Temporally
Kicka Martin,
Way Home
2'
2008
Courtesy dell'artista
Quarta coppia di artisti di "Tusovka", il progetto di Viviana Checchia
per 2Video
Con questa coppia di artisti si apre un'ulteriore parentesi di "Tusovka
il cui obiettivo non consiste unicamente nella scoperta di giovani artisti
slovacchi, ma anche nel possibile confronto e dialogo con artisti italiani.
Questi due video non rappresentano quindi solo un parallelismo tra due differenti
realtà culturali, ma descrivono una diversa concezione temporale resa, in entrambi i
casi, grazie all'iterazione tra un tempo come quello del viaggio o creato da una TV
accesa, a noi più familiare, e quello naturalmente lento e pacato di una lumaca.
Conversazione tra Francesca di Nardo e Viviana Checchia
Francesca di Nardo: Alcuni giorni fa parlando con una curatrice di origine
slovena ci siamo soffermate a discutere sul concetto di 'Paesi dell'Est'.
Valutandolo anacronistico e poco attinente alla realtà geo-politica attuale, mi ha
suggerito di sostituirlo con quello di 'Europa Centrale'. Dopo aver vissuto e
lavorato in Slovacchia come giudichi questo spostamento terminologico?
Viviana Checchia: Probabilmente a livello geo-politico è di sicuro più
corretto, ma resta il fatto che non cerchiamo la stessa definizione per paesi come
la Francia, la Spagna o l'Italia messi insieme, non vogliamo elaborare un termine
geo-politicamente corretto per riferirci a loro. Quando si usa, impropriamente,
Paesi dell'Est non è alla geografia che stiamo facendo riferimento, ma all'ex
blocco: un blocco sì geografico, ma soprattutto politico e sociale.
FdN: 'Tusovka' è il termine che hai scelto come titolo del tuo progetto
speciale per 2Video, rispondendo al mio invito aperto a curatori ed artisti di
prendersi in carico la curatela della rassegna per un tempo determinato. Da dove
proviene questo termine?
VC: Si riferisce ad una rete spontanea in cui sono coinvolti pittori,
scultori, critici, galleristi e collezionisti. Una comunità collaterale, che cerca
di sopperire alle carenze organizzative dello Stato. Un network, che interviene in
modo diretto attraverso mostre, happening, performance. Un attivismo che ha come
obbiettivo la ridefinizione di ambiti e territori.
Ho scelto questo termine perché in qualche modo mi identifico con esso, con la sua
metodologia.
FdN: E' un termine che mi dicevi è stato coniato e utilizzato da Viktor
Misiano, giusto?
VC: Esatto. Considero Viktor Misiano, insieme con Slavoj Zizek, uno dei
migliori riferimenti per parlare di questo nuovo orizzonte rivolto al bizzaro
est come quest’ultimo lo definisce.
FdN: Che legame c'è - se c'è - tra l'atteggiamento e la volontà della Tusovka
e la situazione attuale dei paesi dell'Europa Centrale, soprattutto in termini della
'ridefinizione' cui abbiamo prima accennato?
VC: E' strano ammetterlo, ma il legame che io vedo con l'atteggiamento della
Tusovka non è riferito alla Slovacchia o all'Armenia, paesi che al momento fanno
parte della mia ricerca, ma all'Italia stessa. Mi sto dedicando alla Tusovka perché
nel mio paese riscontro un vuoto istituzionale, una carenza, cosa che non ritrovo
nelle così detta Europa Centrale.
FdN: Sono d'accordo con te, la situazione italiana - scevra di un ruolo forte
delle 'istituzioni' - necessita di un movimento spontaneo... e spero che gli sforzi
e le energie in questa direzione ci siano. Pur non conoscendo la Tusovka fino a poco
tempo fa, credo di poter affermare che 2Video e UnDo.Net vadano proprio in questa
direzione... Com'è invece la scena slovacca più in generale?
VC: Ci sono vari aggettivi per descriverla: fresca, intraprendente, giovane.
Mai come in Repubblica Slovacca ho sentito la libertà di fare, rischiare,
sperimentare. La spinta creativa è incalzante ed il panorama artistico è in totale
fermento.
La mia ricerca si basa completamente sull’incontro diretto con i protagonisti del
sistema. Non parlando slovacco ed avendo a disposizione solo pubblicazioni in lingua
slovacca ho fatto diventare l’intervista lo strumento principale della mia attività.
Non è stato facile, ma è stato, e spero sarà, interessante e rischioso.
FdN: Come hai selezionato gli artisti e le opere che stai presentando su 2Video?
VC: La selezione degli artisti è stata molto complessa. Mi sono interessata
dalla produzione video e new media dal primo momento in cui sono arrivata in
Repubblica Slovacca, sapevo che era questo il mio interesse primario. Ho contattato
le varie accademie e sono stata invitata ad avere un approccio diretto con loro e
con i loro studenti.
Ho scoperto degli immensi archivi di video che sono stati messi a mia totale
disposizione. Ho avuto il totale appoggio da parte del Platform DigiVAF(ex) of
accademy BB-SK dove ho anche tenuto una conferenza pubblica sul video in Italia e
Spagna. Ho poi individuato dei temi, dei filoni. Questi artisti parlano di viaggio,
di consumismo, di linguaggi e sono interessati all'uso del new media nel video. Ho
costruito mentalmente delle analogie tra di loro e tra vari artisti italiani con i
quali ho collaborato durante quest'anno. Il processo è stato lungo ed e' ancora in
divenire.
FdN: Mi puoi dire qualcosa in più su ciascuno degli artisti di cui vedremo i
video in queste sei settimane di Tusovka? Chi sono, come si orienta la loro ricerca?
VC: Gli artisti protagonisti di 2Video ‘Tusovka’ sono Richard Kitta, Boris
Viatovic, Lucka Dovicakova, Lukas Matejka, così come Silvia Giambrone, Mauro
Romito, Valentina Miorandi ed altri.
La loro ricerca si spinge verso una critica sociale, una sperimentazione del reale
attraverso il video ed il new media che ci permetterà di capire e leggere vari punti
di connessione e similitudine tra artisti di provenienza e background diversi.
Usano un linguaggio spesso semplice ma molto profondo analizzando con uno sguardo
puro il "disagio della post-modernità" così come lo ha definito Bauman.