Steven Cohen
David Wampach
Marcia Lanca
Alexandra Bachzetsis
Pere Faura
MK
Opera
Daria Deflorian
Antonio Tagliarini
Garten
Effetto Larsen
XII edizione del festival milanese dedicato alle arti performative. Il cartellone come sempre e' caratterizzato da molte prime nazionali e dalla presenza di artisti internazionali come Steven Cohen, Marcia Lanca, Pere Faura, Alexandra Bachzetsis, e italiani attesissimi come la compagnia MK, Antonio Tagliarini, il gruppo Garten di Giorgia Maretta e Andrea Cavallari, Effetto Larsen e molti altri ancora.
Dal 25 marzo al 30 aprile il Teatro delle Moire, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, presenta la XII edizione di Danae il più longevo festival milanese dedicato alle arti performative. Un panorama artistico che trova abituale programmazione nell’Europa che conta ma che nel nostro paese è riservata ad occasioni eccezionali come i festival. La rassegna con le sue dodici edizioni ha saputo evolversi nel tempo, indirizzando l’iniziale attenzione alla creatività femminile a un ambito poetico ed espressivo più ampio che si rivolge alle diverse tendenze della danza, portando in scena i nuovi linguaggi del corpo e le contaminazioni con altre forme d’arte.
La riflessione sui linguaggi del corpo e la sua rappresentazione, l’interazione con il linguaggio del video e le più recenti tendenze della danza sono le poetiche di spettacoli che parlano - nella tradizione di Danae - soprattutto al femminile.
Protagonista del festival è lo sguardo: quello degli spettatori, chiamati di volta in volta ad ampliare e mettere in discussione la propria percezione e quello degli artisti visionari, disarmanti e disasrmati in un gioco continuo di rimandi e rivelazioni.
Il cartellone di Danae Festival 2010 è caratterizzato da molte prime nazionali e dalla presenza di artisti internazionali a partire da Steven Cohen, artista di origine sudafricana ma di adozione francese, performer straordinario che ha impegnato tutta la sua vita a fare luce lì dove le nostre coscienze non vengono mai condotte, creando una pittura digitale della vita sociale, a metà immaginaria e a metà orribilmente vera.
Per la prima volta in Italia, presenterà a Milano due video (Cleaning time e Maid in South Africa) e una performance (Chandelier).
Un’altra prima nazionale è lo spettacolo del francese David Wampach, Auto, che mette a fianco un danzatore che non si muove a tempo di musica e un pianista che non accompagna una danza, isolati in scena come dal resto del mondo.
Marcia Lança è una conoscenza di Danae, avendo interpretato lo scorso anno negli spettacoli della coreografa portoghese Claudia Dias. La sua creazione Morning Sun (anch’essa per la prima volta in Italia), vede due soggetti occupare il palcoscenico costruendo spazi, oggetti e luoghi in un confronto fisico che evoca situazioni simboliche.
Grande attesa c’è per l’inedita perfomer svizzera d’origine greca Alexandra Bachzetsis il cui Gold fa parte di una tetralogia abitualmente rappresentata in gallerie d’arte, in cui si ragiona intorno al corpo femminile e alla sua mercificazione adottando il vocabolario coreografico delle icone dell’hiphop e del R&B.
Fin dal titolo Striptease, lo spettacolo dello spagnolo Pere Faura, allude al meccanismo del desiderio, tanto del danzatore che dello spettatore. Le sue azioni si sovrappongono con ironia alle immagini di Demi Moore nel film omonimo, creando un gioco di rimandi tra attore e spettatore. Uno spettatore il cui sguardo diventa alla fine il principale protagonista dello show.
La sezione italiana affianca artisti conosciuti come Michele Di Stefano e la sua compagnia MK (che inaugura la rassegna con la prima milanese Speak Spanish) a compagnie giovani come Opera di Vincenzo Schino nata da una costola del Teatro della Valdoca, oppure spettacoli nati da incontri eclettici come quello avvenuto tra Daria Deflorian e Antonio Tagliarini che con grande ironia ci raccontano il capolavoro assoluto di Pina Bausch Cafè Müller .
