nella vita di tutti i giorni: piccole sicurezze ma anche macchine diaboliche che minano il libero pensare ed agire di ognuno. Esasperando tutte le componenti formali, funzionali e tecnologiche dell’oggetto, Norma Jeane ne riscopre l’elemento emozionale, la resa performativa: gli oggetti funzionano all’eccesso della loro potenzialità tecnica fino a raggiungere il grado massimo che corrisponde alla loro distruzione, al loro sacrificio nella iperfunzione. Non a caso l’artista titola questi lavori Potlatch, un rito tribale dove la lotta fra i due contendenti si misura sulla capacità di distruggere i propri beni e dove la vittoria sta nell’acquisire prestigio e stima proprio attraverso il distacco dalle cose. Nelle opere di Norma Jeane è l’oggetto stesso al centro di questo rituale: il congelatore, la lampada UVA, la motocicletta, nonostante l’esuberanza di funzione richiesta, portano a termine il proprio compito fino ad arrivare all’autodistruzione: la morte dell’oggetto nel suo eccesso di funzione si mostra come esaltazione di un bello tradotto in sacrificio. I lavori di Norma Jeane mostrano perciò, attraverso un sabotaggio consumato pubblicamente e creato a regola d’arte, quanto la tecnologia seduttiva sappia inserirsi nel dibattito artistico contemporaneo con una risposta che raggiunge o ritrova l’assoluto estremo, quello della morte.

Il progetto Body Proxy è stato pensato e ideato da Norma Jeane in stretta collaborazione con il curatore Giovanni Carmine e presentato in diverse forme a Zurigo (Helmhaus, Centro per l’arte contemporanea), a Friburgo (Kunstverein, Associazione per l’arte) e a New York (Istituto Svizzero di Cultura). Programmato come una serie di esibizioni in luoghi diversi, il lavoro di Norma Jeane intende provocare riflessioni sul corpo umano, sulla sua forma e su come venga percepito nell’era dell’informazione tecnologica. Particolare importanza viene attribuita al fatto paradossale che il corpo sta diventando un’entità astratta, il non-corpo: infatti non ci sono corpi presenti nelle esposizioni Body Proxy, ma sempre suggeriti e “autorizzati” a rappresentare il corpo stesso. Per esempio, le lenti a contatto giornaliere indossate da una persona durante un anno, raccolte in un contenitore, diventano l’archivio di tutto ciò che è stato visto; un comodo divano è spruzzato a intermittenza di ferormoni da un nebulizzatore; i capelli dell’artista sono raccolti in una matassa per la lunghezza di 100 km. Body Proxy vuole perciò essere per il visitatore un’esperienza sensoriale e intellettuale, un invito a prendere nuovamente contatto con il proprio corpo e a ridiventare coscienti della propria natura fisica. Del progetto Body Proxy è disponibile presso il bookshop della Fondazione un catalogo ideato da Cornel Windlin e pubblicato da JPR|Ringier; include testi di William S. Burroughs, Umberto Galimberti e Paul Virilio, con saggi di Alessandra Galasso e Giovanni Carmine.

Note biografiche
Norma Jeane nasce a Los Angeles il 5 agosto 1962.

Mostre personali
2005: - BODY PROXY/parte 3, Kunstverein, Freiburg/D (a cura di Giovanni Carmine);
- BODY ROXY/parte 2, Swiss Institute, New York/US (a cura di Giovanni Carmine)
2004: - BODY PROXY/parte 1, Helmhaus, Zurigo/CH (a cura di Giovanni Carmine)
1998: - Cool Under Pressure, Galleria Placentia Arte, Piacenza
1995: - Romance, Galleria Bianca Pilat, Milano
1994: - Washing Paintings, Palatrashardi, Milano

Mostre collettive (Tra le numerose mostre collettive si segnalano)
2006: - NGA, MALBA, Buenos Aires/ARG (a cura di Christoph Doswald)
2005: - NGA, Forum Ludwig, Aachen/D (a cura di Christoph Doswald)
- Interessi Zero!, GCAC Trento (a cura di Pierluigi Sacco e Marco Senaldi)
2003: - Il Possibile dal Punto Zero, Fondazione Ambrosetti, Palazzolo sull'Oglio (a cura di Loredana Parmesani)
2002: -Tempo, MoMA QNS, New York/US (a cura di Paulo Herkenhoff)
- Nuovo Spazio Italiano, GCAC, Trento (a cura di Giorgio Verzotti e Fabio Cavallucci)
- Unloaded. Coming Up for Air, Oberschan-Wartau/CH (a cura di Giovanni Carmine e Katerine Hug)
2001: - Italian Studio Program 2000-2002, Palazzo delle Esposizioni, Roma (a cura di Giacinto Di Pietrantonio)
- Strangers/Etrangers, PS1 Clocktower Gallery, New York/US (a cura di Paulo Herkenhoff);
2000: - Hops!, LinkProject, Bologna (a cura di Andrea Lissoni, Guido Molinari e Luca Vitone)

---

Prossimi appuntamenti

Sabato 28 maggio, ore 11.00 Inaugurazione della mostra I laboratori didattici della Fondazione: tre esperienze a confronto. Scuola per l’Infanzia “Paola Guarneri” di Palazzolo sull’Oglio, Scuola per l’Infanzia “San Giovanni” di Chiari e Scuola Elementare di Urago, classe IV A

Entro la fine del mese di ottobre, la Fondazione Ambrosetti organizza una visita guidata alla 51^ Esposizione Internazionale d’Arte – Biennale di Venezia. Chi fosse interessato è pregato di contattare al più presto la segreteria della Fondazione

---

Immagine: Potlach 10.1 / I Am That Which Must Ever Surpass Itself 2003/2005, hair, teflon, 13.5 x 6 cm

Ufficio Stampa: EVENTI E COMUNICAZIONE
Emanuela Filippi, 02/45479017

Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea
Palazzo Panella, Palazzolo sull’Oglio (BS)

IN ARCHIVIO [66]
Paolo Borrelli
dal 22/9/2011 al 23/10/2011

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede