Rebecca Agnes
Vincenzo Agnetti
Mario Airo'
Pierre Alechinsky
Giovanni Anselmo
Stefano Arienti
Arman
Jacques Lepage
Elisabeth Aro
Abel Auer
Kai Althoff
Armin Kramer
Darota Jurczak
Gabriella Benedini
Joseph Beuys
Irma Blank
John Bock
Alighiero Boetti
Christian Boltanski
Louise Bourgeois
Maria Fluxa'
Botto & Bruno
Alberto Burri
Emilio Villa
Sophie Calle
Giuseppe Capogrossi
Enrico Castellani
Maurizio Cattelan
Eduardo Chillida
Edmond Jabes
Francesco Clemente
Claudio Costa
Enzo Cucchi
Hanne Darboven
Niki De Saint Phalle
Tacita Dean
Marta Dell'Angelo
Mark Dion
Marcel Dzama
Max Ernst
Luciano Fabro
Matteo Fato
Peter Fischli
David Weiss
Lucio Fontana
Alain Jouffroy
Gunther Forg
Hamish Fulton
Gelatin
Gilbert & George
Carlo Guaita
Keith Haring
Damien Hirst
Rebecca Horn
Jacques Roubaud
Peter Hutchinson
Marcello Iori
Emilio Isgro'
Ilya Kabakov
Massimo Kaufmann
On Kawara
William Kentridge
Anselm Kiefer
Martin Kippenberger
Jannis Kounellis
Maria Lai
Fernand Leger
Sol LeWitt
El Lissitzky
Marcello Maloberti
Filippo Tommaso Marinetti
Bruno Munari
Eva Marisaldi
Andrea Mastrovito
Fabio Mauri
Mario Merz
Sabrina Mezzaqui
Joan Miro'
Jonathan Monk
M.A.C. Movimento Arte Concreta
Bruno Munari
Maurizio Nannucci
Gastone Novelli
Luigi Ontani
Giulio Paolini
Giuseppe Penone
Achille Perilli
Alessandro Pessoli
Raimond Pettibon
Pablo Picasso
Jean Cocteau
Cesare Pietroiusti
Michelangelo Pistoletto
Anne Poirier
Patrick Poirier
Marcus Raetz
Man Ray
Gerhard Richter
Edward Ruscha
Charles Sandison
Emilio Scanavino
Kurt Schwitters
Jose' Maria Sicilia
Kiki Smith
Nedko Solakov
Aldo Spinelli
Antoni Tapies
Niele Toroni
Richard Tuttle
Grazia Varisco
Ben Vautier
Emilio Villa
Luca Vitone
Kara Walker
Toni Morrison
Andy Warhol
Lawrence Weiner
Christopher Wool
La Monte Young
Giorgio Maffei
Angela Vettese
Una selezione di volumi della collezione che Paolo Consolandi ha costruito a partire dagli anni '60. Una raccolta che si sviluppa dalle avanguardie storiche fino ai nostri giorni, mai presentata al pubblico in un nucleo cosi' composito. La mostra, realizzata in collaborazione con Associazione Acacia e curata da Giorgio Maffei ed Angela Vettese, presenta oltre 130 libri d'artista in un percorso che va dai lavori di Fernand Leger e Blaise Cendrars del 1919 a quello di Sophie Calle del 2007 e di Sabrina Mezzaqui del 2009.
A cura di Giorgio Maffei e Angela Vettese
Apre dal 24 Marzo al 23 Maggio 2010 "Libri d’artista dalla collezione Consolandi. 1919–2009", un’esposizione che presenta una selezione di volumi della preziosa collezione di libri d’artista che Paolo Consolandi ha costruito con pazienza e passione nel corso di una vita, a partire dagli anni Sessanta.
Una raccolta rara, serbata gelosamente e poco conosciuta dal grande pubblico, che si sviluppa dalle avanguardie storiche fino ai nostri giorni. Piccoli gioielli considerati quasi membri della famiglia che mai fino ad ora erano stati presentati al pubblico in un nucleo così composito.
Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, e prodotta da Palazzo Reale in collaborazione con Acacia, Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana, la mostra, curata da Giorgio Maffei e Angela Vettese, presenta oltre 130 libri d’artista, realizzati nell’arco di novant’anni. Un percorso che si sviluppa dal libro di Fernand Léger e Blaise Cendrars del 1919 a quello di Sophie Calle del 2007 e di Sabrina Mezzaqui, ultima acquisizione del 2009.
"Portiamo in mostra volumi, unici o in tiratura limitata, che narrano non soltanto la storia del nostro Novecento con un punto di vista che spazia dalla scrittura all’immagine, dalla parola alla sua impaginazione creativa, ma rappresentano anche altro: la realizzazione di nuove forme e figure grafiche, di diversi materiali e contenuti", spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory.