Le produzioni di Danae per il festival vedono in scena il gruppo Garten di Giorgia Maretta e Andrea Cavallari cresciuto all’ombra del Festival e prodotto nel laboratorio LachesiLab oltre ai nuovi protagonisti del Progetto Ares i giovanissimi di Effetto Larsen.
Oltre al sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, Danae gode di contributi da parte della Regione Lombardia, della Provincia di Milano, della Fondazione Cariplo e degli Istituti di Cultura della Francia, della Spagna e della Svizzera.
GIOVEDÌ 25 MARZO ore 21.00 – Teatro Out Off
MK [Roma]
SPEAK SPANISH (2009)
creazione e produzione: mk09
con: Philippe Barbut, Biagio Caravano e Michele Di Stefano
Durata: 40 minuti
MK, una delle compagnie più interessanti della scena contemporanea è stata spesso ospite di Danae che ne ha seguito nel tempo le diverse evoluzioni. Questo nuovo lavoro colleziona un gruppo di danze locali, come viste dal tavolino di un ristorante per turisti in un luogo qualsiasi. Esse introducono sistemi coreografici “propri”, ma anche una maniera grossolana di infierire su di essi in termini di presenza corporea. Una sorta di sonoro stordimento, familiare a chi si lancia nel parlare una lingua straniera per un tempo considerevole. Dinamiche binarie, folklore hawaiano o attitudini da concerto rock contribuiscono a inventare la mappa di un viaggio anonimo, dal quale è bandita ogni avventura, se si eccettua il brivido della prenotazione. Idealmente ispirato a Il giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne.
MK è una formazione indipendente che si occupa di perfomance, coreografia e ricerca sonora. Il progetto del gruppo si è sviluppato a partire dal 1999 attraversando i più importanti festival della nuova scena. Le diverse collaborazioni musicali, l’accoglienza di performer esterni, l’intricata rete di laboratori sperimentali contribuiscono al rapido spostamento degli obiettivi del gruppo oggi interessato alla costruzione di prototipi di habitat estemporanei. Al fondo il desiderio di praticare la via dello spettacolo lasciando intatta l’ambivalenza di ogni corpo.
Tra le produzioni più recenti: Tourism (2006), commissionato dalla Biennale di Venezia, Wasted per FISCo 08 e Comfort (2008), ospitato ultimamente dall’Indonesian Dance Festival e dallo Sparks Festival di Minneapolis.
SABATO 27 MARZO ore 21.00 – Teatro Out Off
STEVEN COHEN [Francia/Sudafrica]
CLEANING TIME (2007)
MAID IN SOUTH AFRICA (2005)
CHANDELIER (2002)
PRIMA NAZIONALE
Ideazione e produzione: Steven Cohen
Coproduzione Maid in South Africa: Ballet Atlantique - Régine Chopinot (La Rochelle, France), Les Subsistances (Lyon, France) - Riprese realizzate in Sudafrica. Distribuzione: Latitudes Prod – Lille
Durata: 78’ + 15’ di intervallo
Steven Cohen, per la prima volta in Italia, è un performer di origine sudafricana straordinario il cui lavoro si fonde con la propria autobiografia di ebreo ed omosessuale. Il suo primo riferimento è sicuramente la cultura drag queen, che però Cohen mette al servizio di una poetica estrema e unica. Anche al culmine delle sue azioni più temerarie emana da questo performer una commovente costanza nella fragilità, che oltrepassa ogni citazione riduttiva di femminilità. Il video Cleaning Time documenta una performance ispirata ad un episodio del 1939, in cui a Vienna i nazisti ordinarono agli ebrei di pulire le strade con delle spazzole; Maid in South Africa è un ritratto dell’Apartheid, uno strip-tease naïf di Nomsa Dhlamini, una donna sudafricana di 84 anni, che per 58 anni ha lavorato al servizio dei bianchi. Infine Chandelier si compone di una performance live e di un video creato nel 2002 a Johannesburg durante la distruzione delle bidonville da parte degli impiegati municipali. Senza mai esprimere un giudizio, Cohen cerca di fare luce lì dove le nostre coscienze non vengono mai condotte, creando una pittura digitale della vita sociale, a metà immaginaria e a metà orribilmente vera.
