Ex ospedale di Sant'Agostino
Modena
largo Porta Sant'Agostino, 228
059 239888 FAX 059 238966
WEB
Due Mostre
dal 9/4/2010 al 29/5/2010
tutti i giorni 11-19, chiuso
059 239888

Segnalato da

Cecilia Lazzeretti




 
calendario eventi  :: 




9/4/2010

Due Mostre

Ex ospedale di Sant'Agostino, Modena

In mostra una selezione di opere di Salvatore Andreola, portavoce della fotografia italiana nell'Europa degli anni '20 e '30. Ritrattista instancabile, Andreola ha interpretato quella ricerca dell'affinita' fra pittura e fotografia che ha animato il dibattito artistico d'inizio secolo scorso, dando vita al movimento 'pittorialista'. Il nuovo appuntamento con la fotografia italiana contemporanea di Fondazione Fotografia presenta invece 7 autori, protagonisti del terzo nucleo di acquisizioni. Opere di Paola De Pietri, Francesco Jodice, Pino Musi e Carmelo Nicosia, Lorenzo Casali, Eva Frapiccini e Renato Leotta.


comunicato stampa

Salvatore Andreola e il pittorialismo
a cura di Chiara Dall'Olio e Cristina Stefani Orari

Dall'11 Aprile in mostra a Modena una selezione di opere del fotografo pittorialista che ha innalzato la fotografia ad Arte negli anni Venti del XX secolo.

Inaugura sabato 10 aprile la personale sul fotografo modenese Salvatore Andreola curata da Fotomuseo Panini e Museo Civico d'Arte di Modena, in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. L'autore, modenese d'adozione, è stato il portavoce della fotografia artistica italiana nell'Europa degli anni Venti e Trenta. Ritrattista instancabile, fine indagatore psicologico, ottimo fotografo, ha interpretato quella ricerca dell'affinità fra pittura e fotografia che ha animato il dibattito artistico d'inizio del secolo scorso, dando vita al movimento pittorialista.

Il pittorialismo nasce alla fine del XIX secolo con l'intento di elevare il mezzo fotografico ad arte, al pari della pittura. La fotografia era spesso considerata con disprezzo nell'ambito artistico, a causa del procedimento meccanico e automatico richiesto per la produzione delle immagini. Lo scopo dei pittorialisti era quello di rendere l'immagine fotografica il più simile possibile alla pittura grazie ad un'attenta ricerca di soggetti (ritratti, paesaggi) ripresi con luci morbide e sfocature, e ad un accuratissimo lavoro di stampa in camera oscura con tecniche come il bromolio e la gomma bicromata che davano una resa pittorica alla foto. Fra i principali esponenti di questo movimento artistico, diffuso in tutto il mondo, ricordiamo: Robert Demachy e Camille Puyo (Francia), Alfred Stieglitz e Edward Steichen (USA), Yasuzo Noijma (Giappone). In Italia i principali fotografi che hanno aderito alla corrente artistica del pittorialismo troviamo Guido Rey e Domenico Riccardo Peretti Griva. Anche Modena ebbe un fotografo esponente rilevante di questa corrente: Salvatore Andreola ed è da quest'autore che si intende iniziare lo studio, e la divulgazione, del pittorialismo.

Biografia:
Salvatore Andreola (1890 - 1970) originario di Chieti, apre uno studio fotografico a Modena nel 1920. La sua specialità fu il ritratto in studio, con una particolare attenzione all'utilizzo della luce naturale e alla ricerca di interpretazione psicologica del soggetto ripreso. Egli stesso nei suoi scritti dichiara di voler riprendere nei ritratti l'uso della luce fatto da Rembrandt e Guido Reni e di cercare di far emergere con essa non solo il volto esteriore, ma anche quello interiore della persona fotografata. Gli ottimi risultati ottenuti gli valsero grande fama non solo in città: partecipò all'esposizione Internazionale di Torino nel 1923, un suo ritratto alla gomma bicromata fu l'unica opera italiana ammessa all'Esposizione Internazionale del 1923 a Londra, nel 1924 partecipò a fianco dei maestri del pittorialismo come Robert Demacy e Guido Rey all'importantissimo Salon International de Photographie di Parigi che decretò il successo europeo di questa corrente artistica e dello stesso Andreola. Nel 1965, il fotografo donò 257 immagini al Museo Civico di Modena e, due anni dopo, circa 60 al Museo del Cinema di Torino.

Questa mostra rappresenta il debutto della programmazione che Fotomuseo Panini dedicherà al pittorialismo e ai suoi maestri italiani e internazionali nel corso dei prossimi anni e, al contempo, rientra nel progetto sulla valorizzazione dell' arte del Novecento a Modena che il Museo Civico d'Arte sta portando avanti insieme alla Galleria Civica insieme agli altri istituti culturali modenesi.

Opere in mostra e in catalogo
La mostra, che è stata l'occasione per compiere uno studio approfondito sull'autore, presenta una selezione di 90 fotografie di Andreola scelte dagli archivi del Museo Civico d'Arte di Modena.

Catalogo
Il catalogo, Skira edizioni, conterrà le 90 immagini presenti in mostra, un saggio di Chiara Dall'Olio, curatrice del Fotomuseo, sulla corrente artistica fotografica del pittorialismo e in relazione alla figura di Andreola e un saggio di Cristina Stefani, curatrice del Museo Civico d'Arte, sui rapporti fra Andreola e il mondo culturale e artistico.

