Parco d'Arte Vivente - PAV
Torino
via Giordano Bruno, 31
011 3182235 FAX 011 3182235, 011 8191253
WEB
Ettore Favini
dal 28/4/2010 al 12/6/2010
merc-ven 15-18, sab-dom 12-19

Segnalato da

Parco d'Arte Vivente



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Ettore Favini



 
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28/4/2010

Ettore Favini

Parco d'Arte Vivente - PAV, Torino

La verde utopia. La ricerca di Favini, che solitamente indaga temi quali la memoria, il paesaggio e il rapporto con l'ambiente, si estende in questo progetto agli studi di Gilles Clement - paesaggista e antropologo francese - partendo dal principio di diversita'. Il progetto, che consiste in una conversazione video con Clement e in una serie di ritratti di scienziati e scrittori considerati gli antesignani del pensiero ecologico, intende riflettere e analizzare il concetto di utopia ambientale.


comunicato stampa

Giovedì 29 aprile, alle ore 18.30, nell’ambito dell’Art Program del PAV inaugura La verde utopia, progetto di Ettore Favini (Cremona, 1974). Il lavoro, che consiste in una conversazione video con Gilles Clément - paesaggista e antropologo francese - e in una serie di ritratti di scienziati e scrittori considerati gli antesignani del pensiero ecologico, intende riflettere e analizzare il concetto di utopia ambientale. Ma può essere verde l'utopia? Ed è una scelta individuale o un pensiero collettivo?

La ricerca di Ettore Favini, che solitamente indaga temi quali la memoria, intesa come archivio del tempo stratificato, il paesaggio e il rapporto con l’ambiente, si estende in questo progetto agli studi di Gilles Clément partendo dal principio di diversità. La diversità è già in primis un'utopia specie nello sviluppo di un pensiero unico che, a partire da un'economia capitalista, omologa molti aspetti della vita quotidiana, naturale e produttiva (ad esempio le monoculture in agricoltura). Nella conversazione con il teorico - realizzata con Alessandra Sandrolini, curatrice al Centre George Pompidou - sono così analizzati i concetti di Terzo Paesaggio, riferito a zone residuali dove proliferano piante spontanee (dunque primo esempio di diversità in quanto terreno marginale), e di Giardino Planetario, ossia il mondo inteso come luogo concluso, un “grande giardino” che, secondo l’etimologia del termine tedesco Garten, è cinto all’interno della biosfera.

Attraverso le domande poste a Clément, la conversazione si sposta così dall’analisi critica del pensiero darwiniano, con una rivisitazione delle teorie evoluzionistiche di Lamarck, all’appello per un impegno sociale condiviso e politicamente militante. È un’utopia realista quella che emerge dalle parole di Clément, in cui egli - forse "unico utopista verde vivente" come sostiene l'artista - rivendica una presa di coscienza fondamentale per l’uomo contemporaneo. Occorre infatti un nuovo progetto politico capace di accogliere l’idea di una decrescita dei consumi che, al di fuori del capitalismo, accresca la sensibilità verso valori immateriali. Un’attitudine che possa trasformarsi - sul modello di un’economia emergente - in una dimensione produttiva partecipata e che, anziché basarsi sulla competitività asociale e sull'egoismo individuale, si fondi sulla solidarietà e sull'equità, con un’attenzione alla biodiversità quale principio globale e trasversale oggi incompreso e minacciato.

Nello spazio principale del PAV - snodo di ingresso e uscita della mostra - come in una vera e propria quadreria storica, sono inoltre esposti i ritratti fotografici di alcuni pensatori dell’800 e del ‘900 (Thoreau, Goodman e Skinner). Le immagini sono accompagnate da scritti biografici che ricostruiscono, nonostante i relativi fallimenti teorici, le fasi pioniere di quella che - soltanto alla fine degli Sessanta - è stata definita la prima utopia ecologista.

Denso di contenuti, La verde utopia di Ettore Favini diventa a tutti gli effetti il preludio di Jardin Mandala, giardino percorribile di circa 500mq studiato da Gilles Clément appositamente per il tetto pensile del centro d’arte, la cui inaugurazione è fissata per il 29 maggio 2010.

Inaugurazione 29 aprile ore 18.30

Parco d'Arte Vivente
via Giordano Bruno, 53 - Torino
orario: dal mercoledì al venerdì dalle 15.00 alle 18.00; sabato e domenica dalle 12.00 alle 19.00
ingresso libero

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