Steven Cohen (1962) per anni si è dedicato alla creazione di opere e sculture esposte in molti musei e collezioni. Nello stesso tempo ha sviluppato l’arte della performance in spazi inusuali (stazioni di taxi, piste da corsa centri commerciali concorsi canini, ecc)dove si presentava in modo inopportuno perché non invitato. Steven Cohen utilizza il suo corpo per creare un’arte viva con elementi presi dalla danza, dalla scultura e dal travestimento. Con Elu,danzatrice e coreografa, ha creato una serie di performance (Crawling, Flying 1998, Kudu Dance 2000 e Chandelier 2001). Il progetto Living Art ha ricevuto il prestigioso premio di Vita Art in Sud Africa.
LUNEDÌ 29 MARZO ore 21.00 – Teatro Out Off
DAVID WAMPACH / ASSOCIATION ACHLES [Francia]
AUTO (2008)
PRIMA NAZIONALE
Ideazione e interpretazione: David Wampach
Composizione e interpretazione al piano: Aurélien Richard
Regia, trucco e costumi: Rachel Garcia
Montaggio sonoro: Félix Perdreu
Luci: Caty Olive
Produzione: Association Achles – Coproduzione: Les Rencontres Chorégraphiques Internationales di Seine-Saint-Denis, Uzès Danse Centre de Développement Chorégraphique de l'Uzège, du Gard et du Languedoc-Roussillon, nell’ambito dell’accueil studio, il Centre Chorégraphique National di Montpellier Languedoc-Roussillon
Durata: 60 minuti
Astro nascente della danza francese, David Wampach si avvicina al teatro e poi alla danza formandosi al Centre Chorégraphique National di Montpellier e successivamente presso la scuola P.A.R.T.S. diretta da Anne Teresa De Keersmaeker. Dopo una serie di collaborazioni con diversi artisti, nel 2001 Wampach comincia un proprio percorso di creazione vincendo con Circon c is il concorso Solo mio e la Biennale dei Giovani artisti d'Europa e del Mediterraneo. Con Auto David Wampach gioca intelligentemente con la costruzione e la decostruzione delle illusioni, con le possibilità di incontro tra un danzatore e un pianista e con la rappresentazione di caratteri femminili che trasgrediscono i confini di ciò che è generalmente considerato “normale”. La classica relazione tra danza e musica viene ridefinita e sullo sfondo il rifacimento di alcune sequenze dei film Carrie di Brian De Palma e Desperate living di John Waters mostrano Wampack come interprete in più parti, creando un’ulteriore elemento di ambiguità. Una performance come un B movie, giovane e ruvida.
David Wampach studia medicina, poi teatro e in seguito sceglie la danza formandosi al Centre Chorégraphique National di Montpellier e successivamente presso la scuola P.A.R.T.S. diretta da Anne Teresa De Keersmaeker. Lavora con ballerini del calibro di Anne Lopez, Thierry Baë, Christian Bourigault, Mitia Fodotenko, Mathilde Monnier Julie Brochen, Joao Fiadeiro, Christian Rizzo. Con lo spettacolo circon c is (2004) vince il concorso “Solo mio” e la “Biennale dei Giovani artisti d’Europa e del Mediterraneo”.
MERCOLEDÌ 31 MARZO ore 21.00 – Teatro Out Off
MÁRCIA LANÇA [Portogallo]
MORNING SUN (2009)
PRIMA NAZIONALE
Ideazione e regia: Márcia Lança
Creazione e interpretazione: Márcia Lança e João Calixto
Collaborazione alla creazione: Tiago Hespanha
Produzione: Vagar - Coproduzione: Tempo – Teatro Municipal de Portimão
Durata: 50 minuti
Ritorna a Danae Márcia Lança, giovane artista portoghese che abbiamo già visto come interprete di Cláudia Dias lo scorso anno e che già aveva incantato il pubblico di Danae costruendo la sua città di carta nel poetico Dos joelhos para baixo. È il legno questa volta il materiale usato da Márcia che, insieme a João Calixto, abita e costruisce in scena spazi, oggetti, luoghi. Morning Sun esplora la tensione che si genera nel rapporto tra il concreto e il simbolico, un gioco permanente tra la materialità di una situazione e le sue possibilità evocative. 1800 chiodi, 30 tavole di legno, un compressore, una spara chiodi, una bolla, supporti e molto altro. Assemblare e smontare. Desiderio e stupore rispetto a ciò che si rivela. Attendere. Lasciare aperta la possibilità di cambiare percorso. Il potere della suggestione che permette l’impeto, la riflessione, la scelta.
