Criminalità , hip hop e condizione giovanile. Introduce e coordina Carlo Infante. Intervengono: Giancarlo de Cataldo, magistrato e autore di "Teneri assassini" (Einaudi) e "Terroni" (Theoria) da cui è tratto "Acido Fenico". Pier Francesco Pacoda, critico musicale e autore di "Hip Hop italiano" (Einaudi). Vittorio Gaeta, magistrato. Salvatore Tramacere e il Sud Sound System, regista e protagonisti di "Acido fenico".
Criminalità , hip hop e condizione giovanile.
Intervengono:
Giancarlo de Cataldo, magistrato e autore di "Teneri assassini" (Einaudi) e
"Terroni" (Theoria) da cui è tratto "Acido Fenico"
Pier Francesco Pacoda, critico musicale e autore di "Hip Hop italiano" (Einaudi)
Vittorio Gaeta, magistrato
Salvatore Tramacere e il Sud Sound System, regista e protagonisti di "Acido
fenico"
Introduce e coordina Carlo Infante
Il teatro può espandere quel principio di condivisione che nella vita quotidiana
non sempre è facile alimentare: partecipiamo al gioco della rappresentazione
creando una visione, e, tendenzialmente, un pensiero, insieme agli spettatori
che condividono con noi quello stesso spazio-tempo extra-ordinario.
Un'occasione come quella offerta dallo spettacolo "Acido Fenico" può diventare
così il detonatore di una problematica insidiosa come quella della criminalitÃ
giovanile, per farci riflettere e condividere una riflessione intorno a quei
rituali, comportamenti, linguaggi che si misurano con una violenza che va oltre
l'aspetto del disagio e della patologia sociale.
Il fatto poi che in quello spettacolo la funzione del coro venga espressa da una
delle posse più rappresentative dell'hip hop italiano, rilancia il gioco,
toccando il tasto sul valore di un codice proprio, la voce di una condizione
giovanile che possiede delle proprie "lingue" e che nel caso dei Sud Sound
System sa coniugare il dialetto salentino delle tradizioni locali con il
ragamuffin e i ritmi dub della musicalità tribale globale. Nel "furore del dire"
e nell'uso delle parole come proiettili, reificati, giocati nell'agone musicale
è possibile così intravedere una via di salvezza. Chi ha detto "il rock'n roll
m'ha salvato la vita"?
Il rock, il punk e oggi il rap sanno infatti scandire il tempo della radicalitÃ
comportamentale di nuova generazione che sa trattare con la violenza,
esorcizzandola, narrandola anche, come in certi canti popolari che sapevano
evocare il senso del conflitto tra marginalità sociale e redenzione
rivoluzionaria.
Con il tramonto delle ideologie la rabbia e la marginalità rimangono senza
sbocco e la violenza rimane "celibe", fine a se stessa, senza motivo, generata
spesso dalla noia, l'apatia inerte, l'estremo non rispetto dell'altro,
pericolosissima, incontrollabile.
Parlare della violenza, dare parole nette alle cose più lorde, può servire
quindi per porre in luce alcune di quelle zone oscure che in questo modo,
cantandole, scrivendole, mettendole in scena, parlandole, navigandole nel web,
possono ,forse, emanciparsi dal male o perlomeno da quella inerzia che spesso lo
genera. (carlo infante)
Lecce, Koreja Cantieri Teatrali, 11 dicembre 2000 ore 18.
Per info: Koreja 0832 242000 ctkoreja@tin.it
Un diario di bordo dell'evento verrà realizzato online
:-) carlo infante
via bligny 10
10122 torino
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