Enti promotori
Fotomuseo Giuseppe Panini, Museo Civico d'Arte di Modena Fondazione Cassa di Risparmio di Modena

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TRE. Casali, De Pietri, Frapiccini, Jodice, Leotta, Musi, Nicosia. Fotografia contemporanea dall'Est Europa

Inaugura sabato 10 aprile 2010 il nuovo appuntamento con la fotografia italiana contemporanea di Fondazione Fotografia, il progetto della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena curato da Filippo Maggia. Sono sette gli autori in mostra, protagonisti del terzo nucleo di acquisizioni della collezione di fotografia italiana contemporanea della Fondazione, che in questa occasione presenta a fianco di nomi ampiamente affermati a livello nazionale e internazionale come Paola De Pietri, Francesco Jodice, Pino Musi e Carmelo Nicosia, anche le opere dei tre giovani autori under 35 – Lorenzo Casali, Eva Frapiccini e Renato Leotta – selezionati lo scorso anno attraverso il concorso Special Italia.

Sviluppata lungo un percorso di oltre 70 opere, tra fotografie, video e installazioni – tra cui oltre 50 entrate in collezione - la rassegna rimarrà aperta con ingresso gratuito fino al 30 maggio 2010 nelle sale espositive dell’Ex Ospedale Sant’Agostino (Largo Sant’Agostino 228, Modena).

Tratto distintivo della mostra – così come dell’intera collezione italiana, composta finora dei capitoli Uno. Basilico, Fontana, Ghirri, Jodice, Vaccari e Due, Andreoni, Campigotto, Ferrero Merlino, Pirito, Rivetti, Thorimbert – è l’eterogeneità degli stili e delle ricerche presentate, dettate da approcci differenti al mezzo fotografico e ai codici visivi dell’immagine.
Come in un atto di estremo saluto, Lorenzo Casali (Tradate, Va, 1980) ritrae gli interni delle abitazioni del quartiere popolare Crooswijk di Rotterdam, in corso di demolizione per consentire la nuova costruzione di un complesso residenziale di lusso. Nel registrare il naturale movimento della luce sui muri, il video Permanence #2 esplora il delicato affiorare delle tracce degli ultimi abitanti, stratificate sulle superfici.

Il confine precario tra la memoria e l’oblio ritorna come tema centrale dell’ultimo progetto fotografico di Paola De Pietri (Reggio Emilia, 1960) dal titolo To Face. Ripercorrendo i luoghi del fronte della prima guerra mondiale sul crinale alpino e prealpino, l’artista ritrae la progressiva disintegrazione dei segni inferti alla montagna dagli eventi bellici, riassorbiti nell’ambiente naturale. Sospese ed evanescenti, le immagini rimandano all’inevitabile perdita del ricordo, destinato col passare delle generazioni a uscire dalla sfera privata per rientrare nell’anonimato della Storia.

A un altro genere di tematiche, questa volta di grande attualità, introduce il lavoro di Eva Frapiccini (Recanati, 1978) che con l’installazione Street Fighters chiama in causa il fenomeno delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro, di cui il nostro Paese detiene tuttora il primato europeo. A cavallo tra denuncia sociale e narrazione privata, il suo lavoro coinvolge lo spettatore a confrontarsi con un tema tanto grave quanto abusato nella comunicazione mediatica.

Francesco Jodice (Napoli, 1967) concentra da sempre la sua ricerca sull’interazione uomo-ambiente e sull’analisi del paesaggio sociale. Le immagini che compongono il progetto in mostra What We Want descrivono la geografia urbana di luoghi modificati di recente o in temporanea trasformazione, ridisegnati a propria immagine e somiglianza dai loro fruitori, che, come moderni pionieri, imprimono allo spazio la proiezione dei propri desideri.

Interessato ai meccanismi mediali dell’immagine, Renato Leotta (Torino, 1982) utilizza la fotografia come strumento per portare alla luce tracce e isolare frammenti, eludendoli dal loro contesto iniziale per ricondurli a un discorso più ampio sul linguaggio visuale. Nella serie Pompei esamina i resti degli affreschi murari nelle due città romane, che diventano punto di partenza per una rilettura della pittura in chiave psicologica e sociale.

Presentati sotto il titolo Hybris – nell’antica Grecia la “presunzione di forza” dell’uomo che sfida gli Dei - gli scatti di Pino Musi (Salerno, 1958) conducono all’interno di sale operatorie, immortalate nell’attimo immediatamente successivo all’intervento. Teatro dell’ostinata lotta dell’uomo contro l’ineluttabilità dei suoi limiti terreni, esse si caricano della tensione estrema dello sforzo umano, della speranza come della disperata determinazione.

Infine, come un flusso ininterrotto di immagini sospese tra sogno, realtà e visione, l’ultimo lavoro di Carmelo Nicosia (Catania, 1960) esplora lo stato di alterazione percettiva ottenuto attraverso la prospettiva aerea. Una grossa nuvola oscurò il cielo… si relaziona con l’elemento aria e sovrappone continui piani di interpretazione, narrativi e visivi al contempo, per un viaggio immaginifico che travalica i confini spazio-temporali.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue edito da Skira che raccoglierà, sotto forma di catalogue raisonnée, le opere entrate in collezione, introdotte da un testo critico di Filippo Maggia e da biografie e statement per ogni artista.

Ufficio stampa
Cecilia Lazzeretti
tel. +39 059 239888 fax +39 059 238966
e-mail ufficiostampa@fondazione-crmo.it

Preview per la stampa 9 aprile 2010, ore 11
Inaugurazione 10 aprile ore 18

Ex Ospedale Sant'Agostino
Largo Porta Sant'Agostino 228, Modena
Aperto tutti i giorni dalle 11 alle 19 escluso il martedì
Ingresso gratuito

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