Márcia Lança (1982), dopo aver studiato antropologia all’Università di Lisbona, si dedica alla danza. Giovane danzatrice con un’importante formazione alle spalle (Joao Fiadeiro, Claudia Dias e Miguel Clara Vasconcelos) e una sola coreografia dos joelhos para baixo con cui vince un premio come giovane autrice.
MARTEDÌ 6 APRILE ore 21.00 – Teatro i
DEFLORIAN/TAGLIARINI [Roma]
REWIND - omaggio a Cafè Műller di Pina Bausch (2008)
di e con: Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
e con Vanessa Michielon
Coproduzione Planet 3 e Dreamachine, con il contributo dell’ Imai e la collaborazione di Area 06-Roma, Rialto Santambrogio, Roma, Florian TSI, Pescara, Centro Artistico Grattacielo, Livorno, Armunia-Catiglioncello
Durata: 70 minuti
Daria Deflorian, autrice ed interprete di lavori legati alla letteratura del Novecento, e Antonio Tagliarini, danzatore eclettico, firmano insieme alcune creazioni dal 2008. I due performer si incontrano perfettamente nella loro propensione all’ironia che, nella scelta di una scena scarna e di una recitazione naturale e sospesa, crea momenti di irresistibile comicità. 1978. Café Müller di Pina Bausch. Un infarto teatrale nel mondo della danza. Quell’oggetto oggi è inevitabilmente altro: il tempo trasforma e confonde e l’idolo si frantuma. Rimangono le sacre macerie. Deflorian/Tagliarini dedicano il loro lavoro ad uno spettacolo mai visto, non per provocazione ma per una riflessione appassionata. Lo raccontano senza mai farlo vedere al pubblico e nel raccontarne la indicibile magia si ritrovano a parlare di se stessi, dei propri amori, degli inizi e delle fini, di Odissea 2001 di Kubrick e di Mastroianni, di Madonna, dell’11 settembre e di Kennedy. Rewind è un lavoro sui tradimenti della memoria, un tentativo di re-invenzione fatto di continue interruzioni. Un improbabile riavvolgimento del tempo.
Daria Deflorian attrice e regista di spettacoli teatrali. Ha lavorato tra gli altri con Danio Manfredini, Pippo Delbono, Accademia degli Artefatti, Remondi e Caporossi.
Antonio Tagliarini perfomer, autore e regista. Ha studiato tra gli altri con Danio Manfredini, Raffaella Giordano, Thierry Salmon, Marco Martinelli, Giorgio Rossi e Marco Baliani. Lavora come danzatore e attore in molte creazioni tra cui: Massimiliano Civica, Miguel Pereira, B.T.Jones, Fabrizio Arcuri.
MERCOLEDÌ 7 APRILE ore 21.00 – Teatro i
OPERA [Roma]
LIMITE a n t i c a m e r a (2009)
Cura della visione e regia: Vincenzo Schino
Con: Marta Bichisao, Riccardo Capozza, Gaetano Liberti
Pittura: Pierluca Cetera
Produzione: Teatro Valdoca, con il sostegno di Armunia - Castiglioncello
Durata: 30 minuti
Opera è un gruppo di ricerca nato da un progetto di Vincenzo Schino, uno degli artisti più interessanti dell’ultima generazione, che ha fatto parte di Officina Valdoca. Dal 2009 comincia per il gruppo una nuova fase di ricerca che nasce da una domanda e da una mancanza di pace: il senso della creazione artistica. In Limite, Anticamera di questo nuovo percorso, si è aperto il mondo della lotta, dello scontro fisico reale e creativo; tre figure, come nella scena delle streghe del Macbeth, evocano un principio e l’archetipo del re. Con questo lavoro Opera sperimenta le potenzialità di due nuove collaborazioni: un pittore di figure e un musicista. La pittura, da sempre uno dei punti di partenza per le creazioni del gruppo, in Limite entra in scena fisicamente: una grande tela con cinque figure più grandi del reale. Si aprono questioni, complicazioni di senso: il rapporto tra figure dipinte e figure in carne ed ossa; la sinfonia tra suono e sguardo-luce sull’immagine, rubata al cinema di Andrej Tarkovskij; il rapporto tra il ritmo e l’attesa: la reiterazione del nulla, la vita.
