Iniziato dopo il ritrovamento di alcune lastre di pazienti di un ospedale psichiatrico, il ciclo di opere in mostra si ispira allo scorrere del tempo e alla sofferenza che diventa condizione umana universale.
“Il mio lavoro nasce dall’esigenza di trasmettere allo spettatore
l’interesse che io nutro verso l’’Altro’”. Con queste parole Giovanni
Sesia ci spiega come nasce la sua arte, un’arte che guarda al passato ma
in modo estremamente attuale.
Iniziato dopo il ritrovamento di alcune lastre raffiguranti dei pazienti
di un ospedale psichiatrico, il ciclo di opere a cui appartengono quelle
in mostra si ispira al tempo e al suo scorrere, soffermandosi, mai in
modo nostalgico, su una sofferenza che diventa condizione umana senza
tempo, in uno spazio atemporale che porta in se i caratteri
dell’universalità. E’ Sesia stesso a spiegarci che: “La malinconia è un
sentimento che emerge automaticamente quando si rivolge l’attenzione ad
un tempo lontano, ma in realtà i volti e gli oggetti che io rappresento
sono dotati di un valore atemporale, essi sono una riflessione
quotidiana, riscoprono il vissuto del passato e lo aggiornano per
permetterci di comprendere il presente.”
Sarà esposta in mostra una grande installazione appositamente pensata e
realizzata per l’occasione, dal titolo emblematico Fugit Irreparabile
Tempus; vi sarà inoltre una selezione di opere raffiguranti i temi
tipici della poetica artistica di Sesia, come i fiori, i volti, gli
oggetti e le sue sedie. Vi sarà inoltre una sedia realizzata interamente
in bronzo, e alcune piccole installazioni recenti.
Oltre che in Italia, Giovanni Sesia ha tenuto mostre personali in
Libano, in Olanda, a Parigi, ad Arles e a Zurigo. Fra le collettive a
cui ha partecipato ricordiamo: Il Male, esercizi di pittura crudele, a
cura di Vittorio Sgarbi (2005), Dadada, Dada e dadaismi del
contemporaneo, 1916-2006, a cura di Achille Bonito Oliva (2006), Suoni e
visioni a cura di Fabrizio Boggiano, Museo d’arte moderna e
contemporanea, San Marino (2007). E’ stato invitato alla III Biennale
Internazionale di Malindi, 2010, a cura di Achille Bonito Oliva.
Immagine: Giovanni Sesia, Fugit Irreparabile Tempus, 2010, cm. 250x360
Inaugurazione giovedì 15 aprile alle ore 18.30
Movimento arte contemporanea
Corso Magenta 96 - Milano
Orari: Lunedì - Venerdì 14 -19
Ingresso libero