Con la mostra "Libri d’artista dalla collezione Consolandi. 1919–2009", il Comune di Milano dedica alla collezione Consolandi un primo importante omaggio scegliendo di esporne la parte più peculiare e insolita. Tra le sue varie articolazioni, infatti, la più singolare è il filone che segue le edizioni di libri d’artista, concepiti cioè come volumi unici o in tiratura limitata. Non si tratta, quindi, di opere in cui l’artista è chiamato ad agire in quanto illustratore, ma di testimonianze di creatività piena e autonoma. L’autore ne decide la forma, la dimensione, i materiali e il contenuto figurale o astratto, indipendentemente dalle necessità del mercato editoriale e in grande autonomia anche rispetto ai meccanismi del mondo dell’arte che condizionano pittura e scultura.
Questa pratica ha una grande tradizione alle spalle, quella che parte dai codici miniati e arriva, all’inizio del Novecento, ai volumi dissacranti di collage surrealisti o a libri in cui l’artista ha declinato il suo stile in modo libero e pieno, con il solo vincolo della pagina, come nel caso di Joan Mirò e di Fernand Léger.
Nella seconda metà del Novecento, il libro d’artista è stato il mezzo espressivo dove si è espressa la più avanzata attitudine sperimentale delle avanguardie concettuali.
Molto spesso vi assume una particolare rilevanza l’aspetto materico, tale da rendere questi libri di aspetto simile ad un complesso assemblage. In altri casi l’artista riproduce disegni di suo pugno che nel complesso raccontano una vicenda (come per William Kentridge) o privilegia metodi formali quali la riproduzione di xerocopie volutamente standard (Alighiero Boetti e il suo "111") o di pagine pubblicitarie fatte scegliere ad altri (Maurizio Cattelan e la rivista "Permanent Food").
La mostra si sviluppa con un percorso sostanzialmente cronologico. Straordinarie opere tra cui brillano Léger, Mirò, Picasso, Max Ernst e le più mature prove del Futurismo. Quindi la stagione dell’Astrattismo e dell’Informale dove le presenze si fanno più numerose: Fontana, che opera nel territorio di confine tra libro e multiplo e Munari che assesta il definitivo colpo alla tradizionale leggibilità del libro. O ancora Burri che incontra la scrittura di Villa e Novelli che battaglia con la propria. Appena qualche esempio per il dopoguerra europeo con Arman, Alechinsky e Tàpies e subito la collezione rivela la sua vera vocazione verso la sperimentazione dei linguaggi: Warhol, Ruscha, On Kawara, Agnetti, Richter, LeWitt, Boltanski, Beuys, Boetti, Paolini, Gilbert&George e l’intera compagine degli artisti concettuali, minimal, fluxus e poveristi che dominano la scena per quasi un ventennio. Disarticolata, inevitabilmente, la raccolta degli anni Ottanta, così come dispersa in diversi linguaggi è stata la corrispondente pittura internazionale. Fino alla sezione contemporanea con i capolavori di oggi - Mezzaqui, Cattelan, Kiki Smith, Dzama, Kentridge, Hirst e tanti altri - che svela il disegno collezionistico di Paolo Consolandi e la sua ostinata volontà di inseguire le generazioni più recenti.
Un collezionismo parallelo a quello delle opere, una via complementare, un modo sottile e intimo per seguire il corso e le mutazioni dell'arte del Novecento.
Il catalogo Charta, con testi di Giorgio Maffei e Angela Vettese, che accompagna l’esposizione, racconta la storia di una passione straordinaria.
Immagine: Mario Merz, 987, 1976
La mostra è realizzata con il contributo di Vhernier Italian Jeweller by Passion e Banca Finnat.
Ufficio stampa mostra
Irma Bianchi Comunicazione Tel. 02 89404694 | 02 89400732 Fax 02 8356467 info@irmabianchi.it
Ufficio stampa catalogo
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Ufficio stampa Comune di Milano
Francesca Cassani tel. 02 88450177 francesca.cassani@comune.milano.it
Conferenza stampa martedì 23 marzo | ore 12 | Sala Conferenze Palazzo Reale
Inaugurazione martedì 23 marzo | ore 18.30 (su invito)
Palazzo Reale
Piazza Duomo, 12 Milano
Orari: lunedì, dalle ore 14,30 alle 19,30 martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle ore 9,30 alle 19,30 giovedì e sabato dalle ore 9.30 alle ore 22.30 - Prorogata al 6 giugno
Ingresso gratuito