Opera è un gruppo di ricerca artistica nato da un progetto di Vincenzo Schino che debutta come regista nel 2002 con lo spettacolo Mo_nò (woyzeck?) a Bari. Nel 2005 incontra la danzatrice Marta Bichisao con cui presenta Opera-primo studio. Nel 2006 gli attori Gaetano Liberti e Riccardo Capozza aderiscono al progetto che debutta con Opera da cui il gruppo prende il nome. Opera attualmente lavora con h.e.r. (erma castriota) cantante, violinista, compositrice; Pierluca Cetera, artista visivo e pittore; Federico Dal Pozzo, musicista; Leonardo Cruciano Workshop, laboratorio di effetti plastici e pittorici; Ernaldo Data, video maker.
VENERDÌ 9 E SABATO 10 APRILE ore 21.00 – Teatro i
GARTEN/GIORGIA MARETTA E ANDREA CAVALLARI [Milano]
TIME FOR TALK IS OVER PT. 1 (2010)
PRIMA ASSOLUTA
Progetto e regia: Giorgia Maretta e Andrea Cavallari
Con la collaborazione e la partecipazione di: Andrea Rimoldi e Corrado Tagliabue
Suono: Paolo Calzavara - pax~
Produzione: Garten - Coproduzione: Danae Festival - Residenza creativa: PIM Spazio Scenico
Durata: 40 minuti
Dopo I will survive, spettacolo creato nel 2009 per il progetto ARES, ritorna a Danae la giovane compagnia Maretta/Cavallari, ora Garten, che prosegue la propria ricerca sulla città e le sue trasformazioni. Time for talk is over, in questa prima presentazione del progetto, si focalizza in particolare sullo stretto rapporto fra conflitto e metropoli e la ciclicità del suo accadere. Attraverso materiali di scarto e dispositivi ispirati ai macchinari per la suddivisione e il recupero dei rifiuti, la coppia Maretta/Cavallari tra riflessione e gioco, ci conduce ancora una volta in un mondo futuribile che è alle porte. La rappresentazione non potrà mai cessare e neppure evolversi come di consueto in una trama teatrale; sussisterà unicamente la riaffermazione ciclica di un solo tema: creazione e distruzione, irrevocabilmente congiunte e rimesse in scena all’infinito. Rem Koolhaas.
Garten è un’associazione culturale fondata nel 2009 da Giorgia Maretta, coreografa e perfomer e Andrea Cavallari, regista e videomaker volta a sperimentare nuovi percorsi in ambito teatrale, performativo e cinematografico.
MARTEDÌ 13 E MERCOLEDÌ 14 APRILE ore 21.00 – LACHESILAB
ALEXANDRA BACHZETSIS [Svizzera]
GOLD (2004)
Concept e performance: Alexandra Bachzetsis
Assistenza artistica: Danai Anesiadou, David Blum, Lies van Borm
Testo promozionale: Dieter Roelstraete
Produzione: All Exclusive/Alexandra Bachzetsis
con il sostegno di: Kulturstiftung Svizzera, Pro-Helvetia
Durata: 30 minuti
Riccioli selvaggi su un volto scarno, occhi lievemente minacciosi, incantevolmente belli, Alexandra Bachzetsis utilizza la propria avvenenza per tematizzare la bellezza, il sesso e le ossessioni e nevrosi che vi ruotano attorno. Recentemente premiata con il Jubilee Award del Migros Kulturprozent di Zurigo, questa giovane performer e coreografa si è formata in importanti scuole d’arte e di danza tra Belgio e Olanda ed ha collaborato come danzatrice con Sasha Waltz & Guests a Berlino e con Les Ballets C. de la B. di Ghent. In Gold, ossia Oro, Alexandra Bachzetsis continua la sua esplorazione di ciò che si potrebbe definire lo standard aureo del mercato della libido su cui è imperniata la cultura visiva contemporanea: il corpo della donna erotizzato e ammantato di potere. Alimentato da un'avvincente colonna sonora composta da brani dance Gold si diverte abilmente con l'ambiguo gergo coreografico dell’hip-hop e del R&B. Corpo in esposizione e un'immancabile pioggia di polvere d'oro, l'assolo della Bachzetsis offre un'intensa e concretissima riflessione sulla cultura della danza, sul piacere visivo e sulla mercificazione della fantasia.
