Spazio Oberdan
Milano
viale Vittorio Veneto, 2
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WEB
L'artista e il testimone
dal 3/11/2008 al 3/11/2008
ore 18

Segnalato da

Pinuccia Merisio



approfondimenti

Paolo Fabbri



 
calendario eventi  :: 




3/11/2008

L'artista e il testimone

Spazio Oberdan, Milano

Incontro con Paolo Fabbri nell'ambito del progetto pubblico Questions Questions. Durante la conferenza il filosofo rispondera' alle domande di Alfredo Jaar affisse in tutta Milano: 15 domande dirette, radicali, inequivocabili che sono alla base del progetto pubblico ideato in occasione della mostra It Is Difficult.


comunicato stampa

Martedì 4 novembre, presso lo Spazio Oberdan, nell’ambito del progetto pubblico Questions Questions pensato da Alfredo Jaar: incontro con Paolo Fabbri dal titolo “L’artista e il testimone”.

Presso lo Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2, martedì 4 novembre alle ore 18: incontro con Paolo Fabbri dal titolo L’artista e il testimone, promosso dalla Provincia di Milano.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Paolo Fabbri risponderà alle domande di Alfredo Jaar affisse in tutta Milano.
Quindici domande dirette, radicali, inequivocabili che sono alla base del progetto pubblico Questions Questions, ideato da Alfredo Jaar in occasione della mostra It Is Difficult e che la affiancherà in tutta la sua durata: Cos’è la cultura? - Cultura dove sei? - La cultura è critica sociale? - La cultura è necessaria? - La cultura è politica? -La religione è cultura? - La cultura dell’emergenza... - Abbiamo dimenticato la cultura? - Alla ricerca della cultura a Milano... - Alla ricerca di Gramsci a Milano... - Alla ricerca di Pasolini a Milano... - Quali sono le responsabilità della cultura? - L'intellettuale è inutile? - La politica ha bisogno della cultura? - La cultura fa volare l'Italia?

Per Alfredo Jaar l’arte non riguarda tanto ciò che si fa, ma ciò che si è. È un ambito di riflessione, un modo per sentirsi parte di un’epoca e di una collettività, per partecipare a fenomeni che investono tutti noi. L’attenzione al contesto in cui di volta in volta si trova a operare, unita a una sensibilità critica e all’idea che la realtà possa essere non solo raccontata, ma costruita, l’ha portato in diverse situazioni a ideare progetti specifici attraverso i quali confrontarsi direttamente con la collettività del luogo.
L’Italia, così orgogliosa del proprio passato culturale, gli ha ispirato Questions Questions, che verte sulla doppia valenza della cultura come esito, ma anche come motore di sviluppo sociale, e sulla possibilità, da parte della cultura, di interagire con il contesto sociale e politico come vero e proprio agente di trasformazione del mondo in cui viviamo. Il progetto verte anche sulla mancanza di consapevolezza rispetto a cosa la cultura realmente sia, sulla sua spettacolarizzazione, sulle sue connivenze, sulla troppo frequente confusione tra cultura e intrattenimento “culturale”. Jaar è convinto che proprio in un momento di precarietà, con un mondo angustiato da insicurezze e da tensioni, una rinnovata spinta culturale possa contribuire a individuare nuovo senso e nuovi valori, mentre dove manchi una visione d’insieme la percezione della realtà e degli altri resterà necessariamente frammentaria, parziale, superficiale, e rischierà di lasciare spazio a zone d’ombra e d’irresponsabilità. La cultura, con la sua attenzione al presente e con la sua energia costruttiva, può costituire un tessuto connettivo, può rappresentare questa visione d’insieme.

