Preghiera
Marcantonio Lunardi, Default
2'53'' 2012 HD
Courtesy dell'artista
Default è un'opera sulla disillusione di un sistema arrivato a un punto di svolta. Un uomo, da solo, siede in mezzo alle macerie di una fabbrica abbandonata davanti a un telefono. La sua mano stringe la cornetta e la porta all'orecchio. A rispondergli è una serie di segreterie telefoniche, i cui toni metallici, come un filtro tra lo stato e i cittadini, lo convogliano in una sospensione vitale fatta soltanto di attesa.
Video tratti dall'archivio online:
ART HUB
> video e suono > arte > territorio >
Sei un video o sound artista? Inserisci le tue opere nell'archivio per far conoscere il tuo lavoro e partecipare a workshop, eventi e laboratori
2'53'' 2012 HD
Courtesy dell'artista
Default è un'opera sulla disillusione di un sistema arrivato a un punto di svolta. Un uomo, da solo, siede in mezzo alle macerie di una fabbrica abbandonata davanti a un telefono. La sua mano stringe la cornetta e la porta all'orecchio. A rispondergli è una serie di segreterie telefoniche, i cui toni metallici, come un filtro tra lo stato e i cittadini, lo convogliano in una sospensione vitale fatta soltanto di attesa.
Video tratti dall'archivio online:
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Alessandro Fonte, Unisono
2'36'' 2013 Full HD
Courtesy dell'artista
Spazio svuotato, tracce, rovine, polvere. Due aspiratori accesi senza manovratori. Un uomo rivolto verso un arco murato, intona al violino un’unica nota in unisono con il frastuono delle macchine. L’opera parte da riflessioni sulla formazione e decadimento della memoria, e sulla condizione di solitudine del ricordo. Isolato, all’interno di uno spazio svuotato che conserva tracce non pienamente decifrabili, frammenti di passato inafferrabile, l’uomo è in bilico tra l’oblio e l’estenuante tentativo di mantenere viva la testimonianza. La presenza umana è sovrastata, anche numericamente, dalle macchine che, se per un verso sono delegate stancamente alla rimozione dei residui, della patina, allo svuotamento dello spazio, dall’altro riempiono l’ambiente di rumore. L’uomo si ri-accorda al brusio che lo circonda.
2'36'' 2013 Full HD
Courtesy dell'artista
Spazio svuotato, tracce, rovine, polvere. Due aspiratori accesi senza manovratori. Un uomo rivolto verso un arco murato, intona al violino un’unica nota in unisono con il frastuono delle macchine. L’opera parte da riflessioni sulla formazione e decadimento della memoria, e sulla condizione di solitudine del ricordo. Isolato, all’interno di uno spazio svuotato che conserva tracce non pienamente decifrabili, frammenti di passato inafferrabile, l’uomo è in bilico tra l’oblio e l’estenuante tentativo di mantenere viva la testimonianza. La presenza umana è sovrastata, anche numericamente, dalle macchine che, se per un verso sono delegate stancamente alla rimozione dei residui, della patina, allo svuotamento dello spazio, dall’altro riempiono l’ambiente di rumore. L’uomo si ri-accorda al brusio che lo circonda.