Alexandra Bachzetsis (1974) è una perfomer e coreografa che opera a Zurigo. Durante la sua formazione ha lavorato come danzatrce in contesti di danza/perfomance collaborando, tra gli altri, con Sasha Waltz&Guests a Berlino e con Les Ballets C. de la B.a Gand dove ha lavorato con Christine De Smedt e Koen Augustijnen. Nel 2007 è stata premiata con il Migros Kulturprozent Jubilee Award. Nel 2008 ha ideato la sua principale perfomance in assolo, una serie di numeri dal vivo raggruppati sotto il titolo di Show e rappresentati presso la Kunsthalle di Basilea. Nel 2009 ha ottenuto il premio Zurich-work award per la danza.
ARES – progetto di produzione e residenza
VENERDÌ 16 APRILE ore 18.30 – Colonne di San Lorenzo
EFFETTO LARSEN – CRE.P.E. CREazioni Per Esterni
STORMO
Etimologicamente, lo stormo è un insieme di persone radunate per muoversi, agitarsi, combattere. Una massa intelligente.
DA LUNEDÌ 19 A MERCOLEDÌ 21 APRILE ore 21.00 – LACHESILAB
EFFETTO LARSEN – [Milano]
ELOGIO DEL DISAGIO – ovvero il fallimento dell’azione
PRIMA ASSOLUTA
Progetto di: Matteo Lanfranchi
Con: Francesca Di Traglia, Matteo Lanfranchi
Sound design: Roberto Rettura
Consulenza sonora: Diego Schiavo
Produzione Danae Festival - Progetto Ares
Durata: 45 minuti
Elogio del disagio è la terza e ultima tappa del progetto Dukkha, che ha come oggetto la sofferenza e le sue origini. Dukkha è un termine sanscrito che indica l’incapacità di essere soddisfatto. Le prime due tappe hanno ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui la vittoria alla Biennale Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo – Skopje 2009.
Elogio del disagio affronta l'ineluttabilità della sofferenza, prendendo spunto dalla scrittura di Beckett. Un materiale denso di suggestioni per evocare l'eterna e apparente caduta in un tempo dilatato, distorto, ma anche leggero: "niente è più comico dell'infelicità". Come per gli altri episodi grande rilevanza costituisce il suono. Elaborato in tempo reale, nutre e sostiene l’immaginario di chi osserva. I corpi si espongono fragili, effimeri contenitori delle nostre convinzioni. La fine è certa, inevitabile. Forse, in fondo, non così terribile.
Effetto Larsen nasce nel 2007 ad opera di Matteo Lanfranchi, attore diplomato alla Paolo Grassi di Milano allo scopo di promuovere progetti di ricerca sui linguaggi performativi. Il primo spettacolo è Dukkha-azione privata, prima tappa, finalista e vincitore menzione speciale festival SubUrbia 2008, finalista Dimora Fragile-Festival Es.Terni. Nel 2007 realizza D.VERSO, progetto multimediale sulla diversità presentato a Milano al Teatro Verdi. Nel 2008 crea per Danae TUO/OUT intervento perfomativo urbano presentato sulla banchina del tram davanti al Teatro Litta.