Il progetto Questions Questions è costituito da un’affissione pubblica – con spazi forniti da IGP Decaux e da MBA Group, oltre all'affissione di manifesti negli appositi spazi comunali – che comprende anche video-proiezioni sui megaschermi della città, box illuminati nelle stazioni della metropolitana milanese e autobus decorati. Il progetto comprende inoltre la distribuzione di materiali grafici come manifesti e cartoline. Presso l'info-point di Spazio Oberdan sono infatti a disposizione dei visitatori i poster relativi alle 15 domande. Inoltre, 150.000 cartoline promocard, ovvero 10.000 cartoline per ogni domanda, sono in distribuzione al pubblico in diversi luoghi cittadini.
Allo Spazio Oberdan è anche presente un contenitore per la raccolta delle cartoline compilate. I cittadini e gli interessati sono invitati in questo modo o attraverso il sito (http://www.alfredojaar.net/questions.questions) appositamente dedicato ad esprimere commenti, osservazioni, suggerimenti.

Paolo Fabbri, nato a Rimini il nel 1939, insegna Semiotica e Semiotica dell'Arte alla Facoltà di Arti e Design, IUAV, Istituto Universitario di Architettura, Venezia, come professore di prima fascia. Ha insegnato a Firenze, Urbino, Palermo, Bologna, Roma Due, a Parigi (Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales; Paris V, Sorbonne; Collège International de Philosophie); in USA (UC San Diego, UC Los Angeles), Canada (University of Toronto) e altrove (Australia, Canada, Spagna, Brasile, Argentina, Messico, Lituania, ecc.). Direttore del Laboratorio Internazionale di Semiotica a Venezia (LISAV), presso il Dipartimento Arti e Design (DADI), IUAV. E' membro del dottorato d'eccellenza Studi sulla rappresentazione visiva, Università di Siena, (SUM, Istituto di Scienze Umane, Firenze) e del dottorato di Teoria e storia dell'arte, Università di Venezia. Ha scritto libri, articoli, edito e tradotto libri sui problemi del linguaggio e della comunicazione. Ha svolto un'attività nazionale ed internazionale di pubblicazioni (riviste, collezioni) e di ricerca. Fa parte del comitato scientifico o editoriale di numerose riviste ed istituzioni nazionali e internazionali. Ha fondato il Centro di Semiotica di Urbino. Ha diretto dal 1992 al 1996 l'Istituto Italiano di Cultura a Parigi; dal 1997 al 1998 è stato direttore del Mystfest (Festival di Cinema del Giallo e del Mistero) di Cattolica; dal 1999 al 2001 Consigliere Scientifico del Prix Italia (RAI -TV); dal 2004 al 2006 è stato presidente del Festival dei Popoli di Firenze. E' presidente de l'Institut de la Pensée Contemporaine, Université de Paris VII "D. Diderot" (Parigi), Chevalier des Palmes Académiques del Ministère de l'Education National et Officier des Arts et des Lettres del Ministero della Cultura in Francia.

Pubblicazioni: Tactica de los signos, Gedisa Editore, Barcellona, 1996 (seconda ed. 1999); “La Svolta Semiotica”, Laterza, Roma, 1998 (terza ed. 2003); “Elogio di Babele”, Meltemi Ed., Roma, 2000 (seconda ed. 2003); “Segni del tempo”, Meltemi Ed., Roma, 2004. Ha curato l'antologia in due volumi Semiotica in nuce, (con G. Marrone), Meltemi Ed., Roma, 2000 e 2001; “Morfologia del semiotico” di R. Thom, Meltemi, Roma, 2006; “Semiotica. Dizionario ragionato di teoria del linguaggio” di A. J. Greimas e J. Courtès, B. Mondadori, Milano, 2007.
Dirige la collezione Il Metodo semiotico, Bruno Mondadori Editore, Milano, e Teoria della Cultura, Progetto Leonardo, Società Editrice Esculapio, Bologna.

Prossimo appuntamento: martedì 9 dicembre con Emanuela De Cecco (critico d'arte e docente di Storia dell'arte contemporanea e Semiotica dell'immagine presso la Libera Università di Bolzano) dal titolo Quando un quadro non ha né la cornice né un muro bianco. Arte e/o pubblicità nello spazio urbano.

Informazioni al pubblico:
Spazio Oberdan, tel. 02 77406300/6302; http://www.provincia.milano.it/cultura

Spazio Oberdan
viale Vittorio Veneto 2 Milano

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