Gabrio Ciampalini. Si tratta di un'anteprima di un lavoro che, prendendo ispirazione da Pontormo e Rosso Fiorentino, rilegge in chiave drammaticamente contemporanea, la passione. Si tratta della terza manifestazione (dopo le personali di Contemori e Guerra) della rassegna 'I Goduriosi Sensi del Buongusto'.
Sabato 29 giugno all'Osteria a' Pagliai di Querceta, alle ore 18.30 si
inaugura la mostra "Scomposta Deposizione" di Gabrio Ciampalini,
accompagnata da una degustazione di pane olio e focaccia. Si tratta
della terza manifestazione (dopo le personali di Contemori e Guerra)
della rassegna "I Goduriosi Sensi del Buongusto" realizzata in
collaborazione con lo Studio l'Indiano di Firenze diretto da Paolo
Marini. Si tratta stavolta di un'anteprima di un lavoro che, prendendo
ispirazione da Pontormo e Rosso Fiorentino, rilegge in chiave
drammaticamente contemporanea, la passione. Nell'occasione e' stata
edita una pubblicazione curata dallo Studio Salvatori, con testi di
Fabio Norcini, Mario Guazzelli e Marco Cipollini.
Il luogo è storico: dell'Osteria a' Pagliai si parla infatti già in
un editto granducale del 1584, che consentiva di svolgere il proprio
esercizio solo a questa stazione di posta sulla via Francigena e a una
locanda situata nel centro di Serravezza, chiudendo tutte le altre.
Vi
si respira dunque aria di storia, raccontata anche dalle fronde di
olivi, che vanno dai 400 ai 700 anni di età .
Nino Salvatori, l'attuale
patron che cerca anche in cucina la pura poesia, tra tradizione e
modernità (qualche piatto? "pappardelle alle 20 erbe aromatiche di
oliveto con pomodorino fresco, pinoli tostati e formaggio pecorino della
Garfagnana", oppure "il petto d'anatra all'arancia con verdure
grigliate" o "risotto con piccioncino di cassetta"). Ovviamente ortaggi
e pollame crescono nella proprietà dei Pagliai, come il più locale
possibile è la materia prima impiegata per la creazione delle
specialità . Lo stesso perfezionismo Salvatori lo cerca in altre forme
di espressione; ad esempio quella artistica.
Per questo ha voluto
abbinare le gioie del palato a quelle della vista, chiamando l'amico
Paolo Marini, fondatore e animatore della storica Galleria L'Indiano di
Firenze (e Milano e Forte dei Marmi) a dirigere un ciclo di mostre
raffinate e sfiziose, che trovano l'ambiente più adeguato nel vasto
"orto degli ulivi", tra effluvi di aromi e di fiori e lo svolazzare dei
colombi. Insomma un luogo per dare sfogo a "I goduriosi sensi del
buongusto", una non banale maniera per "I dì protrar torpidi",
palindromicamente come le vacanze di questo 2002 bifronte.
Un salotto
anomalo all'aperto, dove potersi ritrovare tra amici, aperto a tutti,
dove ad ogni inaugurazione assaggiare qualche piatto tipico, ma poter
tutti i giorni degustare vino pane e olio, al ritmo lento della
fruizione artistica, lontano dalla pazza folla, in un angolo che
potrebbe essere edenico.
Adesso, dopo le belle mostre di Lido Contemori
e Tonino Guerra tocca a Gabrio Ciampalini. Un artista con una storia
particolarissima, che mostra in anteprima un lavoro che sta ormai
conducendo da un paio di anni, stimolato e incalzato da Marini, sulla
Deposizione: rilettura in chiave sofferta e personalissima del dramma
evangelico, filtrata attraverso la lezione di due maestri quali Pontormo
e Rosso Fiorentino.
Informazioni: A' Pagliai Tel. 0584 742111
uff. stampa: Onirico & Banfi E-mail: fabiorcin@libero.it fax
0552638042
Osteria A Pagliai
via S. Giuseppe, 84
Querceta (LU)