GIOVEDÌ 29 E VENERDÌ 30 APRILE ore 21.00 – LACHESILAB
PERE FAURA [Spagna – Paesi Bassi]
STRIPTEASE
Con: Pere Faura e Demi Moore
Video: Pere Faura
Produzione: Frascati Producties, Amsterdam
Durata: 45 minuti
Nato a Barcellona nel 1980, Pere Faura si forma presso il Conservatorio e l’Istituto del Teatro di Barcellona. Successivamente studia coreografia ad Amsterdam e collabora come danzatore con coreografi internazionali tra cui Jerôme Bel, Ivana Muller, Carolien Hermans. Con This is a picture of a person I don’t know vince l'ITS Festival Choreography Award. Striptease è una performance e una conferenza, che mette a confronto ironicamente l’azione teatrale con l’arte dello spogliarello. Pere Faura riproduce i meccanismi di seduzione nello spettacolo dal vivo, creando un gioco di rimandi tra attore e spettatore. Che cosa ci aspettiamo di vedere quando andiamo a teatro? E quando vediamo uno spogliarello? E quando andiamo a vedere uno spettacolo che si chiama Striptease? Pere Faura si interroga su queste aspettative con umorismo e senza giudizio, sul meccanismo del desiderio in ambedue le convenzioni e sulla relazione seduttiva tra il performer e lo spettatore. Uno spettatore il cui sguardo diventa alla fine il principale protagonista dello show.
Pere Faura, nato a Barcellona nel 1980, si è formato presso la scuola di musica Diaula, il Conservatorio di Barcellona e l'istituto del teatro di Barcellona. Nel 2002 studia coreografia ad Amsterdam presso la School for new dance development. Come danzatore ha partecipato a numerosi progetti con coreografi internazionali come Jerôme Bel (The Show Must Go On), Ivana Muller (While We Were Holding It Together) Carolien Hermans (Do you want to dance with me?, The sceptic, /Body In Bits And Pieces) or Kyrstine Andersen (WEGO). Nel 2006 è stato selezionato per prendere parte al DanceWeb European Scholarship Program for Contemporary Dance all'interno dell' Impulstanz Festival di Vienna. Con This is a picture of a person I don’t know vince l'ITS Festival Choreography Award, su commissione del quale inizia a lavorare a STRIPTEASE.
Danae è un progetto a cura di
Teatro delle Moire
Con il contributo e il patrocinio di
Comune Milano Assessorato alla Cultura
Progetto Être – Fondazione Cariplo
Con il patrocinio di
Provincia di Milano Settore Cultura
Regione Lombardia culture, identità e autonomie della Lombardia
Con il sostegno di
Eunic
Culturesfrance
Centre Culturel Français de Milan
Ambasciata di Francia in Italia
Instituto Cervantes de Milán
Istituto svizzero di Roma
Airfrance
Fundação Calouste Gulbenkian
Con il supporto di
EcoDeco – gruppo a2a
Gruppo Stilo
Il gigante
DIREZIONE ARTISTICA
Teatro delle Moire – Alessandra De Santis e Attilio Nicoli Cristiani
Organizzazione
Barbara Rivoltella, Anna Bollini, Nicoletta Balestreri
Info prenotazioni:
Tel +39 345 35 85 033 - +39 02 83 58 581
da lunedì a venerdì dalle 14.30 alle 18.30
info@teatrodellemoire.it
http://www.teatrodellemoire.it
Prenotazione consigliata
Ufficio stampa Danae Festival
Renata Viola +39 348 5532502 renata.viola@fastwebnet.it
Inaugurazione giovedi' 25 Marzo 2010, alle 21
presso il teatro Out Off con MK– Speak Spanish
Luoghi:
Teatro Out Off
Via Mac Mahon 16 [tram 12, 14]
Teatro i
Via Gaudenzio Ferrari 11 [MM2 P.ta Genova, Sant’Agostino – tram 2, 14 – bus 94]
LachesiLab
Via Porpora 43/47 [MM1/MM2 Loreto – tram 33]
Colonne di San Lorenzo
Corso di Porta Ticinese [tram 2, 3, 14 – bus 94]
BIGLIETTI
Intero 13 € - Ridotto (under 26; over 60) 10 €
Spettacoli Limite, Gold, Elogio del disagio, Striptease
Intero 10 €
Ridotto (under 26; over 60) 7 €
Danae card (3 ingressi) 30 €
Danae card XL (6 ingressi) 50 €