Una nuova produzione del Teatro delle Albe. Regia Marco Martinelli
Con L'Avaro, diretto da Marco Martinelli, il Teatro delle Albe porta a compimento il suo affondo nell'opera del drammaturgo francese iniziato con il detto Moliere (che ha debuttato in febbraio al Theatre Le manege di Mons in Belgio). La lezione di Moliere - che la compagnia affronta a partire dalla traduzione di Cesare Garboli - e' quanto mai attuale, capace di penetrare il male in tutte le sue forme, sociali e psichiche. Ma la particolarita' qui sta anche nel fatto che entra in gioco lo scardinamento tragicomico e visionario di cui sono capaci le Albe e che a interpretare Arpagone - antico avaro che si va trasformando in un moderno finanziere - e' Ermanna Montanari (cui e' stato consegnato nel 2009 il suo terzo premio Ubu come 'miglior attrice'). "Sono tanti gli Avari. Brulicano nella parte ricca dell'Occidente, asserragliati nei loro bunker. Nella loro casetta-cassetta. Sono tanti gli ingordi, avidi, sospettosi, impauriti che gli venga tolto il 'loro', e al tempo stesso famelici, ancora e ancora, quel che si ha non basta mai. Uccellacci rapaci. Arpax, rapace, e' l'antica parola greca da cui deriva il nome Harpagon. Siamo tutti noi, Arpagone. Arpagone e' diventato uno di noi, la nostra furente, egotica ingordigia psichica."