"Comunicazione audiovisiva e interattivita' per un dialogo tra le culture" alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica al Lido di Venezia.
"Comunicazione audiovisiva e interattivita' per un dialogo tra le culture"
alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica
Lido di Venezia
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Venerdi 7 Settembre 2001, ore 9.30
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Siamo giunti quest'anno alla VII edizione della Conferenza euromediterranea sul cinema promossa dall'Ufficio per l'Italia del PE nell'ambito della Mostra del Cinema. Questa iniziativa, divenuta un'appuntamento ricorrente al Festival di Venezia, è nata grazie alla volontà dell'on. Luciana Castellina (allora presidente della commissione cultura del Parlamento europeo e oggi Presidente di Italia Cinema), e dell'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo che l'ha fatta propria e l'ha inserita in una serie di convegni intitolati "Quaderni del Parlamento europeo", volti ad approfondire varie tematiche d'attualità .
A partire dal secondo anno, l'UNESCO si è offerto di organizzare tali convegni e da qui è nata questa preziosa collaborazione.
I titoli delle passate edizioni indicano chiaramente le priorità e la loro evoluzione nel tempo:
· 1995 - Dimensione cinema nel nuovo assetto euromediterraneo
· 1996 - Multimedia e comunicazione: lo scenario mediterraneo
· 1997 - Cinema mediterraneo: le strategie dei valori
· 1998 - Cinema mediterraneo tra innovazione e tradizione
· 1999 - Audiovisivo mediterraneo e area di libero scambio
· 2000 - Rivoluzione digitale e nuove culture
Ci si potrebbe chiedere: perchè il Parlamento europeo e perchè il cinema? Sin dall'inizio si è voluto cogliere lo spunto di questa grande manifestazione, il Festival di Venezia, che esalta il cinema in quanto veicolo di cultura, per parlare dei problemi attinenti al cinema europeo.
Si tratta di sottolineare il ruolo del cinema quale mezzo di promozione della cultura da un lato e dall'altro quale legame tra tale cultura e le nuove tendenze.
Che cosa significa tutelare il cinema europeo e tutelarlo da che cosa? Significa promuovere la cultura e i valori dell'Europa, anche attraverso il sostegno alla produzione cinematografica europea rispetto alla cultura e ai valori del cinema non europeo, o se vogliamo, più specificamente del cinema nordamericano.
Il PE, e in particolare la sua commissione per la cultura, di cui l'on. Gargani è il Presidente, si occupa da sempre, attivamente, della difesa della cultura europea.
Accedendo al sito del Parlamento europeo, per avere un'idea di cio' che è stato fatto sino ad oggi in questo settore, risulta subito evidente l'importanza attribuita dalla nostra Istituzione al ruolo del cinema. Sono infatti innumerevoli le direttive, i programmi e le azioni avviati. Citero' solo alcuni degli innumerevoli titoli:
· "Audiovisivo: formazione dei professionisti dell'industria europea dei programmi - Media II"
· "Mass media: creazione di un Fondo europeo di garanzia per incoraggiare la produzione cinematografica e televisiva"
· "Audiovisivo: Media II 1996-2000 - Programma per lo sviluppo e la distribuzione delle opere europee"
· "Società dell'informazione: industria europea di contenuto multimediale, programma pluriennale INFO 2000"
Perchè il cinema mediterraneo?
Il cinema costituisce il linguaggio comune fra tante realtà diverse, a volte anche drammatiche, che ritroviamo nei vari paesi, linguaggio che ci aiuta a comunicare nuovi valori di tolleranza per promuovere la pace in regioni colpite da conflitti e da squilibri socio-economici quali il Medio Oriente, i Balcani, l'Algeria ecc.
Abbiamo voluto, grazie a questa serie di convegni, avviare un dibattito che va oltre le frontiere e propone il Mediterraneo quale bacino di creatività che unisce l'Europa all'Africa e all'Asia. In questo modo la matrice culturale mediterranea, all'origine dell'attuale civiltà occidentale, viene esaltata in tutta la sua attualità e "globalità ". Il Cinema euromediterraneo si è fatto testimone dei grandi valori di democrazia, di libertà , di diritti umani che divengono soprattutto fattori di identificazione sociale al di là delle differenziazioni economiche e culturali. Valori ormai divenuti universali e che testimoniano il carattere specifico del cinema euromediterraneo differenziandolo totalmente dal cinema nordamericano e asiatico.
Perchè parlare di rivoluzione digitale, nuove culture ed interattività ?
La risposta è ovvia. Le nuove tecnologie hanno aperto la strada a nuove forme di espressione multiculturale e multimediale di cui il cinema è l'esempio più rappresentativo. E' fondamentale dare una visione aggiornata della rapidità con la quale i cosiddetti "paesi terzi" sono stati in grado di sviluppare le nuove tecnologie per una progressiva integrazione sia economica che culturale. I rapporti tra i paesi e le culture non vanno più visti in termine di dominio ma di interazione e collaborazione.
Il Parlamento europeo vuole analizzare ed approfondire il valore delle politiche comunitarie al fine di promuovere il ruolo del cinema come fattore sensibile della rivoluzione digitale in atto nel settore delle comunicazioni.
Perché il Parlamento europeo chiede una reale cooperazione culturale nell'Unione europea?
Dal 1974 il Parlamento europeo sottolinea la necessità di una vera e propria politica culturale a livello europeo poichè essa é fondamentale per lo sviluppo di una coscienza collettiva europea. Essa agisce conteporaneamente da fattore di coesione, d'identità e di partecipazione democratica dei cittadini d'Europa ad un destino comune.
Tramite i numerosi programmi degli anni passati (Kaleidoscopio, Arianna, Raffaello,etc.) ed il programma quadro "Cultura 2000", attualmente in vigore, il PE intende promuovere e sostenere, con finanziamenti di varia natura, progetti transnazionali nel settore della cultura. Si tratta del primo approccio sistematico ad una vera politica culturale europea.
Il PE ritiene tuttavia che i fondi destinati alla cultura non siano sufficienti, chiede quindi alla Commissione europea che vengano aumentati ed invita gli Stati membri a consacrare almeno 1% delle risorse pubbliche a tale settore.
Il Parlamento europeo chiede altresi una interpretazione positiva del principio di sussidiarità promuovendo una cooperazione più sistematica tra le azioni lanciate a livello europeo nel settore della cultura e le politiche culturali nazionali affinchè non si perda il valore aggiunto generato da tali sinergie.
Poiché, solo attraverso lo scambio sistematico di informazioni sulle innovazioni istituzionali e amministrative e sulle attività di maggiore successo é possibile far conoscere ed applicare le migliori pratiche in tutti i paesi dell'UE.